Milano

Coronavirus, Conte ancora in Lombardia: visite a Lodi e Cremona

Dopo gli incontri di lunedì a Milano, Brescia e Bergamo, il premier Giuseppe Conte in visita a Lodi, Cremona e Piacenza

Coronavirus, Conte ancora in Lombardia: visite a Lodi e Cremona

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte, che questa mattina ha assistito alla posa dell'ultima campata del nuovo viadotto autostradale sul torrente Polcevera, torna in Lombardia nel primo pomeriggio per andare in altri comuni duramente colpiti dalla pandemia. Dopo il summit di ieri sera a Milano e gli incontri a Bergamo e Brescia fino a tarda notte, il premier oggi è a  Lodi, dove e' atteso poco prima delle 15, poi a Piacenza alle 16.15, e per finire a Cremona alle 18.15.

"I medici del Lodigiano ci hanno reso orgogliosi"

Ha detto Conte  che il personale sanitario che ha operato nel territorio del lodigiano "ci ha reso orgogliosi con la loro professionalita' e abnegazione," e "ha fatto un lavoro grandissimo", "elaborando grandi competenze rispetto al contrasto di questo virus che rimane ancora per certi versi un nemico sconosciuto". I medici del lodigiano "hanno elaborato un grande know how delle best practices che si stanno diffondendo oltre confine e sono condivise dai medici di altri paesi".

"Il rischio di contagio di ritorno o riesplosione dei focolai e' molto concreto ed e' la ragione che ci spinge ad adottare si' un allentamento delle misure ma con prudenza", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Lodi. "Saranno importantissimi i vari test, sia il tampone sia quelli seriologici: man mano che diffonderemo questi test e che coinvolgeremo la popolazione, avremo un patrimonio informativo che ci consentira' di muoverci in questa seconda fase con maggior avvedutezza e sicurezza".

"Mi rendo conto che molti non sono contenti della situazione, ma con il decreto che entrera' in vigore il 4 maggio affrontiamo un rischio, che e' calcolato, ma e' sempre un rischio. In futuro sarei il primo a essere contento se potremo allentare". "Il nostro obiettivo primario e' tutelare la salute dei cittadini". "Noi ci stiamo gia' assumendo rischi: da lunedi' torneranno a lavorare 4,5 milioni di persone. Prenderanno mezzi pubblici e anche privati. Creeremo piu' occasioni di contagio. E' la ragione per cui anche le scuole devono rimanere chiuse" "Abbiamo fatto qualche passo avanti ma in questo momento non possiamo fare di piu', ci assumiamo un rischio calcolato". "Dobbiamo metterci nella condizione di non far ripartire la curva del contagio ed avere una situazione fuori controllo. Ci sarebbe un rischio gravissimo", ha concluso Conte.

Conte: "Cospicuo intervento per Lombardia e Piacenza"

Nel decreto legge aprile il Governo varera' "un cospicuo intervento" per Piacenza e per le aree della Lombardia piu' colpite. Lo afferma nella citta' emiliana il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

"Ci siamo confrontati con il territorio e gli operatori sanitari a cui ho dato un abbraccio e un grazie da parte di tutti gli italiani. Abbiamo grandi risorse e abbiamo superato una fase drammatica. La fase due significa rafforzare i sistemi di tracciamento, potenziare i test da diffondere sia i tamponi che i sierologici. In questo modo avremo una mappatura piu' completa e reale della popolazione". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte all'uscita dall'incontro i prefettura a Cremona. "Stiamo investendo nel comportato sanita' - ha precisato Conte - La direzione strategica della politica sanitaria e' definita e non riteniamo di essere usciti da un momento di pericolo. Sicuramente il Governo vuole offrire un sostegno economico per le aree piu' colpite in Lombardia e a Piacenza. L'attenzione e' particolare. I comuni piu' colpiti parteciperanno anche alla distribuzione di somme destinate a livello nazionale".







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