Politica

San Donato, "avremo 1.000 di questi casi in Italia. E' colpa dei buonisti"

Alberto Maggi

San Donato, su Affaritaliani.it l'analisi di Alessandro Meluzzi, psichiatra e criminologo

"A San Donato Milanese è successo questo?". Alessandro Meluzzi, psichiatra e criminologo molto impegnato nel denunciare la proliferazione della Mafia nigeriana in Italia, apprende da Affaritaliani.it la notizia che un cittadino italiano di origini senegalesi è stato fermato dai carabinieri sulla Paullese, vicino a Milano, dopo aver cercato di dare fuoco ad un autobus con a bordo una scolaresca.

"Il primo commento che mi viene in mente - spiega Meluzzi - è che l'integrazione etnica tra culture, religioni e tradizioni diverse non è così scontata come i buonisti, i globalisti e gli immigrazionisti vogliono farci credere. Per cui, è vero che gli uomini sono tutti uguali in termini di diritti, di potenzialità e di rispetto dell'umano ma sono diversi per tradizione, cultura, valori, appartenenza e modo di essere. Pensare di amalgamare forzatamente zone del mondo in cui codici etici sembrano venire dal neolitico superiore, come nell'Africa sub-sahariana, o dall'Alto Medio Evo come nel caso dei Paesi islamici, non è assolutamente facile, né scontato e probabilmente è anche molto ingiusto".

"Come diceva Don Milani, non è possibile pensare di dare cose uguali a persone diverse, né soprattutto, sempre citando Don Milani, è possibile offrire quello che non si può dare, come un'accoglienza indiscriminata e illimitata frutto di un progetto migratorio che, evidentemente, è legato all'illusione che l'Italia e l'Europa possano contenere l'intera Africa. Basta vedere la geografia dell'Africa e la demografia di quel continente per capire che questo non è tecnicamente possibile per il principio di impenetrabilità dei corpi. Quindi, chi ha pensato di poter assecondare il sogno di 200 milioni di africani di venire in Europa, perché di questo si tratta secondo le statistiche dell'Onu, ha fatto una follia".

"La seconda considerazione che emerge da quanto accaduto oggi a San Donato - afferma Meluzzi - è che la propaganda cosiddetta buonista, accogliente e globalista, che continua a ritenere che il solo principio di difendere la patria e le frontiere sia una forma di criminalità para-fascista, finirà per alimentare fenomeni di questa natura portati alle estreme conseguenze. C'è una sorta di guerra tribale e questo caso di San Donato è il primo segno. Coloro che hanno puntato il dito contro questo governo e in generale contro chiunque riaffermi i valori della sovranità e dell'autodeterminazione dei popoli e della democrazia, quindi il diritto degli italiani di vivere a casa propria senza vivere in un assedio, porteranno la responsabilità di 1.000 di queste situazioni. E' la punta di un iceberg e il primo segno di un malessere e di una malattia che oggi ci troviamo a testimoniare. Si tratta di un grosso problema visto che un milione di africani e di magrebini senza lavoro sono in Italia e comportano non soltanto l'alimentazione di un'immensa criminalità, di cui la Mafia nigeriana è l'espressione più drammatica, ma anche questa sorta di revanscismo rivendicazionista di matrice africana e afro-islamica. Siamo all'inizio di un percorso che si configura come drammatico", conclude Meluzzi.