Milano

Milano, la Procura: "Lady Gucci era manovrata dall'ex compagna di cella"

La Procura chiude le indagini per circonvezione di incapace nei confronti dell'ex compagna di cella di Patrizia Reggiani, che giunse a gestire il suo patrimonio

Milano, Lady Gucci era manovrata dall'ex compagna di cella

La procura di Milano ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di 8 persone accusate a vario titolo di aver condizionato la gestione del patrimonio milionario lasciato in eredita' da Silvana Barbieri alla figlia Patrizia Reggiani, condannata in via definita come mandante dell'omicidio dell'ex marito Maurizio Gucci.

Patrizia Reggiani: circonvenzione di incapace, furto, peculato e induzione indebita

Tra i destinatari del provvedimento firmato dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Michela Bordier, anche Loredana Cano', ex compagna di cella di Reggiani. Le ipotesi di reato contestate sono circonvenzione di incapace, furto, peculato e induzione indebita. Un ruolo di primo piano nella presunta circonvenzione di Patrizia Reggiani e' stato attribuito all'ex compagna di cella Loredana Cano', secondo quanto emerge dall'avviso di chiusura delle indagini preliminari notificato su delega della procura milanese dal nucleo di polizia economico-finanziaria a otto indagati, tra cui Cano'.

Il ruolo di Loredana Canò nella vita di Patrizia Reggiani

L'accusa sostiene che la donna si "insinua in maniera inesorabile, al punto di condizionare pienamente il residuo di volonta' che la sua malattia le consentiva" nella vita della Reggiani. E la "manovra" sarebbe stata attuata, dapprima, "azzerando i pochi rapporti sociali" che la vedova di Maurizio Gucci "intratteneva fino a ostacolare gli stessi rapporti familiari, impedendole di mantenere una normale relazione affettiva con le figlie". E anzi Cano' l'avrebbe convinta che era necessario "fare guerra" alle figlie Alessandra e Allegra, "cosi' sostenendola nella causa per l'ottenimento del vitalizio e potendo di fatto poi disporre".

Dagli atti dell'inchiesta milanese, appena chiusa spuntano ampi dettagli sulla "manovra" portata avanti da Cano', assieme ad altri 5 indagati, tra cui l'ex amministratore di sostegno della vedova Gucci (l'avvocato Daniele Pizzi), per "condizionarne pienamente il residuo di volonta' che la sua malattia le consentiva" e incassare soldi. Cano' si sarebbe fatta assumere come "assistente personale" di Reggiani per 1600 euro al mese, per poi appopriarsi di suoi "gioielli" e farle fatto firmare una scrittura privata nella quale la vedova Gucci si dichiarava debitrice nei suoi confronti per oltre 60mila euro.

Patrizia Reggiani, 15mila euro in nero per l'intervista tv

Ci sono anche la consegna cash di 15mila euro come compenso "in nero" di una intervista televisiva rilasciata da 'Lady Gucci' e "la maggiorazione del 15 %, non dovuta 'su onorari e spese generali'" per poco piu' di 30 mila euro finiti indebitamente nelle tasche del suo ex amministratore di sostegno, tra gli episodi contestati a vario titolo agli otto indagati nell'indagine della Procura di Milano, come riporta Ansa.  Secondo quanto emerge dall'avviso di chiusura dell'inchiesta  i 6 indagati rispondono di circonvenzione di incapace avrebbero abusato dello stato di fragilita' psichica di Patrizia Reggiani, "affetta da sindrome post frontale" conseguenza di un tumore al cervello asportato nel '92. Tra le accuse si parla pure del furto alla vedova Gucci di due anelli, un braccialetto e una collana di proprieta' da parte della sua ex compagna di cella poi diventata "punto riferimento fiduciario".

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