Milano

Atac-Atm, ecco il piano segreto. Giana non molla Atm ma... Inside

di Fabio Massa

Si susseguono le voci di un cambio al vertice in Atac con dirigenti di Atm in arrivo, ma l'operazione è più complessa di quel che sembra

Atac: Roma continua a guardare ai vertici Atm

Il Messaggero continua a sparare forte il fatto che alla guida di Atac, l'azienda di trasporti romana, dovrebbe arrivare Arrigo Giana, attuale direttore generale di Atm. E non solo, spinge anche per avere direttore generale Alberto Zorzan, uno dei dirigenti apicali al servizio dell'Azienda di Trasporti Milanese. La politica è molto orientata su questa strada, e il neo sindaco Gualtieri non vuole un no come risposta. Tuttavia, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, la strada non è ancora completamente definita. Ci sono ancora degli inciampi e delle prescrizioni. Uno degli inciampi è l'attuale direttore generale di Atac, Franco Giampaoletti, che resiste nella sua posizione malgrado i messaggi - via via più forti - che gli vengono mandati. E' ovvio che Zorzan non si muoverà da Milano se Giampaoletti non gli lasciasse campo libero.

Poi ci sono le prescrizioni del caso. Arrigo Giana deve rimanere operativo sotto la Madonnina, e poi al massimo dare un indirizzo, come membro del cda o come presidente, che però poi praticamente qualcun altro deve mettere in pratica. Zorzan si trasferirebbe nella Capitale solo se Giana fosse l'uomo che detta le linee guida. Insomma, pacchetto completo. C'è anche dell'altro, però. Ed è il buco lasciato da Zorzan, stante il fatto che Giana rimarrebbe stabilmente nella capitale economica del Paese. Zorzan, classe 1957 (compirà gli anni martedì prossimo), è il direttore centrale Esercizio e Manutenzione. Di fatto la cinghia di trasmissione tra presidente e direttore generale e la macchina. Una complessità enorme: a lui rispondono 7171 risorse, e una decina di dirigenti. Chi prenderà il suo posto? Francesco Manzulli, classe 1975, è il direttore del Controllo Esercizio di Superficie. Amerigo Del Buono, classe 1966 è il direttore dei servizi di metropolitana. Poi c'è Massimiliano Riboli, classe 1972, direttore degli impianti e Roberto Conte, direttore delle manutenzioni. I nomi sono molti, ma non è detto che ci sia un possibile sostituto a Zorzan, sempre che il piano - intricatissimo - per andare a Roma si compia senza morti e feriti. Potrebbe anche prospettarsi una gestione collegiale, tornando a un modello precedente alla presidenza Rota.

Ma il piano che hanno in mente Sala e Gualtieri, con la benedizione del governo, è un po' più ambizioso e non è una questione di bassa cucina manageriale. Già Roma e Milano condividono un consorzio per gli autobus elettrici, ma l'ambizione è molto più ampia: creare un soggetto che abbia un dimensione da campione non solo nazionale, ma internazionale, mettendo anche al sicuro le varie città partecipando alle gare in concreta opposizione ai superbig francesi e tedeschi. Uno degli incubi che agita i sonni di Sala e di Milano è appunto che arrivino gli stranieri a gestire i trasporti di Milano. Se davvero grazie a Giana su Roma e Milano si potrà iniziare un processo di aggregazione, benedetto dal governo, questo sarebbe l'innesco di una rivoluzione e la risoluzione a tutti i problemi.

fabio.massa@affaritaliani.it








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