Milano

Fine vita, Fontana: "Dare risposte, anche senza una legge nazionale"

Il governatore lombardo rintuzza i malumori di Fratelli d'Italia e difende il suo assessore Bertolaso sul primo caso di suicidio assistito: "C'è una sentenza della Consulta, ha fatto ciò che doveva"

di redazione

Fine vita, Fontana: "Dare risposte, anche senza una legge nazionale"

In Lombardia continua il dibattito sul fine vita. Il governatore Attilio Fontana difende la scelta della Regione di garantire risposte alle richieste di suicidio assistito, nonostante l’assenza di una legge regionale, e minimizza le polemiche interne alla maggioranza. Fratelli d’Italia, però, non ci sta e accende lo scontro, contestando apertamente l’operato dell’assessore al Welfare, Guido Bertolaso.

Mentre in Veneto il presidente Luca Zaia valuta una circolare per fissare regole sul fine vita "nel rispetto della legge", Fontana rivendica la linea lombarda e assicura che la Regione continuerà a muoversi nei limiti della sentenza della Consulta. Sul piano politico, il leader della Lega, Matteo Salvini, spinge per un intervento del Parlamento: "Serve una legge nazionale in fretta, altrimenti ogni Regione andrà per conto proprio".

Il clima si è fatto incandescente anche in giunta, dove i meloniani hanno duramente criticato la gestione del caso di suicidio assistito, ribadendo che la Regione si era già espressa contro la competenza sul tema. L’attacco si è concentrato su Bertolaso, tanto che il consigliere Matteo Forte ha annunciato un’interrogazione nei suoi confronti. L’assessore, dal canto suo, avrebbe ventilato l’ipotesi di dimissioni, rivendicando il proprio ruolo tecnico, ma Fontana lo ha subito blindato: "Non c’è nessun problema, la questione è chiarita".

Fontana difende il suo assessore Bertolaso

Il governatore difende la decisione della Lombardia, sottolineando che spetta al comitato etico valutare le richieste secondo i criteri indicati dalla Corte costituzionale. "La sentenza della Consulta ci mette nelle condizioni di dare risposte, quindi dobbiamo farlo, anche senza una legge nazionale" afferma, ribadendo che Bertolaso "ha fatto esattamente ciò che doveva fare". Ma il punto centrale resta la necessità di un intervento legislativo: "Ora il passo successivo è una legge nazionale".

Forza Italia e Lega mantengono una posizione più cauta, mentre Fratelli d’Italia insiste sulla linea dura, definendo la gestione del caso "grave e da chiarire". Anche sul fronte opposto il dibattito è acceso: l’Associazione Coscioni invita le Regioni a seguire l’esempio della Toscana, che ha recentemente modificato il collegio di garanzia incaricato di valutare il ricorso contro la legge regionale sul fine vita.

Centrodestra non compatto anche sul divieto di velo

In parallelo, nella giornata di martedì 18 febbraio la mozione sul divieto del velo nei luoghi pubblici e nelle scuole proposta dalla Lega è stata approvata ma con significativi distinguo da parte di Forza Italia - su un emendamento richiesto da Fratelli d'Italia.

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