Milano

L’orchestra sinfonica di Milano fa 40. E festeggia nel nome di Gustav Mahler

Di Francesco Bogliari

L'intervista esclusiva alla presidente Ambra Redaelli

L’orchestra sinfonica di Milano fa 40. E festeggia nel nome di Gustav Mahler

Oltre 4 milioni di spettatori e 6500 concerti. In questi due numeri si riassumono i primi 30 anni di vita dell’Orchestra Sinfonica di Milano (nuova denominazione da maggio 2022 dell’Orchestra Verdi, nata nel 1993 per iniziativa di Luigi Corbani e Vladimir Delman), che festeggerà il compleanno il 13 novembre.

Per questo anniversario così importante (30 anni dell’orchestra e 25 del coro) la compagine milanese, presieduta da Ambra Redaelli e guidata (direzione generale e artistica) da Ruben Jais, di casa presso l’Auditorium, ha deciso di organizzare un festival unico nella sua concezione: a partire da domani tre settimane dedicate a Gustav Mahler (l’integrale delle Sinfonie e dei Lieder per orchestra del compositore boemo) ospitando le migliori orchestre italiane.

Perché Mahler? Perché è probabilmente il musicista più “nelle corde” della compagine milanese; come sottolinea il Maestro Jais, “negli anni, tale è divenuta la vicinanza con il repertorio mahleriano che l’amministrazione comunale milanese deliberò di nominare lo spazio antistante l’ingresso dell’Auditorium ‘Largo Gustav Mahler’, inaugurato alla presenza della nipote del compositore boemo.”

Il festival inizia il 25 ottobre e termina appunto il 13 novembre: 14 appuntamenti con la partecipazione di 10 istituzioni sinfoniche: la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia guidata da Manfred Honeck, la Spira mirabilis, l’Orchestra I Pomeriggi Musicali diretta da James Feddeck, l’Orchestra della Toscana insieme all’Orchestra Giovanile Italiana dirette da Markus Stenz, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai con Robert Treviño sul podio, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona sotto la direzione da Marco Angius, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento sotto la bacchetta da Ottavio Dantone e la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Omer Meir Wellber.

L'intervista esclusiva alla presidente Ambra Redaelli

Affaritaliani.it Milano ha voluto approfondire le problematiche dell’istituzione musicale milanese e le sue prospettive future intervistando in esclusiva la presidente Ambra Redaelli.

Cos'ha in programma di fare la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi per incrementare il valore dei proventi da "attività caratteristica", cioè da biglietteria e abbonamenti, aumentandone il peso percentuale sul totale?

Il nostro obiettivo è quello di arrivare a un equilibrio tra entrate proprie e contribuzione pubblica. E, in tal senso, stiamo avendo la conferma di procedere nella giusta direzione. Partiamo dai dati della stagione in corso. Da inizio maggio al 23 ottobre 2023 abbiamo registrato una crescita del 30% sugli incassi da abbonamenti in relazione allo stesso periodo dell’anno precedente. Dato corroborato e impreziosito dagli incassi sulla vendita dei biglietti singoli: in questo caso si registra un raddoppio netto degli incassi sui biglietti singoli, un incremento su cui abbiamo lavorato con impegno e dedizione, che ci fa comprendere che stiamo affrontando la pianificazione della nostra attività in modo efficace. Una delle chiavi strategiche è la programmazione, l’esempio più lampante è il Festival Mahler, un evento straordinario che ha rappresentato una sfida, ma anche l’opportunità di offrire nel proprio palinsesto l’evento inedito di avere le principali istituzioni sinfoniche italiane l’una a fianco dell’altra in una programmazione interamente dedicata a Gustav Mahler. Il Festival, oltre a essere la concretizzazione della nostra prerogativa operativa di “fare sistema”, è un elemento di forte richiamo anche per un pubblico non avvezzo a frequentare l’Auditorium di Milano, e per noi è un modo ottimale per celebrare i nostri primi trent’anni di attività insieme a chi è affezionato alla nostra orchestra ma anche insieme a un nuovo pubblico. Intercettare nuovi ascoltatori è una prerogativa imprescindibile per le istituzioni concertistiche, oggigiorno.

Nel vostro bilancio c'è quasi un milione di euro proveniente da aziende ed enti. Che cosa prevedete per il 2023 e per gli anni immediatamente successivi?

Dal 2018 a oggi l’attività di fundraising della Fondazione ha potuto crescere grazie ai vantaggi dell’Art Bonus, la norma che consente a chi effettua erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo un credito di imposta pari al 65% dell’importo donato recuperabile: un vantaggio che fa la differenza, sia nel caso di aziende sia di sostenitori privati.

Da sempre possiamo su alcuni partner storici fortemente rappresentativi del territorio – basti citare, accanto al Ministero della Cultura, alla Regione Lombardia e al Comune di Milano, la Fondazione Cariplo, la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi, BPM, Intesa Sanpaolo, Pirelli e a2a – che contribuiscono in maniera significativa allo sviluppo del progetto artistico dell’Orchestra e delle nostre compagini artistiche.

