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Milano
Delitto Tramontano, Impagnatiello in aula: "Da quel giorno non vivo più"
Alex Impagnatiello

Delitto Tramontano, otto mesi dopo inizia il processo contro Impagnatiello

E' il giorno del processo nei confronti di Alessandro Impagnatiello, il barman che ha ucciso a Senago, nel Milanese, la propria compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese del loro figlio Thiago. L'accusa chiede l'ergastolo per il delitto, avvenuto otto mesi fa. Atteso in aula a Milano lo stesso Impagnatiello. La corte presieduta da Antonella Bertoja, già giudice in primo grado del processo a Massimo Bossetti, dovrà stabilire se ammettere le telecamere in aula, decidere la lista dei testimoni e riconoscere le parti civili, quindi fissare il calendario del processo, come riporta Adnkronos.

Impagnatiello piange all'inizio del processo

Per alcuni istanti, Alessandro Impagnatiello, seduto dentro la gabbia per l'udienza del processo milanese a suo carico sull'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, ha pianto. Sul volto erano visibili le lacrime, riferisce Ansa.

Impagnatiello: "Da quando ho ucciso Giulia non vivo più"

In aula ha  preso direttamente la parola Impagnatiello:  "Grazie per avermi concesso la parola, ci sono tante persone a cui devo delle scuse, ma vorrei rivolgermi a Giulia e alla famiglia. Non ci sono parole corrette da dire, affronto una cosa che rimarrà per sempre inspiegabile per la disumanità. Quel giorno ho distrutto la vita di Giulia e di nostro figlio, quel giorno anch'io me ne sono andato perché se sono qui a parlare non vuol dire che sia vivo, non vivo più".Non chiedo che queste scuse vengano accettate, perché sto sentendo ogni giorno cosa vuol dire perdere un figlio. Non posso chiedere perdono, chiedo solo che possano essere ascoltate queste scuse. E questa è l'occasione che ho per farlo. L'unica cosa che faccio la sera è sperare di non svegliarmi più al mattino. Finché sarò qui in eterno dovrò scuse a tutte queste persone".

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Sorella Giulia a Impagnatiello: le scuse sono una presa in giro

"Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la sua figura". Così Chiara Tramontano, sorella di Giulia, in una storia Instagram pubblicata dopo la prima udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello durante la quale lui ha chiesto scusa rendendo dichiarazioni spontanee. "Non hai diritto a pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago. Dopo averli uccisi barbaramente - prosegue Chiara - meriti di svegliarti ogni giorno in galera ripensando a ciò che hai fatto e provando ribrezzo per te stesso". 

I familiari di Giulia: "Impagnatiello sia sanzionato come merita"

Nell'aula dove è in corso il processo a carico di Alessandro Impagnatiello per l'omicidio della compagna Giulia Tramontano, sono arrivati poco fa gli altri familiari della vittima. Il padre Franco, la madre Loredana e il fratello Mario hanno raggiunto la sorella Chiara già presente. I parenti sono seduti in un banco tutti insieme. "La famiglia di Giulia si augura che la condotta di Impagnatiello sia sanzionata come merita". Lo ha dichiarato l'avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale di parte civile della famiglia di Giulia Tramontano, all'arrivo in Tribunale.

Il padre di Giulia Tramontano: "Non ci fermeremo davanti a niente e nessuno"

"Non ci fermeremo davanti a niente e nessuno, finché non avremo giustizia". Lo dice a LaPresse Franco Tramontano, padre di Giulia, in arrivo a Milano insieme alla famiglia per l'inizio del processo ad Alessandro Impagnatiello. "La nostra forza sono Giulia e Thiago. Loro ci daranno la forza, sempre e per sempre", conclude il signor Tramontano.

Aula stracolma, i carabinieri fanno uscire giornalisti e curiosi

Senza nessuna ordinanza della Corte d'assise i carabinieri del servizio magistratura hanno sgomberato l'aula della corte di assise, dove deve iniziare la prima udienza del processo a Alessandro Impagnatiello, facendo uscire giornalisti e curiosi. La piccola aula della Corte di assise era stracolma al punto che le parte processuali e i rispettivi collaboratori non riuscivano a trovare spazio per accomodarsi. Cosi', su input della procuratrice aggiunta Letizia Mannella, titolare dell'accusa con la pm Alessia Menegazzo, si e' deciso di far uscire cronisti e cittadini.

Anche con l'intervento del presidente del Tribunale, Fabio Roia, si e'  poi optato per un cambio d'aula in quella piu' spaziosa della corte di assise di appello dove e' stato consentito l'accesso ai cronisti e ai curiosi. Dopo una breve sospensione il processo riprendera' sulle questioni delle costituzioni di parte civile e dell'ammissione prove.

Parla Impagnatiello, la sorella e il padre di Giulia lasciano l'aula

Chiara Tramontano, sorella di Giulia, è uscita dall'aula del tribunale quando Alessandro Impagnatiello ha fatto una serie di dichiarazioni spontanee, scusandosi per l'omicidio della 29enne e del bimbo che portava in grembo. Poco dopo è uscito anche il padre. Ad ascoltare le sue parole sono rimasti la mamma Loredana e il fratello Mario, in piedi e vicini.

Giulia Tramontano uccisa con 37 coltellate

Il delitto la sera del 27 maggio del 2023 a poche ore dall'incontro di Giulia con l'altra donna di Impagnatiello, una collega ignara di quella relazione ufficiale.  Giulia è stata raggiunta da 37 coltellate a collo, schiena e viso, nove delle quali sferrate quando lei era ancora in vita. Impagnatiello ha quindi cercato di bruciare il cadavere nella vasca da bagno, per poi nascondere il corpo nel garage. Quindi un nuovo tentativo di dare fuoco al corpo e la scelta finale di occultare i resti della povera Giulia in un anfratto dietro a un box.

Le ricerche di veleno per topi online di Impagnatiello

Le successive indagini hanno consentito di apprendere come il barman da tempo stesse facendo inquietanti ricerche online sugli effetti del veleno per topi, veleno, fatto poi effettivamente ingerire per mesi all'inconsapevole vittima e in tale quantità da raggiungere anche il feto.

Delitto Tramontano, la difesa nomina uno psichiatra e una psicologa

La difesa ha nominato  lo psichiatra Raniero Rossetti e la psicologa Silvana Branciforti  per sperare di ottenere una perizia psichiatrica che stabilisca  la volontà di intendere e di volere di Impagnatiello al momento del fatto. Ma i legali dei familiari di Giulia hanno a loro volta chiamato in causa esperti in grado di replicare a questa linea.

 

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