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Milano
Blitz naziskin a Como, altri 4 identificati. Salvini: Problema è immigrazione

Como, blitz skinhead: altri quattro partecipanti individuati


Altri 4 skinhead che hanno partecipato al blitz di martedi' sera alla riunione del coordinamento 'Como senza Frontiere' sono stati identificati dalla Digos del capoluogo lariano nell'ambito dell'indagine della Procura guidata dal procuratore Nicola Piacente e dal pm Simona De Salvo. I primi 4 erano stati identificati nelle ore immediatamente successive all'episodio anche grazie al video girato da uno dei pro - migranti, ora se ne aggiungono altrettanti che, come gli altri, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di violenza privata. Sono dunque 8 su 13 gli appartenenti all''Associazione culturale Veneto Skinheads' indagati, mentre proseguono gli accertamenti per dare un nome e un cognome anche ai restanti 5. I militanti di estrema destra, tutti con teste rasate e giubbotto nero, avevano letto un proclama prima di lasciare il chiostrino di Sant'Eufemia dove era in corso la riunione della rete di associazioni che poi e' proseguita.

Como, blitz naziskin. Salvini: "Il problema vero non sono loro ma l'immigrazione fuori controllo"


Blitz dei naziskin durante l'assemblea della rete di Como senza frontiere a sostegno dei migranti, il leader della Lega Matteo Salvini ci ripensa e, dopo aver inizialmente stigmatizzato l'episodio ("non è questo il modo di risolvere il problema dell'immigrazione", aveva detto), oggi dichiara: "ll problema vero non sono i quattro ragazzi che hanno fatto irruzione, ma un'immigrazione fuori controllo, voluta da qualcuno, organizzata e alimentata da una certa sinistra che fa favori ai poteri forti e cerca lo scontro sociale". Intervistato da Repubblica, il governatore della Lega Roberto Maroni ha invece condannato senza esitazioni quanto accaduto a Como. Su questo Salvini ha commentato: "Maroni fa bene il presidente della Regione, ma ognuno deve fare il suo mestiere".

Como, irruzione naziskin: Gori alla manifestazione del 9 dicembre


Nel frattempo, è stata promossa per il 9 dicembre una manifestazione contro intolleranza e razzismo, cui ha annunciato la propria adesione anche Giorgio Gori, candidato alla presidenza della Regione Lombardia del Pd. Il motivo lo spiega con una nota: “Il 9 dicembre sarò a Como a manifestare contro ogni intolleranza e ogni razzismo e in solidarietà a quei volontari che hanno subito l'affronto da parte di un gruppo di naziskin. I nostri valori sono quelli della democrazia, della tolleranza e del rispetto soprattutto dei più deboli, e sono scritti nella Costituzione. Chi contesta questi valori deve sapere che per noi non possono essere messi in discussione. Sarebbe significativo se su queste posizioni non ci fossero ambiguità da parte di chi si candida a guidare le istituzioni democratiche. Possiamo dividerci su tante cose ma non sui valori fondamentali della nostra Repubblica.”

Renzi: "Da centrodestra e Cinque Stelle arrivino parole più sagge"


"Il Pd da' appuntamento a tutti a Como e mi auguro che dal centrodestra e dai 5 stelle arrivino parole piu' sagge. Anzi mi appello a loro affinche' arrivino parole sagge". Cosi' Matteo Renzi, durante una conferenza stampa a sul treno Destinazione Italia riguardo all'irruzione di un gruppo di skinheads in un centro pro-migranti di Como. "Se Salvini e Meloni dicono che il problema e' il Pd - continua il segretario Pd - non stanno cogliendo l'urgenza di dare una risposta educativa su questi temi. Non si puo' accettare l'idea di dire 'i nazisti hanno fatto anche cose buone'".

Cremonesi: "Maroni dia segnale concreto"


“Se Maroni davvero ha preso finalmente consapevolezza di quanto sia grave il fenomeno dei rigurgiti neofascisti, abbia il coraggio di dare qualche segnale concreto perché le belle parole non bastano. Il presidente, già prontamente smentito da Salvini, è espressione di una Lega che va a braccetto con i movimenti di estrema destra e la sua maggioranza in Consiglio ha più volte dato prova di giustificare la propaganda di gruppi esplicitamente ispirati al ventennio”. Così la consigliera regionale  di Insieme x la Lombardia, Chiara Cremonesi, commenta l’intervista odierna del presidente Maroni a Repubblica, sul blitz del Veneto Fronte Skinheads nella sede dell’associazione Como Senza Frontiere. “Quando abbiamo chiesto che la Regione si spendesse contro la vendita e diffusione di gadget del fascismo - prosegue Cremonesi - il centrodestra ha risposto liquidando il fenomeno come antiquariato da museo. Addirittura Lega e alleati hanno avallato con il loro voto la parata fascista che l’anno scorso aveva paralizzato il centro di Pavia. Tutte le volte in cui abbiamo provato a sollevare in Consiglio questi temi ci hanno tacciato di anacronismo e di esagerazione. Se Maroni ha cambiato idea, ce lo dimostri. Martedì porteremo in Aula un question time che torna a chiedere conto, dopo ripetute sollecitazioni inevase, dell’assegnazione a Forza Nuova di un locale Aler in via Palmieri 1 dal marzo 2013. Vogliamo sapere se la Regione intenda intervenire affinché gli stabili di proprietà Aler non vengano dati, direttamente o attraverso prestanomi fittizi, a forze politiche o associazioni che non garantiscono il rispetto dei valori costituzionali. E alla luce dell’intervista del presidente, ci aspettiamo una risposta positiva”.

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