Milano
Maroni, il processo slitta a dopo le elezioni del 4 marzo

I giudici del Tribunale di Milano fanno slittare il termine del processo che vede imputato il governatore lombardo a dopo il 4 marzo
Maroni, il processo slitta a dopo le elezioni
Slitta a dopo le elezioni il processo che vede Roberto Maroni imputato per presunte pressioni per far ottenere un contratto di lavoro ed un viaggio a Tokyo a due sue ex collaboratrici. Come anticipato da Affaritaliani.it Milano, nella seduta di ieri i giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano hanno deciso di annullare due udienze già fissate. E così la requisitoria del pm Eugenio Fusco va al 22 marzo, dopo le elezioni ed evitando un verdetto decisamente a ridosso del voto del 4 marzo. Questo nonostante, ad oggi, Maroni appaia di fatto fouri dai giochi tanto alle Regionali quanto alle Politiche. Ieri il suo legale Domenico Aiello non aveva, infatti avanzato richiesta di sospensione del dibattimento per la campagna elettorale.
La testimone: "Quegli screzi tra Paturzo e Votino..."
Ieri il processo ha previsto che ad essere ascoltati fossero quattro testimoni della difesa. Tra questi, l'ex addetta stampa del Viminale Daniela Conte, che ha raccontato alcuni retroscena del turbolento rapporto tra Maria Grazia Paturzo, ex collaboratrice di Maroni al centro dell'affaire-Tokyo, e Isabella Votino, portavoce del governatore: "C’erano stati screzi tra Votino e Paturzo – ha spiegato- ad agosto sono andate in vacanze insieme, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Tanto che al ritorno dalle vacanze, Paturzo ha smesso di lavorare per il Ministero. «Votino ha un carattere forte, forse lei e Votino erano caratterialmen-te incompatibili".