Milano

Cinque comuni del sud ovest Milano contro Corsico: "Si è escluso dal Piano di zona"

Il mancato rinnovo dell'accordo di programma alla base dello scontro sul centro disabili. Ora il fronte si sposta sul futuro del Piano di zona

di redazione

Cinque comuni del sud ovest Milano contro Corsico: "Si è escluso dal Piano di zona"

E' rientrata l'emergenza relativa al Cse di Corsico, il centro diurno che ospita ragazzi disabili anche dai Comuni di Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Cusago, Trezzano sul Naviglio. E la cui apertura Corsico aveva a inizio gennaio limitato ai soli cittadini del proprio comune. Con la convocazione di Giunte straordinarie, è stato trovato un accordo bipartisan alle condizioni proposte da Corsico, per tutelare le famiglie fruitrici del servizio. I cui ragazzi disabili hanno potuto essere nuovamente accolti nel centro corsichese.

Ma il fronte si amplia, perchè i cinque Comuni accusano l'Amministrazione corsichese di non aver sottoscritto l’Accordo di programma escludendosi dal Piano di Zona. Una frattura più profonda di cui la vicenda del Cse era stata solo una conseguenza. "Uno strumento fondamentale per pianificare le politiche sociali e sociosanitarie dell’ambito territoriale del sud-ovest", recita un comunicato congiunto dei Comuni di Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Cusago, Trezzano sul Naviglio. Il sindaco Stefano Ventura aveva dichiarato ad Affaritaliani.it l'intenzione di non lasciare il piano di zona. Ma, secondo gli altri cinque Comuni, "rimane invece ufficiale la posizione che lui stesso ha espresso il 13 dicembre scorso".

La mancata sottoscrizione dell'accordo da parte del Comune di Corsico

Il comunicato ricostruisce così quanto accaduto da metà dicembre: "All’atto della votazione dell’Accordo triennale, durante l’Assemblea dei sindaci, ha deciso di esprimere voto contrario e di non sottoscrivere l’Accordo, poiché non ha visto integralmente recepite le proprie proposte, relative a una regolamentazione sul funzionamento. Sul tema del Regolamento di funzionamento si aprirà a brevissimo – come previsto nell’Accordo di Programma – un tavolo di lavoro per definire le migliori modalità organizzative nel rispetto delle opinioni di tutti i soggetti partecipanti all’Assemblea dei Sindaci sottoscrittori dell’accordo, in piena legittimità e trasparenza, per un triennio che abbia come focus le fragilità di zona e non solo la governance dei voti all’interno dell’Ambito".

La nota continua: "Il 13 dicembre scorso, sono anche stati ribaditi al sindaco di Corsico e ai suoi funzionari, come già fatto in diversi tavoli tecnici e in altre Assemblee dei sindaci da luglio 2024, la necessità condivisa da tutti i sindaci della predisposizione di un apposito Regolamento di funzionamento e contestualmente sono stati esposti i rischi e le conseguenze della mancata sottoscrizione degli accordi. Tra questi, l’impossibilità di gestire e appaltare per conto di Corsico, salvo specifici accordi da formalizzare, i servizi gestiti in forma associata sovracomunale. Come il CSE (Centro socio educativo). L’ufficio del Piano di Zona, comunque, per senso di responsabilità ha assicurato anche ai cittadini di Corsico i servizi precedentemente organizzati ed erogati in forma associata, alcuni dei quali – come noto – andranno in scadenza nelle prossime settimane. L’obiettivo è quello di minimizzare i disagi a carico dell’utenza".

Il nodo del centro disabili di Corsico

E quindi, sul Cse: "Situazione differente per la gestione dell’unico CSE (aperto a 15 utenti, di cui 4 corsichesi) presente nell’ambito dei sei Comuni: l’Unità di offerta sociale e l’edificio di via Leonardo da Vinci che ospita il centro diurno sono di proprietà del Comune di Corsico, che, essendo intestatario del servizio, avrebbe dovuto necessariamente occuparsi direttamente della gestione del proprio CSE. Come ha sempre fatto, tranne nel 2024 quando aveva temporaneamente affidato la delega di gestione all’Ufficio di Piano, non avendo la possibilità organizzativa di farlo in proprio. Nonostante le garanzie ricevute sulla volontà del Piano di Zona di definire in tempi brevi la condivisione dei costi e i necessari atti formali con i Comuni di residenza degli utenti, Corsico ha improvvisamente comunicato il 31 dicembre che avrebbe garantito la riapertura del CSE dal 2 gennaio solo per i propri cittadini, escludendo gli altri. Una presa di posizione inaspettata, perché la mancata approvazione dell’Accordo di programma non può in alcun modo comportare delle conseguenze sui disabili del territorio".

Come detto, su questo fronte un accordo straordinario è stato trovato. Ma  "resta aperto il tema dell’assenza dall’Accordo di programma del Comune di Corsico. L’auspicio dei cinque Comuni è che Corsico riveda la sua decisione, condividendo quanto messo in atto dal Piano di Zona, ovvero una piena visione solidaristica di condivisione dei servizi associati. In assenza di sottoscrizione, il PdZ proseguirà comunque la propria azione di armonizzazione dell’offerta sociale con i comuni sottoscrittori dell’Accordo di programma, poiché le fragilità e il disagio travalicano i confini territoriali, ma per garantire i servizi a Corsico si dovrà inevitabilmente ricorrere ad atti separati con tempistiche che potrebbero arrecare disagi proprio ai cittadini corsichesi, da cui l’invito a sottoscrivere congiuntamente il documento".

Ventura: "Corsico resta nel Piano di zona, invitiamo i sindaci al confronto"

Il sindaco Ventura ha replicato così alla nota dei Comuni: “Il Comune di Corsico, come previsto dalla normativa regionale, continua a far parte del Piano di Zona, che riteniamo di fondamentale importanza per la città dell’ambito che rileva le maggiori fragilità economiche e sociali. Invitiamo quindi i sindaci a confrontarsi nel merito delle proposte avanzate da tempo, tese a migliorare il servizio per tutti, nei tavoli amministrativi come è nostro dovere istituzionale fare. Rinnoviamo massima collaborazione e apertura condividendo con tutti i comuni l’obiettivo di tutelare le fragilità.”







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