Milano

Di Fazio, ragazze abusate e seviziate per settimane. Primi episodi 10 anni fa

Emergono nuovi dettagli su come agiva Di Fazio: secondo gli inquirenti potrebbe esserci dietro all'imprenditore una rete di complici. I primi abusi 10 anni fa

Di Fazio, ragazze abusate e seviziate per settimane
 

Gli inquirenti milanesi stanno indagando anche sulla presunta rete di complici che avrebbe aiutato l'imprenditore Antonio di Fazio a entrare in contatto le sue potenziali giovani vittime, tutte studentesse di bell'aspetto in cerca di un'opportunita' di stage o di lavoro. E' un dettaglio che emerge dall'inchiesta dei Carabinieri di Milano, coordinata dall'aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, che ha portato in carcere lo scorso venerdi' l'amministratore unico della Global Farma con l'accusa di aver narcotizzato con un potente ansiolitico e poi abusato di una studentessa 21enne il 26 marzo 2021 nel suo appartamento in centro a Milano.

Imprenditore arrestato: ragazze a pm, abusate per settimane

Due presunte vittime sarebbero state sequestrate e abusate "per settimane" da Antonio Di Fazio, l'imprenditore farmaceutico finito in carcere a Milano lo scorso venerdi' con l'accusa di aver narcotizzato e violentato una studentessa 21enne. E' quanto due delle tre ragazze, che si sono fatte avanti dopo un'appello degli inquirenti, avrebbero detto ieri durante le loro rispettive audizioni negli uffici della procura. Racconti che avrebbero gia' un riscontri dei carabinieri, che indagano coordinati dall'aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo. Lo 'schema' dell'amministratore unico della Global Farma sarebbe stato sempre lo stesso: dopo aver convinto le ragazze, tutte studentesse, a seguirlo nel suo appartamento in centro a Milano promettendo loro uno stage nella sua azienda, le avrebbe narcotizzate con massicce dosi di benzodiazepine per poi abusarne approfittando del loro stato di incoscienza. Nel frattempo proseguono gli approfondimenti dei militari della compagnia Porta Monforte, guidati dal capitano Silvia Maria Ponzio, sulla rete di famigliari e conoscenti che avrebbe aiutato Di Fazio, 50 anni, ad entrare in contatto con le potenziali vittime, almeno quattro quelle accertate finora. 

Nel frattempo - da quanto si e' saputo - sarebbero circa dieci le telefonate di ulteriori possibili vittime arrivate da sabato alla stazione dell'Arma della compagnia Porta Monforte. Tuttavia, nei prossimi giorni gli investigatori, guidati dal capitano Silvia Maria Ponzio, faranno delle verifiche per accertare la veridicita' delle segnalazioni. In piu' di un caso chi ha chiamato avrebbe raccontato ai militari di aver avuto "paura" di denunciare perche' si e' sentita "minacciata". Ad alcune di loro di Fazio avrebbe mostrato le pistole, risultate essere poi delle repliche, e il tesserino del Ministero dell'Interno con cui faceva credere di essere un'agente segreto del Sisdi. Infine, i presunti abusi dell'imprenditore farmaceutico andrebbero avanti da prima dell'ottobre 2020 - come riscontrato dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Chiara Valori - dal momento che alcune altre fotografie ritrovate nei dispositivi elettronici dell'uomo e ritraenti giovani donne seminude e sedate risalirebbero ad anni fa.

Sentite per 8 ore tre potenziali vittime

Sono tre le potenziali giovani vittime di Antonio di Fazio sentite ieri complessivamente per quasi 8 ore in Procura a Milano dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, il pm Alessia Menegazzo e il capitano dei Carabinieri Silvia Maria Ponzio. Da quanto si e' saputo le giovani ragazze, che si sono fatte avanti dopo l'appello lanciato dagli inquirenti in occasione l'arresto dell'imprenditore farmaceutico, sono intenzionate a denunciare formalmente l'imprenditore farmaceutico, finito in carcere per aver narcotizzato e abusato di una studentessa 21enne lo scorso 26 marzo nel suo appartamento a Milano.

Le tre giovani, studentesse sui 20 anni, avrebbero raccontato tutte la stessa cosa, ovvero di essere state indirizzate a di Fazio da suoi famigliari e conoscenti con la prospettiva di fare un tirocinio formativo nella Global Farma, l'azienda di cui il 50enne e' amministratore unico. Poi - come ha raccontato la studentessa 21enne, l'unica finora ad aver denunciato l'uomo - sarebbero state prima portate da di Fazio nella sede milanese dell'impresa per un incontro con dei clienti internazionali e poi con un cambio di programma improvviso nel suo appartamento in centro citta'. Li' dopo aver bevuto un caffe' e altre bevande sarebbero state narcotizzate verosimilmente con le benzodiazepine e poi abusate.

Si moltiplicano le immagini di violenze e abusi su donne prive di sensi trovate su pc e cellulari di Di Fazio. Scene forti, violente e datate nel tempo. Per questo gli inquirenti parlano dell'imprenditore come di "Un soggetto pericoloso, pericolosissimo" con attorno a sé una rete di complici che lo aiutavano nel suo intento di agganciare le ragazze, tutte giovani studentesse avvicinate da Di Fazio con la scusa di uno stage o un’offerta di lavoro, per poi abusarne.

La difesa potrebbe chiedere una perizia psichiatrica, anche se per la Procura Di Fazio pare un uomo lucido. Ora gli inquirenti stanno cercando di "capire se ce ne sono altri come lui" e va capito chi fornisse all'uomo il potente ansiolitico con cui narcotizzava le vittime. La sorella medico - stando a quanto riportato da Corriere della Sera - si è assuntala responsabilità delle prescrizioni dicendo che, però, erano per la madre anziana. 

La pista degli inquirenti: abusi iniziati già dieci anni fa

Le indagini degli inquirenti milanesi fanno ora temere che Di Fazio possa aver iniziato a mettere in atto abusi  gia' a partire da una decina di anni fa. I primi episodi agli atti, infatti, sarebbero ai danni dell'ex moglie da cui si separo' nel 2012. Intanto, si e' saputo che altre due ragazze sono pronte a parlare coi pm e a denunciarlo, oltre alla 21enne e alle tre sentite ieri. Sempre dalle indagini e' emerso che il manager avrebbe "scelto le sue vittime" e una di loro e' stata tenuta sequestrata per 4 settimane.



 








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