Milano
Economia in rallentamento: la conferma delle imprese secondo Assolombarda
Il rallentamento in atto emerge anche dalle indagini qualitative di Istat
Economia in rallentamento: la conferma delle imprese secondo Assolombarda
Le imprese confermano il deterioramento progressivo del quadro economico 2023. Secondo il 51% delle aziende l’andamento dell’economia lombarda tra luglio e settembre risulta in linea con quella del secondo trimestre, già in decelerazione, e il 36% riporta un peggioramento. Solo il 10% ritiene che la situazione stia migliorando. Sono questi i principali risultati raccolti tramite la flash survey sul sentiment delle imprese di Assolombarda a inizio settembre.
L’indagine, pubblicata su www.genioeimpresa.it, evidenzia inoltre che anche per il quarto trimestre prevale un sentiment di stabilità (46% dei rispondenti) o inasprimento (36%) del contesto economico rispetto al trimestre attuale; il 15% si aspetta, invece, una tendenza positiva. In prospettiva, le aspettative sull’andamento dell’economia lombarda nel 2024 restano incerte, con una distribuzione sostanzialmente uniforme tra chi prevede un quadro più favorevole rispetto al 2023 (31%), chi un peggioramento (30%) e chi una stabilità (29%).
Alessandro Spada: "La recente notizia del via libera della Commissione europea alle modifiche che riguardano la quarta rata è certamente positiva"
“Le imprese del territorio confermano il rallentamento dello scenario economico che hanno evidenziato i recenti dati Istat legati al secondo trimestre 2023 - ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. Tra i fattori che contribuiscono a questa decelerazione, ne esistono alcuni a livello italiano, come l’alta inflazione, gli scarsi consumi e un calo degli investimenti. Ma siamo anche condizionati da fattori esterni, come la recessione in Germania, le difficoltà dell’economia cinese e le scelte di politica monetaria di Fed e Bce sui tassi. Di fronte a questa congiuntura, siamo consapevoli delle limitate risorse a disposizione per la Legge di Bilancio, ma siamo altrettanto convinti che sia importante indirizzarne la maggior parte per stimolare l’economia ed evitare il rischio di una possibile recessione. Chiaramente, in quest’ottica è anzitutto imprescindibile che venga rifinanziato in toto, e per almeno tutto il 2024, il taglio del cuneo fiscale, oltre a considerare l’adozione di nuove misure utili per finanziare Industria 5.0. Ricordo, infine, l’importanza che ricopre il PNRR proprio nello stimolare la nostra economia. La recente notizia del via libera della Commissione europea alle modifiche che riguardano la quarta rata è certamente positiva. Ma dobbiamo guardarci in faccia: il vero nodo è che dobbiamo essere in grado di cambiare passo e impegnare tutte le risorse a nostra disposizione”.
I dati a consuntivo sul secondo trimestre 2023 evidenziano già un indebolimento del comparto manifatturiero lombardo
I dati a consuntivo sul secondo trimestre 2023 evidenziano già un indebolimento del comparto manifatturiero lombardo, la cui performance rimane, seppur di poco, positiva: il livello di produzione rimane vicino a quello di aprile-giugno 2022, con un minimo incremento pari al +0,5%. Anche nel confronto congiunturale, la crescita della manifattura regionale è prossima allo zero (+0,3%). Invece in Italia si registra una caduta del -3,3% (tendenziale), così come, tra i benchmark europei, in Spagna (-1,3%).
In Lombardia, i settori interessati da un aumento di produzione sono i mezzi di trasporto (+13,4%), il pelli-calzature (+8,6%), l’abbigliamento (+5,8%), l’alimentare (+2,8%) e la meccanica (+1,7%), mentre il tessile ha registrato il calo produttivo più marcato (-6,9%).
La decelerazione primaverile è particolarmente evidente sui mercati internazionali
La decelerazione primaverile è particolarmente evidente sui mercati internazionali. Tra aprile e giugno le esportazioni lombarde e italiane sono infatti diminuite del -0,9% e -1,0% rispetto al secondo trimestre 2022; rimangono comunque positive le variazioni tendenziali su base semestrale, con l’export lombardo che tra gennaio e giugno 2023 segna un +3,5% sopra i livelli di 12 mesi fa (+4,2% per l’Italia). Nel confronto con le regioni di riferimento, la contrazione delle esportazioni lombarde nel secondo trimestre è meno marcata di quanto registrato in Veneto (-2,1%) e nel Baden-Württemberg (-9,3%), mentre gli altri benchmark segnano variazioni positive (Emilia-Romagna +2,8%; Piemonte +14,6%; Bayern +9%; Cataluña +7,6%; Rhône-Alpes +0,6%).
I settori dove la crescita rispetto al 2022 risulta negativa
A livello settoriale, nel secondo trimestre la crescita rispetto al 2022 risulta negativa per la gomma-plastica (-5,6%), la chimica (-11,2%), i metalli (-12,3%) e il legno (-14,5%). Tra i Paesi di destinazione, gli scambi con i partner europei diminuiscono del -5,7% nel secondo trimestre rispetto al corrispondente periodo del 2022 (la stessa variazione era del +3,3% nel primo trimestre di quest’anno): in particolare, crolla la Germania (-12,0%) e arretrano vistosamente la Spagna (-4,7%), la Polonia (-3,6%) e i Paesi Bassi (-3,1%). Al contrario, le esportazioni verso i mercati Extra-UE aumentano del +4,8% rispetto ad aprile-giugno 2022, sebbene a ritmo inferiore al +15% segnato nel trimestre precedente. Tra i Paesi più rilevanti spiccano Svizzera (+14,4%) e Turchia (+9,3%).