Milano
Giunta, i rumors di Affari. Il Pd porta i 6 più votati
Riunione di coalizione per i vincitori di Milano, tra i quali la parte del leone ovviamente vuole e potrà farla il Pd
di Fabio Massa
La giunta, questa sconosciuta. Oggi ci sarà una riunione di coalizione per i vincitori di Milano, tra i quali la parte del leone ovviamente vuole e potrà farla il Pd guidato da Pietro Bussolati. Un Pietro Bussolati ovviamente molto gasato, che si accomoda al Pirellone per una conferenza stampa insieme ad Alessandro Alfieri. E torna con Affari sulla metafora calcistica del rigore di Matteo Renzi che tanto fece disperare i vertici dem locali: “Se è stato un calcio di rigore? Mah, diciamo che a Milano più che una partita di calcio è stata una partita di rugby. Noi abbiamo vinto perché avevamo un pacchetto di mischia più compatto e più coeso. Noi avanzavamo, loro arretravano al 2006. Ecco perché abbiamo vinto”. In grande spolvero anche Alessandro Alfieri, il vincitore di Varese, proiettato verso altre partite (ma di questo ne parliamo QUI): “Per tornare alle metafore calcistiche, Parisi è stato come l’Atletico. Magari ha segnato il primo goal. Ma alla fine la Coppa l’abbiamo vinta noi”. E quindi, la giunta. Rimane un nodo molto aperto. Il Partito Democratico pare abbia preso una posizione decisa. I candidati sono i primi sei in ordine di arrivo come preferenze. E quindi Pierfrancesco Majorino, Pierfrancesco Maran, Marco Granelli, Carmela Rozza, Anna Scavuzzo e Beatrice Uguccioni. In questo modo tra l’altro sarebbe preservata la parità di genere. Ma il primo problema riguarda Carmela Rozza, che per Sala potrebbe andare a presiedere il consiglio comunale. Questo spianerebbe la strada come vicesindaco ad Anna Scavuzzo, che però si dovrà vedere se avrà l’unità del partito non tanto sul ruolo di assessore ma sul ruolo di vice. Primo problema quindi: come fare a selezionare un settimo, se non ci fosse la Rozza? Anche perché la settima sarebbe Milly Moratti. Secondo problema: la lista civica di Beppe Sala. Sarebbero due i nomi da “pescare”. Cristina Tajani è molto stimata da Sala, ma il problema è sempre lo stesso: quanti ne può recuperare senza fare una giunta fotocopia rispetto a Pisapia, il nuovo sindaco Beppe Sala? Quindi, gira la voce di Alberto Veronesi, che dalla sua ha - oltre al curriculum - il pesante endorsement del padre nel momento decisivo della campagna. Però se la potrebbe dover giocare con Fiorenzo Galli, molto stimato da Beppe Sala, ma avversato da parte del Pd. Stesso discorso per Elisabetta Strada. Alla fine la spunterà con ogni probabilità Roberta Guainieri. Sempre in “caldo” c’è ovviamente Franco D’Alfonso e un outsider potrebbe essere Enrico Marcora, un trait d’union con il mondo delle costruzioni. Paiono in discesa le quotazioni di Ada Lucia De Cesaris come nuova-vecchia vicesindaco di Beppe Sala. Ma tutto può succedere. Un posto toccherà a Sel: per Del Corno vale il discorso di cui sopra (quanta continuità rispetto a Pisapia?). Poi c’è Anita Pirovano, segretaria metropolitana di Sel. Anche per lei, che dopo il riconteggio è sicuramente entrata in consiglio comunale, potrebbe liberarsi un posto. Infine, gli uomini di Sala. Sicuro pare solo l’assessore al Bilancio, il professor Tasca, come aveva anticipato Affaritaliani.it. Ma da un manager con moltissime relazioni come Beppe Sala non sarà complicato avere molti curriculum validi. Ad ogni modo, pare che il gioco sarà fatto entro venerdì.
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