Milano

Fioriere al posto di alberi: così l'Urbanistica milanese si accomodava con i privati

Negli atti delle inchieste sugli abusi edilizi a Milano, le dinamiche per la compensazione ambientale del supermercato di piazza Frattini

Fioriere al posto di alberi: così l'Urbanistica milanese si accomodava con i privati

"Fioriere prefabbricate" di 80 centimetri destinate alla "crescita" dell'agrifoglio al posto della "piantumazione di due alberi". Sono alcune delle "torsioni" dell'urbanistica di Milano che emergono dagli atti delle inchieste giudiziarie dei pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici con l'aggiunta Tiziana Siciliano per abusi edilizi su 14 cantieri della città. Come riferisce LaPresse, sono le decine di "verbali di staff" dello Sportello Unico Edilizia (Sue) acquisiti dalla guardia di finanza a Palazzo Marino - in cui l'ex direttore e numero due dell'Urbanistica milanese Giovanni Oggioni, discute con tecnici e dirigenti su come risolvere problemi inerenti le pratiche edilizie.

Le opere di compensazione ambientale per il supermercato in piazza Frattini

Un esempio eloquente. Il 7 giugno 2022 arriva sul tavolo la pratica relativa al progetto di Piazza Frattini, un intervento di "risanamento conservativo" autorizzato con Scia di un supermercato Lidl con manutenzione straordinaria dell'annesso parcheggio da 46 posti. Il Piano di governo del territorio di Milano prevede che, nei "parcheggi a raso" si piantino due alberi per ogni "posto auto" come compensazione ambientale oltre che elemento estetico-decorativo. In alternativa l'operatore privato può "monetizzare" la "dotazione arborea", pagando il Comune, alla cifra di 17.360 euro per coppia di specie vegetali. Palazzo Marino incasserebbe circa 800mila euro che per legge sono destinati alla creazione di un "parco metropolitano" o "interventi di de-pavimentazione" nei pressi dell'area interessata. Ma Lidl segnala "l'impossibilità" di piantumare le "essenze arboree richieste in terra" perché il "solaio" è sopra ad un "parcheggio sotterraneo" e presenta una "una stratigrafia di 30 centimetri di prefabbricato, cappa in cemento armato, impermeabilizzazione e pavimentazione in asfalto".  Condizioni in cui gli alberi non possono crescere.

La soluzione accettata dal Comune: fioriere invece di alberi

Così il gruppo propone una "alternativa": la "posa di fioriere prefabbricate" di 80 centimetri in altezza e larghezza ritenute le "adeguate dimensioni alla crescita e sostentamento delle essenze". Fra queste vengono indicate in latino tre specie vegetali, per un'altezza fra i 3 e i 4 metri: il ligustro giapponese, l'agrifoglio e la lagerstroemia. "Le fioriere saranno dotate di apposito impianto di irrigazione gocciolante e manutenute da Lidl", si legge nel verbale in cui si conclude che "la norma può considerarsi assolta mediante piantumazione in vaso", pur confermando "l'obbligo di monetizzazione" della "dotazione non assolta".







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