Milano

"Belli e dannati": Borrelli racconta i volti tragici del cinema"

a cura della redazione

Presentazione del libro il 14 aprile al The Mill di Milano. Tyrone Power, James Dean, Marlon Brando, Alain Delon, Mickey Rourke: gli antieroi del cinema

"Belli e dannati": Borrelli racconta i volti tragici del cinema"

Tyrone Power, Jean Gabin, James Dean, Marlon Brando, Alain Delon, Steve McQueen, Mickey Rourke. Solo alcuni nomi di una vasta gallery di eroi cinematografici ascrivibili alla categoria dei "belli e dannati". E proprio "Belli e dannati.  Volti tragici del Cinema del Novecento“ si intitola il nuovo libro di Luigi Luca Borrelli, che presenterà il suo volume venerdì 14 aprile alle 18.30 nello spazio espositivo The Mill in via Cappuccio 5 a Milano.

Con Borrelli dialoga Paola Jacobbi giornalista e critico cinematografico, che da decenni racconta i protagonisti della settima Arte e non solo. Attesi anche diversi esponenti politici, con gli interventi di saluto dell’Assessore allo Sviluppo economico e alle politiche del lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello, insieme al Consigliere regionale lombardo Lisa Noja, al senatore Ivan Scalfarotto e al sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto. Lo stesso spazio The Mill, è gestito dal senatore Roberto Cociancich.

Eccessi e contraddizioni degli (anti)eroi maledetti del cinema

Il volume racconta dunque la figura del bel tenebroso, grande protagonista maschile della cultura pop del Secolo passato. Uomini le cui vite hanno talvolta ricalcato con forza gli eccessi e le contraddizioni degli (anti)eroi maledetti che portavano sullo schermo. L’immagine del bello e dannato ha dominato il cinema del Novecento, facendosi oggetto del desiderio e dell’emulazione delle masse. La sua fisionomia è mutata con il cambiare dei tempi, dei paesi e dei generi cinematografici. Ma nell’immaginario collettivo e nella società la sua figura è rimasta impressa costantemente. E ha assunto un aspetto mitico, contribuendo di fatto alla formazione della personalità di moltissimi individui.

Così il divismo di Rodolfo Valentino e Tyrone Power, due stelle dell’epoca d’oro di Hollywood, è stato differente da quello tormentato di John Garfield; che spianò la strada alla nuova generazione di Montgomery Clift, Marlon Brando e James Dean. E sempre Hollywood vide nel gallese Richard Burton una proiezione dei suoi sogni. Poi proseguita in Steve McQueen, Mickey Rourke e River Phoenix; a chiudere un cerchio della storia degli Stati Uniti. In parallelo, anche i volti scolpiti dei divi.







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