Milano

Frode fiscale e fatture inesistenti, maxisequestro da 48 milioni a Esselunga

a cura della redazione

L'operazione della Guardia di Finanza a Milano sulla scia di una inchiesta per una presunta complessa frode fiscale sulla manodopera da parte di Esselunga

Frode fiscale, maxisequestro da 48 milioni a Esselunga

La Guardia di Finanza, su delega della procura di Milano ha eseguito un decreto di sequestro preventivo d'urgenza nei confronti di Esselunga per l'importo complessivo di 47.765.684,45 euro. Il provvedimento e' stato disposto nell'ambito di un'inchiesta del pm Paolo Storari, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano con la collaborazione del Settore Contrasto Illeciti dell'Agenzia delle Entrate, nell'ambito del fenomeno della somministrazione illecita di manodopera.

Esselunga: fatture per operazioni giuridicamente inesistenti

Gli accertamenti degli inquirenti milanesi avrebbero scoperto una complessa frode fiscale caratterizzata dall'utilizzo, da parte di Esselunga, di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all'emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per un ammontare complessivo di oltre 221 milioni di euro, piu' Iva superiore a 47 milioni di euro.

Rapporti di lavoro schermati da società filtro che utilizzavano cooperative

In particolare, ricostruendo la "filiera della manodopera", e' stato rilevato che i rapporti di lavoro con Esselunga sono stati in alcuni casi "schermati" da societa' "filtro" che a loro volta si sono avvalse di diverse societa' cooperative (societa' "serbatoio"), mentre in altri sono stati intrattenuti direttamente con quest'ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell'Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale.

Fisco: indagati Esselunga cfo e predecessore, frode ipotizzata dal 2016

Riguarda gli anni fiscali 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021 l’indagine della guardia di finanza di Milano, coordinata dal pm Paolo Storari, su una presunta frode attraverso somministrazione illecita di manodopera, che avrebbe consentito ad Esselunga di evadere oltre 47 milioni di Iva. Indagati sono la stessa società, il suo attuale chief financial officer (cfo), Albino Rocca e il suo predecessore Stefano Ciolli. I due, firmatari delle dichiarazioni Iva di Esselunga, il primo fino al 2021 e il secondo dal 2022, sono indagati per frode fiscale per essersi “in tempi diversi e in esecuzione di un medesimo disegno criminoso” avvalsi di fatture per operazioni inesistenti, simulando contratti di appalto invece che di somministrazione di manodopera. Esselunga avrebbe così ottenuto un vantaggio patrimoniale di quasi 41,5 milioni di euro.

La nota dell'azienda: "Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti"

“L’azienda si è immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie e pieno supporto per lo svolgimento delle attività. Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver operato sempre nel rispetto della legalità”.







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