Milano
Melzo, soffoca l'anziana madre nella vasca da bagno: "Ho fatto un disastro"
Una pensionata di 84 anni è stata trovata morta all'interno della sua vasca da bagno nell'appartamento in cui risiedeva nel Milanese: fermata la figlia
Milano: donna trovata morta in casa, fermata la figlia
Nella notte è stata fermata per omicidio una delle figlie dell'84enne trovata morta ieri nella vasca da bagno della sua abitazione a Melzo (Mi). Tutte e tre le figlie della donna sono state ascoltate ieri dai carabinieri del comando provinciale di Milano e della Compagnia di Pioltello che seguono le indagini coordinati dal pm di turno, Elisa Calanducci.
Melzo, la madre uccisa per asfissia con un telo di plastica nella vasca da bagno
Avrebbe accompagnato l'anziana madre malata in bagno, poi l'avrebbe aiutata a entrare nella vasca sulla quale avrebbe steso un telo di plastica trasparente che avrebbe poi "sigillato" con del nastro adesivo, causando di fatto la morte dell'83enne per asfissia. Poi, forse nei giorni successivi, ne avrebbe sezionato il corpo con una sega, che è stata ritrovata nell'abitazione. E' l'ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri che indagano sul terribile omicidio. A essere fermata ieri con l'ipotesi di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere è Rosa Fabbiano, una delle tre figlie di Lucia Cipriano.
A metà aprile scorso, i vicini che abitano nella palazzina di via Boves, avevano sentito l'odore e visto del fumo uscire dalle finestre dell'abitazione dove l'anziana abitava da sola, e i carabinieri ieri hanno trovato tracce parzialmente carbonizzate dei vestiti che la vittima probabilmente indossava al momento dell'omicidio. Pur essendosi avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al magistrato che ieri voleva sentirla, l'indagata è stata portata in carcere perché, oltre al pesante quadro indiziario, avrebbe anche detto alla sorella, prima della scoperta del cadavere, di accompagnarla dai carabinieri perché aveva "combinato un disastro", e avrebbe fatto un'altra sorta di ammissione al comandante della Stazione carabinieri di Melzo.
Uccide la madre a Melzo, l'ammissione alla sorella: "Ho fatto un disastro"
Una mezza ammissione alla sorella, poi il silenzio. Una delle sorelle minori, residente a Trento, non aveva notizie della madre, da un po'. La sorella maggiore, l'unica ad accudire la madre e ad avere le chiavi di casa sua, le aveva detto di aver fatto ricoverare l'84enne in una rsa, dopo che anche una badante, ingaggiata per prendersi cura dell'anziana, aveva rinunciato al lavoro, poiché la donna era malata e aveva episodi di demenza. Anche i vicini, infatti, hanno riferito di averla più volte sentita urlare. Da Trento ieri la donna ha deciso di venire a controllare di persona le condizioni della mamma. Una volta arrivata nell'appartamento di Melzo, si rende conto che qualcosa non va. Le finestre sono aperte e quando chiede di andare in bagno, la sorella glielo impedisce e ammette: "Ho fatto un disastro, portami dai carabinieri".
Rosa ha quindi avuto un cedimento sulla strada verso la caserma, così la sorella ha chiamato i militari che sono intervenuti per strada e poi in casa dell'anziana, in via Boves, dove hanno fatto la macabra scoperta nella vasca da bagno. La donna si trova ora nel carcere di San Vittore. Da chiarire ancora il movente che l'avrebbe spinta a uccidere la madre pensionata. I carabinieri stanno controllando i conti correnti dell'anziana, che versava in modeste condizioni economiche, e forse uccisa per il carico eccessivo che comportava il suo accudimento per la 58enne, che doveva prendersi cura anche del marito disabile, da cui ha due figli.