Milano

"Guadagnopoli" a Basiglio, Cirillo: "Il sindaco si deve dimettere"

Il capogruppo di opposizione Marco Flavio Cirillo chiede le dimissioni dell'attuale Giunta sulla scia dell'indagine che ha colpito l'ex sindaco

"Guadagnopoli" a Basiglio, Cirillo: "Il sindaco si deve dimettere"

Dimissioni per il sindaco Lidia Reale Aguzzi e la sua Amministrazione: la "Guadagnopoli" di Basiglio diviene, come era facile immaginare, anche materia incandescente per il dibattito politico. E a chiedere con forza l'azzeramento dell'attuale Giunta è il capogruppo di Cittadini solidali per Basiglio Marco Flavio Cirillo, già primo cittadino del paese dal 2003 al 2013. Che ora dichiara: "Non commento i fatti giudiziari che saranno discussi in altre sedi, ma politicamente emergono situazioni gravissime perchè di fatto la Giunta Patrone (in carica dal 2013 al 2018, ndr), di cui facevano parte l'attuale sindaco in veste di vicesindaco ed altri componenti dell'attuale Amministrazione, ha aperto le porte al malaffare".

L'operazione della Guardia di Finanza

Ripercorriamo i fatti: venerdì 6 settembre il sud Milano è stato scosso dalle notizia delle dieci ordinanze di ordinanza cautelare eseguite dalla Guardia di finanza di Milano nell'ambito di una inchiesta con al centro una serie di episodi di corruzione e nove turbative di gare d'appalto per un importo di oltre 8,6 milioni di euro. La vicenda che ha conquistato i titoli è quella relativa alla realizzazione del 'Campus della Pieve' a Pieve Emanuele, un polo sanitario e universitario di Humanitas. Ma il terremoto è di più ampie proporzioni: gli indagati in totale sono 32 ed interessata è anche Basiglio. Figura chiave: Arturo Guadagnolo, dipendente del Comune di Pieve Emanuele ed ex responsabile del servizio edilizia e urbanistica del Comune di Basiglio tra il 2015 ed il 2017.

Basiglio: piano attuativo At01 e Sporting sotto i riflettori

Due in particolare gli atti amministrativi finiti sotto i riflettori della Magistratura e che lo vedono coinvolto a Basiglio: il primo è il piano attuativo At01, noto come area "Golfino". La Green Oasis srl titolare del progetto, che prevedeva la realizzazione di alcuni villini e la cui procedura si era arenata con la precedente responsabile dell'ufficio, avrebbe ottenuto grazie all'intervento di Guadagnolo un dimezzamento degli oneri di urbanizzazione da versare - 6 milioni invece di 12 - a fronte anche di una riduzione delle volumetrie. In cambio della modifica del testo della convenzione, l'ingegnere avrebbe dovuto ricevere una casa e 100mila euro. La seconda vicenda è invece relativa allo Sporting di Milano 3: anche in questo caso l'arrivo di Guadagnolo si è tradotto in uno sblocco di procedure ferme da tempo, con l'annullamento di una ordinanza che aveva sospeso i lavori di ristrutturazione in corso nel centro sportivo a causa di irregolarità edilizie.

Il ruolo dei "tre dell'Ave Maria"

Quale il ruolo degli esponenti dell'Amministrazione Patrone in tutto questo? I riflettori sono su coloro che lo stesso Guadagnolo definiva i "tre dell'Ave Maria": l'allora sindaco Eugenio Patrone e l'ex assessore ai Lavori pubblici Valerio Marazzi, entrambi indagati, oltre all'ex vicecapogruppo consiliare ed attuale assessore all'Urbanistica Alvise Rebuffi, non indagato. Come riportato anche da Affaritaliani.it Milano, difendendo la precedente Giunta l'allora vicesindaco ed attuale sindaco Reale Aguzzi ha raccontato con una nota come sarebbe stato proprio l'assessore Rebuffi ad accorgersi delle modifiche avvenute davanti al notaio alla convenzione dell'At01, ponendo in seguito a tale scoperta fine al rapporto con Guadagnolo, e rivendicando anche quanto riconosciuto dagli stessi magistrati, ovvero che in precedenza Green Oasis "non era riuscita a ottenere il rilascio del permesso a costruire nell'area di sua proprietà incappando nelle resistenze di natura politica del sindaco e della giunta".

Le accuse di Cirillo

Ma per Cirillo ed il suo gruppo, i fatti stanno diversamente: in primis, da amministratore di lunga esperienza, Cirillo giudica molto strano che un responsabile comunale possa arrivare a modificare il testo di una convenzione davanti al notaio senza che nessun esponente della Giunta ne abbia contezza. In secondo luogo, ad accorgersi delle modifiche non sarebbe stato Rebuffi, bensì una delegata del comprensorio, esterna al municipio, nel corso di una accesissima riunione. Una volta scoppiato il caso, è l'argomentazione di Cirillo e dei suoi, l'Amministrazione non avrebbe potuto fare altro che "scaricare" il dirigente. "Per questo il loro comunicato è una menzogna", commenta il capogruppo. E la questione Sporting? In questo caso a parlare sono alcuni passaggi dell'ordinanza stessa. Che parrebbero molto chiari nel ritenere che la nomina di Guadagnolo sia avvenuta su pressione proprio del gestore del centro e con il fine di giungere alla riapertura dello stesso rimuovendo tutti gli ostacoli amministrativi, grazie a colui che in passato era stato un suo uomo di fiducia. E' questo, in particolare, il passaggio che metterebbe in difficoltà Patrone e Marazzi. Cirillo aggiunge un ulteriore elemento: l'allontanamento di Guadagnolo non sarebbe nemmeno stato tanto repentino, se è vero che alla scadenza del contratto questi ottenne una proroga trimestrale durante la quale si occupò di almeno altre due opere strategiche. Che potrebbero a loro volta ora divenire oggetto di attenzioni da parte delle autorità.

"Dimissioni per l'attuale Giunta"

Naturalmente quelle che allo stato attuale sono solo accuse dovranno ora sostenere il vaglio dei giudici durante il processo. Ma per Cirillo, le cui segnalazioni agli enti preposti in merito a tali vicende sono iniziate ormai diversi anni fa, il quadro che si staglia è più che sufficente, almeno nei suoi risvolti politici: "Reale Aguzzi e Rebuffi, attuali sindaco e assessore, non potevano all'epoca non sapere chi fosse l'ingegner Guadagnolo visto che l'hanno repentinamente assunto per sostituire il funzionario che, come emerge dai fatti, aveva sollevato obiezioni e giuste resistenze in merito ai lavori di ristrutturazione dello Sporting. Da quanto emerge parrebbe una amministrazione completamente assoggettata ad interessi non del cittadino, ad interessi non di natura pubblica. La degna conclusione sono le dimissioni di questa Amministrazione che è in continuità con la precedente perchè composta, nei ruoli decisionali, dalle stesse persone della Giunta Patrone".







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