Milano
Leonardo Caffo, l'enfant prodige della filosofia amato dall'intellighenzia e condannato per maltrattamenti
Da poco 36enne, il filosofo Leonardo Caffo è da anni divenuto un nome familiare nei salotti culturali italiani. Poi il processo per maltrattamenti alla ex ed il cortocircuito del caso "Più libri più liberi"
Leonardo Caffo, l'enfant prodige della filosofia amato dall'intellighenzia e condannato per maltrattamenti
Da poco trentaseienne ma ormai da almeno un decennio una delle figure più in evidenza nel panorama filosofico e culturale italiano. Leonardo Caffo, nato a Catania il 22 novembre 1988 ed oggi sotto i riflettori per la condanna a quattro anni per maltrattamenti nei confronti della sua ex, già nel 2017 era definito da Maurizio Ferraris "il più promettente, versatile e originale tra i giovani filosofi italiani". Il suo ambito specifico sono le teorie sugli studi animali, il postumano contemporaneo e l'antispecismo, in particolare nella sua versione di "antispecismo debole".
L'ascesa alla popolarità di Leonardo Caffo
Ma non è per questo che quello di Caffo è divenuto un nome familiare al grande pubblico. Accanto all'attività accademica, infatti, il filosofo ha avviato una intensa attività editoriale che lo ha portato nel tempo a divenire firma del Corriere della Sera e di Internazionale, nonchè volto di programmi televisivi come Tagadà e Porta a Porta. Sino al "caso" che lo ha visto protagonista. L'annuncio della sua partecipazione nel novembre 2024 alla fiera "Più libri più liberi", su invito di Chiara Valerio. Un evento dedicato alla memoria di Giulia Cecchettin, uccisa dall'ex compagno Filippo Turetta, alla vigilia del processo che ha visto invece imputato proprio Caffo, per maltrattamenti nei confronti della ex. Un cortocircuito che ha portato dapprima Zerocalcare, a sua volta annunciato come ospite, a dissociarsi, sino alla scelta dello stesso filosofo di rinunciare. Andiamo con ordine.
Gli studi universitari e la carriera accademica di Caffo
Dopo aver conseguito la laurea in Filosofia presso l'Università degli Studi di Milano, Caffo ha ottenuto un dottorato in Filosofia all'Università degli Studi di Torino, sotto la supervisione di Maurizio Ferraris. Successivamente, ha collaborato con il Laboratorio di Ontologia diretto da Tiziana Andina. Dal 2017 al 2020, ha insegnato Ontologia della Progettazione presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Ha inoltre tenuto corsi alla Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano, alla Scuola Holden di Torino e al MADE Program dell'Accademia di Belle Arti Rosario Gagliardi di Siracusa. Attualmente, ricopre il ruolo di Filosofo in Residenza presso il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e insegna Estetica dei Media e della Moda alla NABA di Milano.
Le attività editoriali e curatoriali
Caffo è stato quindi anche tra i fondatori del caffè letterario Walden a Milano. Nel 2018, ha aderito all'advisory panel italiano del Movimento per la Democrazia in Europa 2025 (DiEM25). Nel 2020, ha curato il Public Program della Triennale di Milano. Collabora con diverse testate, tra cui "La Lettura" del Corriere della Sera e "Internazionale". Ha diretto la rivista "Animot: l’altra filosofia" ed è stato opinionista in programmi televisivi come "Tagadà" e "Porta a Porta".
Tra le sue opere più significative, menzioniamo La vita di ogni giorno (Einaudi, 2016), Fragile umanità. Il postumano contemporaneo (Einaudi, 2017), Vegan (Einaudi, 2018), Il cane e il filosofo (Mondadori, 2020), Essere giovani (Ponte alle Grazie, 2021), Velocità di fuga (Einaudi, 2022), sino al più recente Anarchia.
Caffo, il processo per maltrattamenti ed il cortocircuito a "Più libri più liberi"
Nel luglio 2022, Caffo è stato denunciato dall'ex compagna per maltrattamenti e lesioni aggravate. A seguito della denuncia, gli è stato imposto l'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Il processo, iniziato nel novembre 2023, ha portato, nel dicembre 2024, a una condanna in primo grado a quattro anni di reclusione per maltrattamenti e lesioni.
Leonardo Caffo è spesso descritto, specie dalla stampa di destra, come rappresentante della "sinistra chic". Motivo per cui il "Caffogate" della fiera "Più libri più liberi" è stato interpretato come un vero e proprio cortocircuito all'interno di quel mondo, specie per il coinvolgimento - su posizioni contrapposte - di Chiara Valerio e Zerocalcare, altre figure considerate di riferimento per gli ambienti culturali di sinistra. Come ha scritto l'Unità, forse più un caso di "amichettismo" che ha finito per ritorcersi contro gli organizzatori dell'evento.
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