Milano
Lombardia, Osnato (FdI) a Romeo (Lega): "Bisogna anche ascoltare il territorio..."
Il deputato di FdI risponde al segretario della Lega Lombarda: "Il candidato alle Regionali? Nelle ultime elezioni noi sopra il 30% e cresciamo al Nord. Ma la coalizione non è divisa". L'intervista

Marco Osnato
Lombardia, Osnato a Romeo: "Bisogna anche ascoltare il territorio..."
"Credo che ai veneti o ai lombardi non interessino le bandierine di partito ma che si governi bene" afferma il deputato di Fratelli d'Italia Marco Osnato dopo le parole del senatore e segretario lombardo Massimiliano Romeo sulla possibilità che le Regioni amministrate dalla Lega rimangano alla Lega, Lombardia compresa. "Intanto - sottolinea Osnato - ricordo che si governa in coalizione e non da soli o soltanto se si ha il governatore". E comunque "Romeo fa un grande riferimento al territorio, ma il territorio bisogna anche ascoltarlo. In tutte le ultime elezioni FdI è stata sopra al 30% e a differenza del passato cresce di più al Nord".
Osnato, farete un passo indietro per il bene della coalizione o volete che venga riconosciuta la vostra forza?
Credo che agli italiani, e in particolare ai veneti, ai lombardi, ai friulani e ai trentini, non interessino tanto le bandierine di questo o di quel partito. Se il tema è avere il presidente, credo che ci saranno modi e tempi in cui se ne parlerà, come quando Forza Italia governava con consensi maggiori della Lega ma per questioni di equilibri preferiva lasciare il passo ai loro candidati. Quelle del Carroccio sono aspirazioni legittime che ci sembrano però un po' estemporanee rispetto al contesto in cui viviamo.
Romeo fa leva sulle battaglie della Lega sui territori e per la guida delle Regioni.
La Lega può essere solo contenta del ruolo che ha nelle amministrazioni locali e nella Nazione. Io sono convinto che il centrodestra in Lombardia e in Veneto continuerà a governare anche nella prossima legislatura. Ad ogni modo vedo che Romeo fa grande riferimento al territorio. Che, però, va ascoltato sempre perché sono i cittadini che vedono e valutano. In tutte le passate elezioni FdI è stato sempre sopra il 30%... Poi non è soltanto il dato della singola elezione a decidere chi può esprimere o meno il presidente, altrimenti la Lega non avrebbe avuto il governatore lombardo nel 2013.
Per la Lega è anche una questione di recuperare i voti del Nord e di non rinunciare a due Regioni che governano da anni.
Ma va anche detto che FdI, a differenza del passato, sta crescendo molto di più al Nord. Alleanza Nazionale aveva un radicamento più marcato al Sud ma oggi noi siamo un partito a trazione nordista che supera il 30% in Lombardia, in Veneto, in Friuli e in Piemonte. Dobbiamo lavorare per confermare l'efficacia delle giunte di centrodestra, e magari per migliorare qualcosa, anche in Lombardia. L'elemento di valutazione primario deve essere sul candidato più performante. Lo si vedrà insieme e con tranquillità. Ripetere sempre queste cose per rivendicare la guida delle Regioni rischia di far apparire la coalizione come divisa quando non lo è.
La Lega vi invita a lasciar perdere il Nord e a guardare al Centro-Sud.
Inconsapevolmente la Lega ci suggerisce una cosa giusta: dobbiamo guardare ancora di più al Centro-Sud! Mentre, infatti, al Nord il partito viaggia tra il 30% e il 37% dei voti e non è impensierito da altre forze politiche nella leadership, al Centro-Sud le percentuali sono purtroppo più basse e qualche partito, purtroppo non la Lega, ma di centro-sinistra, è piuttosto vicino…
Tra non molto ci sarà da pensare al candidato sindaco per Milano. Anche la città, insieme alle Regioni che vanno al voto, farà parte di un schema nazionale del centrodestra?
Milano, specie per la sua situazione amministrativa, rappresenta un unicum insieme a Roma. Come centrodestra dobbiamo trovare un candidato, politico o civico, che ci permetta di riacquisire la fiducia dei cittadini. La città ha bisogno di prospettive diverse e dobbiamo ragionare per trovare la soluzione migliore, considerando che qui c'è un elettorato molto particolare, con i partiti centristi che hanno percentuali più alte rispetto al resto d'Italia. In tanti non si identificano nel Pd e in una sinistra poco propositiva e noi dobbiamo cercare di intercettarli.
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