Milano
Dad, Manzoni occupato: i prof portano la colazione agli studenti. VIDEO
Brioche, focacce e la solidarietà dei professori: 20 studenti del liceo classico Manzoni di Milano hanno dormito nell'istituto occupato contro la Dad
Dad, Manzoni occupato: i prof portano la colazione agli studenti
Brioche, focacce e la solidarietà di professori, genitori e compagni di classe: 20 alunni del liceo classico Manzoni di Milano hanno trascorso la notte all'interno dell'istituto, occupato ieri mattina. La mobilitazione termina oggi alle 14, con la convocazione di un presidio. Ieri alle 10 circa 40 ragazzi erano entrati a scuola per occuparla in protesta contro la Dad e contro il continuo riavvio delle lezioni in presenza e, dopo lunghe trattative con la preside e le forze dell'ordine, meta' di loro sono rimasti a dormire all'interno dell'istituto. Gia' ieri uno dei bar della zona aveva portato della pizza per pranzo mentre stamattina i ragazzi hanno ricevuto cibo per la colazione da tante persone. Molto solidali con gli studenti anche i professori.
La lettera dei genitori a sostegno degli studenti
“Forza ragazzi!!”. Termina così la lettera firmata dal comitato Genitori del liceo classico Manzoni che verrà inviata nelle prossime ore alla preside Milena Mammani dopo l’occupazione degli studenti. “Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà e sostenere con forza l’azione coraggiosamente intrapresa dai nostri studenti e studentesse – hanno scritto nella lettera i genitori -, che hanno deciso di occupare simbolicamente uno spazio della loro scuola quale forma di protesta nei confronti della decisione di regione Lombardia di rinviare, per l’ennesima volta, la riapertura delle scuole superiori, e del governo che non fornisce risposte chiare e linee guida e di indirizzo univoche”. I ragazzi “purtroppo, ad oggi si ritrovano ancora una volta costretti nelle loro case, davanti ad un metallico PC, ormai stanchi e demotivati. La Dad totale è stata un’ancora di salvezza all’inizio di questo viaggio. Ora è il sasso che fa affondare – hanno sottolineato -. Sosteniamo quindi la loro protesta, considerando fondamentale e non più procrastinabile la ripresa immediata, seppur graduale e regolamentata, delle lezioni in presenza, con la definizione di linee guida chiare e univoche e la messa in atto dei piani di riorganizzazione dei servizi che consentano la massima tutela di tutta la popolazione. La politica e le istituzioni che ci governano hanno il dovere di dare risposte serie, inequivocabili, definitive. Le condizioni per riaprire in sicurezza ci sono, gli istituti scolastici sono pronti”.
Al Carducci studenti e docenti scrivono una lettera al Governo
Al liceo 'Carducci' di Milano, studenti e docenti si sono ritrovati insieme per sostenere l'apertura delle scuole superiori e individuare nuove soluzioni per tornare a frequentare in classe, in sicurezza. In una lettera inviata al governo, alla Regione Lombardia, alla prefettura di Milano e alla Citta' Metropolitana, l'istituto sottolinea i ritardi delle istituzioni e chiede dati aggiornati sull'afflusso dei giovani sui mezzi di trasporto pubblici. "Tenendo conto dei dati pubblicati dal Corriere della Sera a dicembre 2020, con fonti Comune di Milano e Politecnico, gli studenti delle superiori gia' da ottobre 2020 costituiscono una parte significativa dei flussi pendolari, ma molto lontana dall'essere maggioritaria- si legge nella lettera- Se i dati che giustificano la scelta della chiusura delle scuole motivandola con il sovraccarico dei mezzi pubblici - e non la chiusura o lo smart working di altri settori- sono diversi, devono essere resi disponibili". Piu' chiarezza, quindi, sulle ragioni che ancora costringono gli studenti a seguire la Didattica a distanza, anche perche' "sta diventando sempre meno sostenibile", scrivono alunni e professori. "Cominciano gia' ad esserci i primi studi sull'aumento di casi di depressione o altri disturbi psichici, in Italia e nel mondo, in relazione alla pandemia: una situazione che riguarda gli studenti in prima persona". Insonnia, solitudine, ansia. Stati d'animo comuni ora tra i giovani studenti italiani e anche tra quelli del liceo 'Carducci'.