Milano
Bus incendiato a San Donato colpa dei buonisti?
Non mancano le polemiche di stampo politico dopo i tragici eventi accaduti a San Donato dovo un autista di origini senegalesi ha dirottato e incendiato un bus
Bus incendiato a San Donato colpa dei buonisti?
A seguito della notizia dello scuolabus dirottato e inendiato a San Donato non mancano le polemiche. Sul sito de Il Giornale si legge "Nel Comune anti Salvini affidano il bus a un senegalese con precedenti". All'interno dell'articolo vengono riportate le dichiarazioni dei sottosegretari leghisti Stefano Candiani e Nicola Molteni: “Il comune di Crema si è schierato pubblicamente contro il Decreto sicurezza, ma la foga a favore dei clandestini gli ha fatto sfuggire i problemi reali". I due proseguono dicendo "Una scuola si è ritrovata con uno scuolabus guidato da un senegalese con cittadinanza italiana con precedenti per violenza sessuale e guida in stato di ebbrezza. E oggi l’uomo ha dirottato il mezzo e gli ha dato fuoco. Poteva essere una tragedia. Ci attendiamo un rigoroso accertamento delle responsabilità per un affidamento così gravemente superficiale. Il sindaco non ha niente da dire?”. "Il comune di Crema si è schierato pubblicamente contro il Decreto sicurezza, ma la foga a favore dei clandestini gli ha fatto sfuggire i problemi reali", concludono i due esponenti del Carroccio, sempre stando a quanto riportato da Il Giornale.
Dure anche le parole di Alessandro Meluzzi, psichiatra e criminologo, intervistato da Affaritaliani.it che sulla questione dice "Il primo commento che mi viene in mente è che l'integrazione etnica tra culture, religioni e tradizioni diverse non è così scontata come i buonisti, i globalisti e gli immigrazionisti vogliono farci credere. Per cui, è vero che gli uomini sono tutti uguali in termini di diritti, di potenzialità e di rispetto dell'umano ma sono diversi per tradizione, cultura, valori, appartenenza e modo di essere. Pensare di amalgamare forzatamente zone del mondo in cui codici etici sembrano venire dal neolitico superiore, come nell'Africa sub-sahariana, o dall'Alto Medio Evo come nel caso dei Paesi islamici, non è assolutamente facile, né scontato e probabilmente è anche molto ingiusto".
"La seconda considerazione che emerge da quanto accaduto oggi a San Donato - continua Meluzzi - è che la propaganda cosiddetta buonista, accogliente e globalista, che continua a ritenere che il solo principio di difendere la patria e le frontiere sia una forma di criminalità para-fascista, finirà per alimentare fenomeni di questa natura portati alle estreme conseguenze. C'è una sorta di guerra tribale e questo caso di San Donato è il primo segno. Coloro che hanno puntato il dito contro questo governo e in generale contro chiunque riaffermi i valori della sovranità e dell'autodeterminazione dei popoli e della democrazia, quindi il diritto degli italiani di vivere a casa propria senza vivere in un assedio, porteranno la responsabilità di 1.000 di queste situazioni." (quii il link all'intera intervista)