Milano

Milano, effetto Covid sugli chef stellati (e non solo)

Momento buio per la ristorazione milanese, dopo il boom legato all'Expo 2015, si fa fatica a ripartire dopo l'emergenza Covid

Milano, effetto Covid sugli chef stellati 

Tutti i dati sembrano confermarlo. E un momento buio per la ristorazione milanese. Come scrive Claudio Plazzotta su Italia Oggi l'emergenza coronavirus  - con il relativo crollo del turismo e l'utilizzo del lavoro da casa da parte di moltissime aziende -  sta dando il colpo di grazia al comparto. Un settore che era esploso dopo sulla scia di Expo 2015 e che ora fa fatica a ripartire. Non si contano più le chiusure dei ristoranti e anhe inomi eccellenti fanno fatica.

Ad esempio Carlo Cracco, come conferma a ItaliaOggi Rosa Fanti, portavoce del gruppo e moglie di Cracco, terrà chiuso Carlo e Camilla in Duomo ancora qualche settimana. Smentite invece - scrive sempre Plazzotta -  le voci che davano una imminente chiusura anche per Carlo e Camilla in Segheria, mentre hanno già abbassato definitivamente le saracinesche il Saigon di Luca Guelfi, il BistròBio di via Valtellina e il N.10 di viale Monte Grappa (tra i soci, l'ex calciatore Alex Del Piero. Il locale, inaugurato lo scorso ottobre, pagava 40 mila euro al mese solo di affi tto).

A fine hanno chiuderà anche La Mantia, come ha annunciato lui stesso qualche giorno fa: affitto troppo alto e una ripresa post Covid che tarda ad arrivare. Sembrerebbe segnato anche il futuro per il Lume di via Watt e c'è molta incertezza per le iniziative di Condè Nast con Frame, o del Ristorante Berton di Andrea Berton, che, come tutte le attività in zona Porta Nuova, fatica a superare le difficoltà con gli uffici semideserti a causa dello smartworking.








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