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Milano
Concerti, Pelucchi: “Piano Comune in divenire ma primi risultati raggiunti"
Giulia Pelucchi

Concerti, Pelucchi: “Piano Comune in divenire ma primi risultati raggiunti"

Il piano concerti del Comune, frutto del lavoro congiunto al tavolo prefettizio con i tecnici del Politecnico, sta dando dei risultati rispetto agli anni passati. La presidente del Municipio 8, Giulia Pelucchi, raggiunta da Affaritaliani.it Milano, ha evidenziato come la gestione dei flussi sia in parte migliorata ma ci sono ancora alcune criticità, dalla sosta abusiva delle auto in aree verdi alla deviazione e soppressione di alcune linee di mezzi pubblici fondamentali per i residenti. Resta il nodo dell’ippodromo La Maura: sulla carta, un’area concertistica con una capienza di oltre 70mila spettatori; nei fatti, un’area residenziale, con strade strette, case nelle vicinanze, mancanza di posti auto e rischio di inquinamento acustico.

Presidente Pelucchi, il piano concerti per La Maura ha retto alla prova degli oltre 70mila fan dei Metallica?
Anche se il piano ci sembrava un po’ confuso prima di vederlo messo in pratica, e nella commissione alcuni punti sono rimasti un po’ aperti, quello che abbiamo potuto constatare il 29 maggio – giorno del concerto dei Metallica - è che la situazione è sicuramente molto migliorata, in particolare sulla sosta abusiva nelle aree verdi. Complessivamente tante aree verdi che per due anni sono state oggetto di assalto dalle auto sono state tutelate. Ci sono però ancora delle criticità che abbiamo segnalato.

Quali sono?
Sono rimasti dei casi di sosta abusiva e li abbiamo segnalati il giorno dopo a tutti i soggetti che siedono al tavolo con la Prefettura. Un’altra cosa da migliorare, ma su cui ci sono delle indicazioni dalla Prefettura e dunque non so se riusciremo a trovare accoglimento, è il fatto che alcune linee degli autobus vengono deviate ed è stato comunicato solo la mattina stessa. Alcune persone sono andate a lavoro con i mezzi e poi al ritorno non hanno trovato il bus. In particolare, il quartiere Trenno che non ha altri mezzi se non quelli di superficie: la linea 64 è l’unica che lo serve. Abbiamo chiesto di poter prevedere la possibilità che al mezzo pubblico sia garantito il solito percorso o almeno che riesca a fare le fermate a Trenno. Su questo so che, come avviene per il 25 aprile o per altre grandi manifestazioni, la deviazione dei mezzi pubblici è oggetto di decisioni della Prefettura per garantire l’ordine pubblico. Un’altra richiesta che portiamo avanti da tempo è la possibilità di lasciare aperta la fermata della metro Uruguay. La chiusura è stata comunicata solo con un cartello, bisognava scendere i gradini e ci si trovava di fronte a questa comunicazione. Per noi sarebbe ottimale che rimanga aperta la fermata ma in caso di impossibilità, va almeno comunicato per tempo sia alla cittadinanza che agli avventori del concerto. Le principali segnalazioni che abbiamo fatto al Comune centrale sono dunque relative ai mezzi pubblici e alla sosta in alcune aree. Poi abbiamo fatto altre piccole segnalazioni, come il fatto di voler chiudere gli orti pubblici di via Lampugnano per tutelarli dalle persone che tendono ad usarli come bagni pubblici o l’incremento del numero dei cestini.

I residenti, nella voce dei comitati, e alcuni consiglieri come Enrico Fedrighini, lamentano la fragilità dell’ippodromo La Maura come sito per ospitare concerti di grandi dimensioni, anche per la vicinanza delle case. Cosa ne pensa?
Anche per noi, con questo piano, il bilancio è complessivamente migliorato ma rimane il tema della capacità di questo luogo di ospitare concerti. È una sorta di Campovolo con le abitazioni a 10 metri. Rimaniamo fortemente perplessi sul fatto che possa essere un luogo che ospita concerti, ma è un luogo privato e gli strumenti del Comune sono limitati.

