Milano

Bernardo: "I veri vincitori sono l'astensionismo e il Pd. Sala non è autonomo"

Di Lorenzo Zacchetti

Il candidato del centrodestra: "La mia lista civica ha avuto un buon risultato. Ripartiamo da qui per recuperare il voto dei moderati"

All’indomani della netta sconfitta alle amministrative di Milano, Luca Bernardo ha accettato di confrontarsi con affaritaliani.it per un’analisi del dato elettorale. Con un certo fair-play, il pediatra scelto dal centrodestra per sfidare Beppe Sala riconosce i meriti del Sindaco confermatosi a Palazzo Marino, ma nel contempo evidenzia come la bassa affluenza sia la vera protagonista di queste elezioni. E anche sul consenso del primo cittadino, si toglie qualche sassolino dalle scarpe, parlando di un Sala trascinato dal successo dal Pd, quando altri teorizzano il contrario.

Bernardo, è deluso per la sconfitta al primo turno o se l’aspettava?

"Non sono deluso, perché il vero vincitore è l’astensionismo. Oltre 600.000 cittadini non sono andati al voto e questo credo che sia il dato più preoccupante per tutti, per il Sindaco Sala, per Luca Bernardo e per tutta l’amministrazione comunale. I cittadini hanno dimostrato un profondo senso di allontanamento dalla politica e di questo dovremmo occuparci, perché Milano non è questo: è una città attiva, di cuore, che produce, che lavora. La bassa affluenza non è dipesa ne’ dal Covid ne’ dalla pioggerella, ma da una distanza nei confronti della politica della quale dobbiamo occuparci".

Però questo astensionismo pare essere soprattutto nel vostro campo, in quanto il centrosinistra ha aumentato i voti rispetto al 2016: come se lo spiega?

"Sì, molti di loro sono andati a votare, ma se fossi il Sindaco di Milano sarei comunque preoccupato dal fatto che più della metà dei cittadini non lo hanno fatto. Il colore politico di chi non ha votato è un fatto secondario, perché il Sindaco è di tutti, ma per esserlo veramente dovrebbe coinvolgere tutti. O quasi. Il Sindaco Sala ha vinto e bene – e questo glielo riconosciamo – ma rispetto a una metà della città che non ha votato ne’ per lui, ne’ tantomeno per il centrodestra".

Matteo Salvini ha fatto autocritica dicendo che i candidati sono stati scelti troppo tardi e la descrizione sembra stagliarsi molto bene su di lei. E’ d’accordo con questa analisi?

"Assolutamente, sì. Io sono stato candidato come punto di sintesi del centrodestra a luglio, ma ad agosto Milano era quasi vuota. Il 3 settembre abbiamo presentato le liste e sappiamo che c’è stato il problema di una campagna molto addormentata, sia dai sondaggi che dall’assenza di plance. Per una persona come me, un neofita della politica, era invece importante farsi conoscere. La vera corsa elettorale è stata solo dal 15/16 settembre fino al silenzio elettorale. In 15 giorni ho dato tutto, ho cercato di fare il possibile, ho macinato 7.000 km, ho incontrato tantissime persone con tanti bisogni e necessità di ascolto. Il risultato lo abbiamo davanti agli occhi, anche se devo dire che la lista civica Bernardo ha fatto un buon risultato, considerando che vengono tutti dalla società civile e paragonandola ad esempio alla lista di Maurizio Lupi".








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