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Milano, l'allarme del questore: "Serve un piano casa o sarà esodo di agenti"

Il questore di Milano Bruno Megale in occasione del 173esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato: "Costo della vita insostenibile". E sul fenomeno maranza: "No alla giustizia fai-da-te"

di redazione

Milano, l'allarme del questore: "Serve un piano casa o sarà esodo di agenti"

Nel giorno del 173esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, il questore di Milano Bruno Megale ha tracciato un bilancio dell’attività di sicurezza nel capoluogo lombardo, evidenziando criticità, risultati e nuove sfide. In particolare, ha acceso i riflettori su una questione strutturale spesso trascurata ma sempre più urgente: il caro-alloggi che sta allontanando il personale in divisa dalla città.

Occorre seriamente ripensare a un piano di investimenti per l’abitare sul territorio riservato a categorie di servizi pubblici essenziali, tra cui certamente le forze di polizia, prima che l’esodo porti a una desertificazione del know how e delle competenze”, ha dichiarato il questore, sottolineando come Milano viva un “eccezionale turn over” di agenti, incapaci di sostenere il costo della vita, in particolare per quanto riguarda le abitazioni. Una condizione comune, ha aggiunto, anche ad altri settori essenziali. Un primo segnale positivo è arrivato con l’assegnazione di uno stabile Aler ristrutturato e destinato alle forze dell’ordine, oltre all’avvio dei lavori per la nuova cittadella della polizia in via Montello.

Maranza e ronde: tra percezione di insicurezza e rischi di giustizia fai-da-te

Una riflessione particolare è stata poi dedicata al fenomeno dei cosiddetti maranza, gruppi di giovani – spesso italiani di seconda generazione – coinvolti in reati di strada, rapine e borseggi, anche con armi bianche o spray urticanti. “Questi delitti, commessi su pubblica via, nei centri commerciali o sui mezzi pubblici, generano un diffuso sentimento di insicurezza, alimentando intolleranza”, ha avvertito il questore.

Nel mirino anche il moltiplicarsi di video che ritraggono ronde giovanili “che si richiamano enfaticamente all’articolo 52 della Costituzione italiana” e che aggrediscono giovani stranieri ritenuti responsabili di piccoli reati. “Nessuna forma di violenza privata può essere tollerata – ha sottolineato Megale – e spetta a tutte le istituzioni, a partire dalle forze di polizia, contrastare queste derive securitarie fai-da-te”.

Reati in calo, ma preoccupano le rapine nei locali e le violenze sessuali

Dal punto di vista dell’ordine pubblico, Megale ha ribadito che il trend generale dei reati nel 2024 è in diminuzione, ad eccezione di alcune tipologie critiche. Restano preoccupanti i numeri delle rapine in esercizi pubblici e delle violenze sessuali, definite “particolarmente odiose”. Analizzando le denunce, circa un terzo di questi episodi avviene in luoghi pubblici, mentre la maggior parte si consuma in abitazioni private, mezzi o infrastrutture del trasporto.

Allarmanti anche gli episodi avvenuti in contesti di aggregazione come concerti o feste di Capodanno, spesso in danno a giovani donne. “Sono in corso approfondimenti investigativi per valutare se alcune di queste condotte possano configurare pratiche organizzate di violenza, già sperimentate in altre realtà europee”, ha aggiunto Megale.

 








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