Quest’anno, in occasione del Festival Mahler, abbiamo potuto contare anche sul fondamentale sostegno di Assolombarda e di importanti realtà quali Mapei e Gi Group, primi ad aver aderito alla campagna di fundraising per il nostro 30° anniversario, che proseguirà nella prima parte del 2024.

In tutti questi casi mi fa piacere sottolineare come non si tratti di “semplici” azioni di sponsoring, ma di partnership di grande significato, basate su una profonda condivisione di valori.

Nei nostri 30 anni di storia un ruolo fondamentale è stato però giocato anche da centinaia, forse migliaia di cittadini, spesso abbonati della Stagione Sinfonica, che hanno deciso di sostenere la Fondazione con piccole o grandi donazioni o destinandoci il proprio 5x1000 dell’Irpef (nel 2021 siamo stati in testa alla classifica degli enti musicali italiani per importo totale). Sono loro i nostri veri “azionisti”. A tutti va la nostra gratitudine.

L'indebitamento è sceso in maniera consistente e costante dai 57 milioni del 2015 agli 8,5 del 2021. Prevedete per l'anno in corso (superate nel 2022 le code della pandemia) e avete una realistica previsione di pareggio di bilancio e azzeramento del debito nel breve medio-termine?

Certamente. A tal proposito, è in fase di approvazione un piano strategico triennale per l’azzeramento del debito.

Gli orchestrali stabili sono aumentati dai 72 del 2013 agli 86 del 2022: è in previsione un ulteriore incremento degli organici o pensate di averte raggiunto il numero ottimale?

Dalla firma del contratto aziendale con le sigle sindacali del 2007 è stato fissato un organico funzionale che adesso è stato raggiunto.

Avete fatto delle analisi socio-demografiche sul vostro pubblico? In particolare sulle fasce d'età?

Siamo sempre stati convinti che mettere i giovani al centro sia la cosa giusta da fare e, nell’ambito di una riflessione incentrata sull’ampliamento del pubblico, stiamo comprendendo che ciò costituisca una scelta strategica fondamentale. Sfogliando la nostra Stagione ci rendiamo conto che offriamo enorme spazio a giovani solisti e giovani direttori brillantemente lanciati nel firmamento del mondo sinfonico. Questo, ci siamo accorti, ha un notevole richiamo su un pubblico giovane. Ci siamo resi conto che la chiave, spesso, è rendere attuale la musica sinfonica, legandola al mondo di oggi, connettendola alla storia di un giovane interprete, inserendo insomma in una narrazione accessibile anche da parte di coloro che non fanno parte del mondo della musica classica o non sono abituato a frequentare i concerti.

Nel post-covid abbiamo registrato un incremento costante dei giovani under 30 nel nostro pubblico, una fascia di spettatori che ci sta particolarmente a cuore e a cui nel corso della Stagione abbiamo in programma di rivolgerci con iniziative dedicate (in particolare sui social): tra i nostri principali obiettivi quello di far percepire ai giovani di far parte di community, ponendo l’accento sul rituale del concerto come esperienza collettiva e condivisa.

Accanto al pubblico più giovane, la nostra prerogativa è quella di avere cura del nostro pubblico di età più avanzata, i sostenitori e gli abbonati che sono al nostro fianco da anni e anni. E’ importante continuare a rappresentare un punto di riferimento per questa categoria di pubblico, così affezionato alla nostra istituzione e alla nostra sala.

Ci può dare delle anticipazioni sul programma musicale 2024?

Dopo il Festival Mahler, vero e proprio punto di svolta tra i nostri primi trent’anni e il futuro della nostra Fondazione, proseguiremo con una stagione ricca di musica, dalle pagine più importanti del nostro repertorio sinfonico eseguite dai più importanti esecutori della scena mondiale fino all’interessante programmazione che intesse le nostre rassegne collaterali, che costituiscono un palinsesto che si rivolge a un pubblico nuovo: nell’ambito della Stagione 23-24, si pensi alle proiezioni di pellicole sonorizzate della rassegna POPs (mi viene in mente in particolare l’irresistibile “E.T. The Extra-terrestrial in Concert” di domenica 25 febbraio), o gli appuntamenti di Musica & Scienza, vere e proprie avventure multidisciplinari con cui la musica sinfonica dialoga con le scienze, dall’astrofisica alla psicologia, fino agli irrinunciabili Concerti da Gustare (22 dicembre) insieme al Creative Partner Ernst Knam, concerti sinestetici in cui all’ascolto del repertorio sinfonico viene accostata la degustazione delle “dolci” creazioni di Knam. E per la seconda metà della Stagione sono previste grandi novità!

L'imminente festival Mahler è una bella e rara esperienza di collaborazione con altre orchestre italiane: pensate sia possibile stabilire con alcuni dei "colleghi" delle alleanze strategiche di lunga durata?

