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Lombardia, ecco perché Dettori ha lasciato l'Arac: tutte le "incomprensioni"
Francesco Dettori

Lombardia, ecco perché Dettori ha lasciato l'Arac: tutte le "incomprensioni"

L'ex magistrato Francesco Dettori si è dimesso in maniera "irrevocabile". Ma perché? Si parla di incompatibilità con una delle dirigenti di Palazzo Lombardia, di appuntamenti annullati all'ultimo minuto e di fondi scarsi...

LA NOMINA - La legge regionale e' quella datata 17 marzo 2016: esattamente un anno fa veniva istituita in Lombardia l'Autorita' regionale anticorruzione, unicum nazionale e progetto-esperimento con scadenza a tre anni, come recitava proprio l'ultimo articolo della stessa legge.

I PROBLEMI - Un tagliando importante pero' arriva oggi: il presidente Francesco Dettori, pm in pensione della Procura di Bergamo, noto per aver preso parte all'inchiesta sulla morte di Yara Gambirasio, ha fatto pervenire una lettera di dimissioni sulla scrivania del presidente della Regione, Roberto Maroni, e sul tavolo dell'Ufficio di presidenza del consiglio regionale. Motivazione delle dimissioni "irrevocabili" con tanto di "consegna delle chiavi e del badge e del cellulare di servizio" l'incompatibilita' con una delle dirigenti di Palazzo Lombardia, Maria Pia Redaelli, che avrebbe "annullato un incontro convocato una settimana prima" a pochi minuti dall'appuntamento. Nella lettera, Dettori ha fatto inoltre riferimento ad un'azione analoga avvenuta la scorsa settimana in seguito ad una richiesta di chiarimento dopo un articolo uscito su 'Il fatto quotidiano' dal titolo "La legge ad hoc per l'amica di Tronca". I rapporti dell'autorita' di controllo con i "controllati" hanno dato segno di essere incrinati gia' ad inizio gennaio, quando e' stata presentata la relazione sui primi sei mesi di lavoro.

Prima fra le criticita' emerse la mancanza di "risorse sufficienti per l'attuale configurazione". Un milione di euro all'anno fino al 2018 i costi stabiliti all'articolo 8 della legge istitutiva, e un organico di 6 persone (1 dirigente, 4 funzionari, 1 assistente) stabilito in una successiva delibera. Cinque invece membri del consiglio: oltre al presidente, anche Sergio Arcuri e Giovanna Ceribelli (meglio visti dall'opposizione, soprattutto 5Stelle), poi Maria Dinatolo e Gianfranco Rebora. Fra gli altri problemi emersi c'era la sovrapposizione di compiti rispetto all'Anac (Autorita' nazionale anticorruzione) presieduta da Raffaele Cantone.

A gettare acqua sul fuoco era stato pero' il governatore Maroni, che, interrogato sul tema all'indomani dell'uscita della relazione aveva commentato: "E' mio interesse che l'autorita' funzioni al 110%, ed e' mio interesse essere controllato. E' un ente che abbiamo inventato noi per primi in Lombardia, quindi una cosa nuova e le criticita' sono normali ma vedremo come risolverle". Fra i nodi, per ammissione dello stesso presidente, c'era la verifica su tutti gli "organismi di controllo che si sono succeduti negli anni" con l'intento di "unificarli e semplificare". Oggi Maroni ha parlato di "frattura insanabile", pur sostenendo di "non aver mai fatto mancare il sostegno" all'autorita'. Per l'opposizione Pd - con Alessandro Alfieri ed Enrico Brambilla - si tratta di un "fallimento" del governatore, mentre gia' a gennaio i Dem avevano parlato di "agenzia con le mani legate": "i membri - dicevano - devono chiedere un'autorizzazione alla Regione per ogni missione".

All'attacco oggi anche i pentastellati, che addossano a Maroni la responsabilita' di un'authority "abbandonata e divisa". Conciliante il presidente del consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, che in una nota, si augura un futuro "senza contrapposizioni e con il necessario equilibrio" aggiungendo: "Sono certo che il presidente Maroni e la giunta troveranno una soluzione positiva e rapida soprattutto nell'interesse dei cittadini lombardi". 

SALA: "DIMISSIONI DETTORI NON SONO UNA BUONA NOTIZIA" - "Non mi sembra una buona notizia. Vorrei capire e approfondire". Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commenta cosi' le dimissioni da presidente della Agenzia regionale anticorruzione della Lombardia, rassegnate ieri da Francesco Dettori. "Non ci ho parlato - ha proseguito Sala, riferendosi all'ex pm - ma, senza farmi gli affari del mio collega Roberto Maroni, vorrei capire i motivi, perche' mi pare che fino ad oggi ci sia stato invece un impegno importante (il ruolo svolto dell'authority, ndr.)".
 

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