Milano

Città metropolitana: faccia a faccia Bonini-Gelmini, per Cgil serve un patto

Bonini: “Chiediamo di restituire i pieni poteri alla città metropolitana

Città metropolitana: faccia a faccia Bonini-Gelmini, per Cgil serve un patto

IMPRESE-LAVORO.COM -  Faccia a faccia oggi alla Camera del lavoro di Milano tra Massimo Bonini, segretario della Cgil milanese Mariastella Gelmini, ministro per le autonomie. L’occasione l’incontro su "Citta' Metropolitana: realtà, problemi, potenzialità e proposte", al quale hanno partecipato anche il sindaco Giuseppe Sala, il segretario nazionale Cgil Maurizio Landini e il presidente di Assolombarda Alessandro Spada. La Cgil, con Bonini ha lanciato la proposta di “un patto fra forze sociali e politiche lombarde per una riforma dell'assetto istituzionale della città Metropolitana, per dotarla del ruolo e delle funzioni necessarie al governo di un territorio complesso e dinamico, decisivo per lo sviluppo del paese, come la città Metropolitana di Milano”, ha spiegato Bonini.

Bonini: “Chiediamo di restituire i pieni poteri alla città metropolitana

“Chiediamo di restituire i pieni poteri alla città metropolitana. Milano ha dimostrato di essere una parte determinate del sistema di sviluppo del paese e nello stesso tempo va coordinata la politica del capoluogo con la vasta area milanese. Il rischio è che ci siano diverse velocità dentro lo stesso territorio, che non aiutano la crescita e lo sviluppo. Vogliamo una città metropolitana con poteri speciali, esattamente come si fa per Roma, per garantire sviluppo, lavoro e garanzie sociali. Naturalmente – ha concluso Bonini - ci attendiamo di superare il vulnus democratico con l’elezione diretta del sindaco metropolitano”. Il ministro Gelmino ha apprezzato la proposta della Cgil e ha sollecitato il sindacato ad imporsi come protagonista del cambiamento. “La priorità oggi è portare all’approvazione il ddl sulle autonomie locali senza alimentare il derby nord-sud sull'autonomia differenziata e il sindacato può dare una mano, evitando le contrapposizioni. Mi accontenterei di approvare la riforma delle province con una peculiarità sulle aree metropolitane. Da lì certamente Milano potrebbe vedere riconosciute le sue esigenze”, ha concluso il ministro.

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