Milano
Moschee, Parisi: "Favorevole, legge regionale fragile"

“Io sono favorevole alle moschee se consentono il controllo di chi c’e’ all’interno, se i sermoni vengono fatti in italiano” e con “norme nazionali che definiscano la possibilità di selezionare chi promuove questo tipo di investimenti. Cosi’ si controlla meglio una moschea che non uno scantinato”. Lo ha detto il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi, a Coffee Break su La7. Sulla realizzazione di nuove moschee, per Parisi “serve una legge nazionale, altrimenti poi ogni citta’ e ogni regione si fa le sue, i suoi bandi”.
A Milano, ha detto “si e’ fatto un bando e uno e’ stato vinto da una organizzazione che in Europa e’ nella black list, probabilmente prende finanziamenti da Stati che stanno finanziando il terrorismo. E’ vero che e’ meglio che i musulmani non preghino negli scantinati per motivi di sicurezza, ma credo siano molto importanti i criteri con cui vengono scelti i soggetti promotori”.
Quanto alla legge regionale bocciata dalla Consulta “la Regione non poteva fare altro, perché e’ una legge urbanistica, ed e’ evidente che una legge urbanistica poco incide sul tema della sicurezza. E probabilmente era anche fragile dal punto di vista giuridico”. Interpellato se pensa che la Lega concordi con quanto da lui detto “la Lega penso sia d’accordo sul fatto che la liberta’ di culto e’ un fatto molto importante, che deve essere garantita la sicurezza, e che deve essere garantita da norme nazionali che definiscano la possibilità di selezionare chi promuove questo tipo di investimenti”.
“Le accuse di Mardegan sul bando moschee sono incredibili. Attraverso la scelta di garantire il diritto di culto si sviluppa un’azione utile per i musulmani e per la collettività. Ci deve preoccupare la situazione di oggi, quella con la preghiera negli scantinati non certo una buona regolarizzazione nella realizzazione di una moschea”. Lo afferma Pierfrancesco Majorino.
La Regione Lombardia e' pronta a rimettere mano alla legge regionale sui luoghi di culto alla luce dei rilievi della Consulta. Il presidente, Roberto Maroni, ha detto di aver letto le motivazioni della Corte Costituzionale relative alla cosiddetta 'legge anti-moschee' e di aver trovato che le eccezioni di incostituzionalita' sarebbero "superabili", mentre la sentenza manterrebbe "solido l'impianto su cui si fonda la nostra normativa. Come avevo promesso - ha aggiunto Maroni - ci mettiamo subito al lavoro per predisporre il testo di una nuova legge regionale che, tenendo conto delle censure della Consulta, confermi i principi fondamentali contenuti nella precedente legge, in primo luogo precise previsioni urbanistiche e la possibilita' di indire referendum comunali sulla nascita di nuovi luoghi di culto".