Milano
Covid, mente nell'autocertificazione: assolto ragazzo a Milano
Secondo quanto stabilito dalla sentenza non c'è nessuna norma di legge che obblighi a dire il vero
Covid, mente nell'autocertificazione, assolto ragazzo a Milano
Non ha detto la verità nell'autocertificazione prevista per circolare durante le restrizioni causate dal coronavirus, ma - come è stato riportato dall'Adnkronos - è stato assolto. È successo a Milano a un ragazzo di 24 anni di Bollate (Mi). Il giudice Alessandra Del Corvo ha deciso che il fatto non sussiste perché in questo caso non c'e' nessuna norma di legge che obblighi a dire il vero. Ma non solo: se vi fosse una norma di questo tipo finirebbe con essere in contrasto con il diritto di difesa del singolo.
''C'e' soddisfazione per questa sentenza'' -dice all'Adnkronos l'avvocato Fabrizia Carugo uno dei soci dello studio che ha curato gli interessi del ragazzo, fermato a Milano l'anno scorso, a marzo, durante uno dei controlli previsti dalle norme per arginare l'epidemia da Covid. ''Siamo uno studio giovane -dice- ma i risultati sono buoni come dimostra la difesa di questo ragazzo portata avanti dalla mia collega, Maria Erika Chiusolo''.
Il ragazzo aveva dichiarato nella stazione milanese di Cadorna di lavorare in un negozio e di stare rientrando a casa. Una versione smentita dal controllo dell'agente che inviando una mail al titolare del negozio si era sentito rispondere che quel giorno non era prevista la sua presenza nell'esercizio commerciale. In sostanza ci sarebbe una falla nel sistema: mancherebbero le norme sull'obbligo di dire il vero nell'autocertificazione legata al Coronavirus e una legge che preveda in questo caso l'autocertificazione.