Nel piano, emerge il dato della capienza massima di 78500. È sostenibile per La Maura?
La vicesindaca Scavuzzo e il professor Perego hanno spiegato la capienza massima di 78500 come limite massimo sui tre siti ma, secondo noi, il rischio è che, se facciamo delle valutazioni singole sulla capacità di accoglienza, forse La Maura ne può accogliere anche di più ma il punto è l’impatto che questi numeri hanno sul quartiere e lo studio non ha dato un grande riscontro su questa richiesta. Per noi rimane un po’ strano che si dica che La Maura può accogliere 78mila persone quando tutto il quartiere Gallaratese ha 80 mila residenti. Prevedere il doppio del numero di persone che un quartiere è abituato ad avere non so se sia un dato ponderato in tutte le sue forme. I tecnici hanno fatto il loro lavoro ma il tema del numero di persone affluiscono a quell’area rimane un dato da monitorare. Secondo noi la struttura stessa di quel luogo non è adatta ai concerti, perché c’è il tema della diffusione del rumore e del suono che in un prato è diverso rispetto allo stadio, che con le gratinate e il pubblico evita un’eccesiva dispersione del suono.

Il sindaco Sala, all’indomani del primo grande concerto a La Maura, ha ricordato “lo schieramento significativo di vigili” e l’ordine garantito, ma ha anche detto che la situazione è “precaria finché non capiremo il destino di San Siro e La Maura. È stato un primo test, le polemiche ci saranno sempre però a Milano o si rinuncia ai concerti o non abbiamo altre aree dove farli”.
Credo che il ruolo del decisore pubblico sia quello di garantire dei servizi e far sì che una città sia attrattiva ma non a discapito delle persone che abitano nei quartieri. Credo che lo stadio di San Siro e Rho Fiera siano dei luoghi adatti a ospitare concerti. C’è anche un altro ippodromo che ospita concerti con numero di avventori inferiore. Quello che noi contestiamo è la situazione di La Maura visto che i cantanti che si esibiscono lì, lo fanno anche in altre parti di Europa ma di fronte a un numero di spettatori inferiore. Tra il dire che non si possono fare concerti altrove o che gli artisti non verrebbero e accettare tutte le condizioni degli operatori privati, credo che il giusto stia nel mezzo e che vada trovato un compromesso. Non ho una visione catastrofica sul fatto che gli artisti non verrebbero più se non gli si garantissero 78mila persone, ma confido che su questo si possa ancora lavorare.

Lato residenti, il portavoce del comitato per la tutela del Parco Ovest Massimiliano Favoti ha lamentato il ritardo nel comunicare il piano concerti e il fatto che non siano stati interpellati per eventuali miglioramenti. Pensa che ci sia stato un problema di tempistiche?
La commissione con il Comune è arrivata anche su nostra sollecitazione, come riunione di chiarimento del piano. Credo anche io che si potesse comunicare prima ma da come è trapelato, era tutto in divenire. Certamente il Comune e tutti gli enti coinvolti dovrebbero porsi il tema della comunicazione alla cittadinanza. Mentre gli organizzatori dei concerti hanno fatto un piano di comunicazione per gli avventori, i residenti si sono informati tramite noi o grazie al comitato, ma molti non sapevano che ci sarebbe stato un piano. Anche prevedere altri tipi di comunicazione poteva essere utile.

Ci saranno altre commissioni per discutere dei risultati dei concerti?
Come Municipio abbiamo mandato il 30 maggio delle osservazioni rispetto all’andamento della serata. Ho sentito tutta la serata del 29 la vicesindaca e abbiamo preso l’impegno di riaggiornarci. Domani ci sarà un altro grande concerto e vedremo come sarà la situazione. L’idea è che ci sia un costante aggiornamento bipartisan, lato Comune e lato Municipio, in modo da migliorare tutto ciò che è migliorabile. Sicuramente ci saranno atri incontri.

Per il concerto di domani, dunque, non ci saranno cambiamenti rispetto al 29?
Sulla chiusura dei mezzi pubblici, non abbiamo avuto aggiornamenti diversi. So che è stato fatto un incremento della comunicazione anche rispetto alle indicazioni delle direzioni da seguire per chi arriva e qualche aggiornamento mi sembra ci sia stato. Alcune delle istanze che abbiamo fatto presenti sono state riportate e so che c’è un impegno anche su altre aree di sosta abusiva, ci sarà un accorgimento anche lì. Verificheremo strada facendo.


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