Milano

Caso Amara, Storari: "Sono stato preso in giro. Da Greco un muro di gomma "

Storari sostiene di aver consegnato i verbali secretati di Amara a Davigo per l'inerzia della procura di Milano a fare iscrizioni nel registro degli indagati

Caso Amara, Storari: con Davigo per scalfire il muro di gomma di Greco

Paolo Storari si rivolse non all'amico, ma all'istituzione rappresentata da Piercamillo Davigo e lo fece per contrastare il presunto muro di gomma della procura di Milano che non avrebbe voluto indagare sulla loggia Ungheria. E' quanto viene ribadito dallo stesso pm milanese in alcuni stralci dell'esame reso in sede di udienza preliminare, davanti al gup di Brescia Federica Brugnara, lo scorso 3 febbraio.

"Intorno ai primi 15 giorni di aprile del 2020, io sostanzialmente chiamo Davigo e gli dico di avere un problema di carattere lavorativo, che c'era un dichiarante, non credo di avergli fatto il nome, che riferiva di una loggia massonica e che coinvolgeva soggetti delle istituzioni, anche del Consiglio Superiore, imprenditore, insomma vari soggetti e che aver bisogno di parlargli e chiesi anche se potevo parlargli di queste vicende, visto che si trattava di un procedimento penale".

Caso Amara, Davigo soggetto legittimato a vedere verbali

Nell'incontro, non con un conoscente ma con "l'istituzione" - ossia il presidente della Commissione che si occupava dell'interpretazione dei regolamenti del Csm - è lo stesso Davigo a rassicurarlo sostenendo che "ai consiglieri del Csm non è opponibile il segreto, soprattutto quando si guarda indagini eventualmente riguardanti magistrati, componenti del Csm". Tesi che lo stesso giudice sostiene nelle motivazioni con cui ha assolto Storari al termine di un processo con rito abbreviato. Storari consegna i verbali secretati di Piero Amara a Davigo perché sostiene l'inerzia della procura di Milano a fare iscrizioni nel registro degli indagati.

"Amara parla di magistrati che in ipotesi commettono reati illeciti disciplinari, primo; secondo, ci sono due persone, il procuratore della Repubblica e il procuratore aggiunto, che omettono iscrizioni e questo è un dato disciplinarmente rilevante. Terzo, io non voglio partecipare a questa vicenda, questa è la mia intenzione dall'inizio, insisto, per quello che insisto molto prima: io non sono amico di Davigo, non vado a sfogarmi da un amico". 

Storari: mi sono accorto di essere stato preso in giro

La scelta sembra per Storari l'unica scelta possibile. "Ho vissuto momenti veramente di totale solitudine...mi sono accorto di essere stato preso in giro più volte da quelli che per me erano il procuratore della Repubblica e due procuratori aggiunti, con cui lavoravo. (...) C'è un tema di omessa iscrizione (...) l'ho più volte, duecento volte lo continuo a dire 'Facciamo, iscriviamo' e mi trovo sempre davanti ad un muro di gomma, un muro di gomma in cui uno rimbalza". E conclude: "Uno si trova solo, solo, non può parlare con nessuno e ti rimbalzano, ti rimbalzano ed è questa la situazione quando io sono andato a parlare con Davigo, identica. Quando le cose fanno comodo in Eni- Nigeria, buttiamola al processo, quando non fanno più comodo, zitti e muti; quando Amara serve nel processo Eni-Nigeria buttiamolo avanti, quando si deve indagare su Ungheria che potrebbe portare al calunnione gravissimo, no".

 

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