Milano

Guidesi: "La BCE rende impossibile l'accesso al credito alle nostre imprese"

a cura della redazione

L'assessore lombardo commenta l'aumento dei tassi annunciato da Christine Largarde: "La ripresa lombarda è impressionante, la BCE ci rallenta"

Guidesi: "La BCE rende impossibile l'accesso al credito alle nostre imprese"

La politica monetaria della BCE rende impossibile l'accessibilità al credito e di conseguenza gli investimenti. E la considerazione espressa dall'assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi, a margine della presentazione del Rapporto regionale Pmi edizione 2023 a Palazzo Lombardia nella giornata di mercoledì 28 giugno, in relazione al nuovo aumento dei tassi a luglio annunciato della presidente della Bce Christine Lagarde. "Le Pmi sono fondamentali per le filiere e per vincere la competizione internazionale. I dati della nostra ripresa economica e produttiva sono impressionanti", ma rischiano di essere rallentati ora dalle scelte della BCE. "Nonostante le contingenze economiche influenzate negativamente da condizionamenti continentali - ha proseguito Guidesi - siamo convinti che lavorando 'a sistema' continueremo a primeggiare e le nostre Pmi continueranno a garantire servizio e qualità, affinché i capofila di filiera continuino a vincere la competizione internazionale".

Confindustria: "Aumento importante del costo del debito"

Il rapporto evidenzia come il numero di Piccole e medie imprese in Lombardia sia aumentato di 40.759 unità nel 2021, dopo la contrazione del 2020 caratterizzato dalla pandemia. "In Lombardia - ha sottolineato Giorgio Liutprandi, presidente Piccola Industria Confindustria Lombardia - il tessuto imprenditoriale, in un contesto caratterizzato dalla concomitanza di fattori di instabilità che non hanno precedenti nella storia recente, ha dimostrato grande capacità innovativa e di adattamento riuscendo a confermare la propria leadership nazionale. Il punto critico per le PMI lombarde che emerge dal Rapporto regionale della Piccola Industria di Confindustria è rappresentato dall'importante aumento del costo del debito (+3,3%) causato dagli incrementi dei tassi di interesse decisi nel 2022 dalla BCE e tuttora in corso. La conseguenza di queste politiche monetarie è una inevitabile flessione negli investimenti nel breve termine e una potenziale contrazione della crescita nel medio-lungo termine".

"L'auspicio è che la Banca centrale europea ascolti le esigenze del mondo produttivo evitando di aggiungere instabilità ad un contesto già complesso. Serve quindi fare ancora più sistema, a livello regionale e nazionale, per tutelare gli interessi della nostra industria, delle nostre piccole e medie imprese, in tutte le sedi possibili", ha concluso.







A2A
ZX