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Milano
Deposito di rifiuti a fuoco nel Pavese. Il Prefetto: "Rischio diossina". VIDEO
L'incendio a Mortara (foto da facebook)

A Mortara, nel Pavese, è andato a fuoco un deposito di rifiuti speciali: scatta l'allarme diossina

Paura e finestre sbarrate a Mortara, nel pavese, dove un incendio è divampato all'interno dello stabilimento della Eredi Bertè, una ditta che si occupa di stoccaggio di rifiuti speciali. Le fiamme sono partite attorno da uno dei capannoni. Una colonna di fumo nero si è levata in cielo, visibile a oltre 10 km di chilometri di distanza.

Proprio per la natura del materiale andato a fuoco il prefetto di Pavia Attilio Visconti ha lanciato l'allarme diossina: "Le notizie che sto raccogliendo non sono troppo confortanti. Lì sta bruciando di tutto, comprese gomme e plastica. C'è il rischio diossina".

Il sindaco Marco Facchinotti e l'Ats consigliano ai cittadini di tenere le finestre chiuse, precauzione che potrebbe essere adottata anche dai residenti dei Comuni limitrofi. Sul posto i vigili del fuoco giunti da Vigevano, Pavia, Mortara, Mede, Garlasco, Robbio, Milano.

Arpa ha fatto sapere che domani mattina verrà prelevato il campione ad alto volume installato oggi per determinare la presenza di microinquinanti. Per le diossine invece i risultati delle analisi saranno disponibili entro 72 ore dalla consegna al laboratorio Arpa del materiale.

 

 

Rifiuti pericolosi, difficoltà a spegnere l'incendio: cronaca della giornata

 

I vigili del fuoco stanno incontrando difficoltà a domare le fiamme, anche a causa delle difficoltà nell'approvvigiornamento idrico: pochi gli idranti e molto bassa la pressione. Per questo le autobotti stanno facendo costantemente la spola a Mortara e nei Comuni limitrofi. Riferisce Repubblica che proprio oggi era prevista la visita ispettiva semestrale dell'Arpa all'impianto.

Rifiuti pericolosi a fuoco, l'Arpa: "Il fumo va verso l'abitato di Mortara"


Il servizio meteo dell'Arpa spiega inoltre che il vento soffia in direzione Nord-Est e tendenzialmente non cambiera' direzione nel corso della giornata, pertanto il fumo va in direzione dell'abitato di Mortara. I tecnici del Centro regionale monitoraggio qualita' dell'aria dell'agenzia - si legge in una nota dell'ente - hanno installato un campionatore ad alto volume per la valutazione della contaminazione atmosferica nella zona di Parona e nel frattempo si tengono sotto controllo anche i dati rilevati dalle centraline fisse di Mortara, Vigevano e Parona.  Sul posto sono presenti, oltre ai vigili del fuoco, uomini delle forze dell'ordine, il vicario prefettizio, i sindaci di Mortara, Albonese e Parona, mentre sono gia' stati allertati ai sindaci dei comuni vicini (Olevano, Cilavegna, Gravellona Lomellina e anche in territorio piemontese, i primi cittadini di Vespolate e Tornaco). I vigili del fuoco stanno procedendo con le operazioni di spegnimento dell'incendio che sta coinvolgendo un'imponente massa di rifiuti

Incendio a Mortara: "Non ci risultano per ora ricoveri per malori"


"Dalle verifiche che abbiamo effettuato, non ci risultano per ora ricoveri per malori nei pronto soccorso della zona. Ci auguriamo che quanto prima gli enti preposti al controllo e alle verifiche ci sappiano dire se veramente nell'aria si e' sprigionata o meno diossina". E' quanto ha affermato Giuseppe Villani, consigliere regionale pavese del Pd, a proposito dell'incendio scoppiato questa mattina nella ditta Eredi Berte' Antonino di Mortara (Pavia), che tratta rifiuti metallici, speciali non pericolosi e, in minima parte, speciali pericolosi. "Siamo vicini alla popolazione e ai sindaci presenti sul posto. Stiamo seguendo costantemente la situazione, in contatto diretto con la Prefettura e l'Asst per cercare di comprendere le eventuali implicazioni sanitarie e ambientali. Ringraziamo i vigili del fuoco e le forze dell'ordine" - ha aggiunto Villani - "per l'impegno che stanno mettendo per domare l'incendio e per monitorare la situazione sul territorio. Le misure in atto prevedono di non uscire di casa e di non consumare prodotti degli orti, ma rimaniamo in attesa di analisi piu' dettagliate, appunto". "Pur senza alimentare inutili allarmismi, soprattutto finche' non sara' chiaro cosa abbia preso fuoco all'interno della ditta, l'incendio di oggi" - ha concluso - "si pone come un'ulteriore emergenza. Ci auguriamo che finalmente, d'ora in poi, anche Regione Lombardia, attraverso l'Arpa, svolga maggiori azioni di prevenzione e controllo".

Proteste del WWF

Quello tra Mortara, Cortoleona e Parona purtroppo è un vero e proprio “triangolo della diossina” in cui c’è un alto numero di imprese che lavorano nel settore dei rifiuti che operano con le modeste “verifiche di VIA” che hanno escluso l’assoggettamento a VIA, come in questo caso, per gli impianti che trattano rifiuti pericolosi in grandissima quantità e che vengono anche da inceneritori di altre regioni (Piemonte come si è avuto modo di apprendere da un’ispezione di Arpa del 2009 e non solo). Nessuno stupore quindi che proprio a Mortara si sia sviluppato un incidente così grave su cui chiediamo un immediato monitoraggio da parte dell’Ispra per verificare i livelli di inquinamento da diossina. La società dell’impianto di Mortara è stata esclusa da VIA (Valutazione di Impatto ambientale) nel 2009, con una procedura che non ha previsto alcuna valutazione cumulativa degli impatti: l’impianto, tra l’altro, non è stato sottoposta a VIA nonostante una richiesta, autorizzata, di raddoppio della produzione (proprio nel 2009). “La gestione dei rifiuti nel ‘triangolo della diossina’ è, purtroppo una bomba ecologica ad orologeria che va disinnescata al più presto attraverso controlli puntuali e continui che portino al riesame delle verifiche di VIA e delle VIA rilasciate, aggiornando prescrizioni per tutelare la salute e l’ambiente”. Dichiara il Delegato WWF in Lombardia Paola Brambilla che aggiunge: “È necessario che gli enti pubblici si dotino di personale qualificato in grado di analizzare in modo puntuale le relazioni e gli studi ambientali che vengono presentati dai privati e che le amministrazioni pubbliche dimostrino più coraggio nella difesa dell’ambiente”. Dopo le modifiche delle normative sulla VIA è necessario avviare immediatamente i monitoraggi programmati su tutte le attività di gestione dei rifiuti, cominciando proprio dalle situazioni limite come quelle del ‘triangolo della diossina’, intervenendo senza fare sconti nei confronti di chi non è a norma. È necessario dare immediata applicazione all’art. 28 del nuovo testo del Codice dell’ambiente che prevede proprio questo genere di controlli. Il WWF chiede al governo di stanziare le risorse adeguate, aiutando gli enti locali ad esercitare la funzione di controllo: se questo non dovesse accadere il rischio è di incorrere in un’ulteriore infrazione del diritto dell’UE.

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