Fare sistema è la nostra linea-guida a livello operativo. Con il Festival Mahler, fare sistema diventa un metodo, si concretizza nella sua forma più alta mettendoci in dialogo con le principali realtà sinfoniche italiane. Per la prima volta vediamo insieme alcune delle più importanti istituzioni musicali del nostro Paese, per la prima volta riunite nello stesso Festival, l’una a fianco all’altra per lanciare un messaggio forte e chiaro: la cultura sinfonica in Italia c’è, ed è forte. L’effetto è stato immediato: essere a contatto con queste grandi realtà e dialogare in maniera assidua con le più importanti istituzioni musicali italiane è qualcosa di estremamente importante, che non smetteremo mai di fare. Abbiamo infatti a cuore il rafforzamento della collaborazione con ciascuna di queste straordinarie istituzioni.

Il programma dei 14 concerti

Si parte con l’Orchestra Sinfonica di Milano, insieme al Coro Sinfonico diretto da Massimo Fiocchi Malaspina, mercoledì 25 ottobre alle 20, con la Sinfonia n.2 in Do minore, “Resurrezione”, sotto la direzione di Andrey Boreyko,

Si prosegue giovedì 26 ottobre alle ore 20 con la Filarmonica della Scala diretta Riccardo Chailly che affronta la Sinfonia n.1 in Re maggiore Titano e il Preludio Sinfonico.

Sabato 28 ottobre è il momento della Spira mirabilis, impegnata nell’esecuzione della Sinfonia n.3 in Mi bemolle Maggiore Op.97 “Renana” di Robert Schumann, nell’orchestrazione di Mahler.

Domenica 29 ottobre, l’Orchestra Sinfonica di Milano torna sul palco insieme al Coro Sinfonico e al Coro di Voci Bianche di Milano per l’esecuzione della Sinfonia n.3 in Re minore, per contralto (Anke Vondung), coro femminile, coro di Voci Bianche e orchestra.

Orchestra I Pomeriggi Musicali, compagine che sarà impegnata martedì 31 ottobre alle 20: la compagine di casa al Teatro Dal Verme, sotto la bacchetta di James Feddeck, porta sul palco il Mahler sapiente orchestratore delle Sinfonie di Schumann: la Sinfonia n. 1 in Si bemolle maggiore op. 38 La Primavera e la Sinfonia n. 2 in Do maggiore op. 61.

La ORT, l’Orchestra della Toscana, e la OGI, l’Orchestra Giovanile Italiana, arrivano in Auditorium venerdì 3 novembre alle 20 per l’esecuzione dei Kindertotenlieder (solista Sophie Harmsen), e della Sinfonia n. 4 in Sol maggiore, sotto la direzione di Markus Stenz.

Sabato 4 novembre alle 18 sarà infatti il momento dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino diretta da Robert Treviño, che di Mahler affronterà la Sinfonia n.5 in Do diesis minore.

Domenica 5 novembre alle 16 è il turno dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona diretta da Marco Angius, che affronta la Tragica, la Sinfonia n. 6 in La minore di Gustav Mahler.

Nuova settimana di Festival, che comincia martedì 7 novembre alle 20 con Ottavio Dantone alla testa dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, che si misura con la Sinfonia n. 7 in Mi minore.

 

Mercoledì 8 novembre alle 20 una speciale menzione per un grande evento come la Sinfonia n. 8 in Mi bemolle maggiore (la “gigantesca” Sinfonia dei Mille) nel Duomo di Milano. Una schiera di musicisti all’interno della Cattedrale: l’Orchestra Sinfonica, il Coro Sinfonico (Massimo Fiocchi Malaspina, direttore del coro) e il Coro di Voci Bianche di Milano (Maria Teresa Tramontin, direttrice del coro), il Coro As.Li.Co, i Pueri Cantores della Cappella Musicale del Duomo di Milano. I solisti: Flurina Stucki, Eleanor Lyons ed Elizabeth Breuer, soprani, Bettina Ranch e Annely Peebo, mezzosoprani, Tuomas Katajala, tenore, Jochen Kuper, baritono, Samuel Youn, basso.

Sabato 11 novembre alle ore 18 è il turno della parmense Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Omer Meir Wellber: in programma i Rückert-Lieder per voce e orchestra (con Christoph Pohl come baritono), l’Adagio dalla Sinfonia n.10 in Fa diesis maggiore e la Sinfonia n. 4 in Re minore op. 120 di Robert Schumann, nell’orchestrazione riveduta da Mahler

Domenica 12 novembre alle ore 16 spazio alle orchestrazioni delle musiche di Johann Sebastian Bach compiute dal compositore boemo, insieme all’Orchestra Sinfonica Giovanile di Milano diretta da Ruben Jais.

Lunedì 13 novembre, a concludere e a suggellare l’intera operazione, si festeggia la ricorrenza del trentesimo compleanno dell’Orchestra Sinfonica di Milano: all’Auditorium di Milano ha luogo un Concerto celebrativo che vede protagonista la Sinfonia n. 9 in Re maggiore di Gustav Mahler, eseguita dall’Orchestra diretta da Claus Peter Flor, Direttore Emerito della compagine.







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