Milano
Incendio in Casa di riposo a Milano, le segnalazioni inascoltate. SCARICA
La Cub sanità chiese già da novembre 2022 di fare verifiche alla Casa dei Coniugi di Milano. La Prefettura si informò ma Ats diede rassicurazioni
Incendio in Casa di riposo a Milano, le segnalazioni inascoltate ad Ats
“C'è un allarme lanciato da mesi ma inascoltato dietro la tragedia della RSA “Casa dei Coniugi” di Via dei Cinquecento a Milano, costata la vita a 6 persone e il ricovero per altre 81, una tragedia che potrebbe replicarsi in questa o altre modalità, se non si affrontano con misure immediate e concrete le pesanti criticità presenti in questa come in altre strutture nel territorio della ATS della Città Metropolitana di Milano gestite da privati”, è quanto sostiene Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica.
Le segnalazioni della Cub a Radio Popolare
Ci sono elementi chiave emersi già all’inizio di quest’anno a “37e2”, la trasmissione sulla sanità di Radio Popolare condotta da Vittorio Agnoletto, medico ed esponente di Medicina Democratica, che in ben due puntate del mese di gennaio, il 20 (dal min 6,00 al 21,21 QUI IL LINK ) e il 27, ha affrontato la situazione nelle RSA con la partecipazione di Walter Gelli, responsabile della CUB Sanità, partendo da un’inchiesta svolta da quel sindacato.
La mail inviata da Medicina democratica alla cooperativa Proges
“Nella seconda puntata, quella del 27 gennaio, (dal min 9,28 al min 23,00 QUI IL LINK) - spiega Vittorio Agnoletto - abbiamo messo sotto la lente d’ingrandimento proprio le strutture del Comune di Milano gestite dalla Cooperativa Proges, tra le quali la Casa dei Coniugi in via dei Cinquecento. Con una mail del 24 gennaio (SCARICA QUI) avevamo invitato i dirigenti di Proges ad intervenire per fornire risposte precise alle critiche sollevate, fra le quali gravi carenze nella organizzazione del personale, sottoposto a superlavoro e a turni massacranti, nell' efficienza e reperibilità di strumenti e presidi indispensabili per la gestione degli ospiti, dai bagni assistiti, ai carrelli, al sollevapersone, al materiale di lavoro a volte irreperibile o scarso, fino al servizio di lavanderia interna non più disponibile, e più in generale sulla carenza del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ma la direzione della cooperativa aveva declinato l'invito con la giustificazione che avrebbe affrontato tali argomenti negli incontri sindacali”.