Milano
La politica è finita, su San Siro bisogna mollare il colpo
Con l'inchiesta preventiva sulla vendita di san Siro, nessun politico (e nessun funzionario comunale) si prenderà più mezza responsabilità di proseguire con l'iter. Il commento

Stadio San Siro
La politica è finita, su San Siro bisogna mollare il colpo
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Non c'è speranza, a Milano. Sono saltati tutti gli steccati, tutte le regole, tutti i confini. E in questo marasma si costruisce il prossimo futuro fosco di Milano. La vicenda è sempre di questa maledetta inchiesta modello 45 su San Siro. Non è la prima volta che viene aperto un fascicolo con questo "modello". In pratica è l'apertura di un procedimento senza indagati e senza ipotesi di reato, in seguito a un esposto. E di chi è l'esposto? Di Luigi Corbani, ex direttore generale dell'Orchestra Verdi - con la quale diciamo non finì proprio benissimo - che da qualche tempo è diventato il capopopolo di tutti quelli che non vogliono la demolizione o l'alienazione di San Siro. Corbani denuncia una possibile svendita dello stadio, e la procura apre un fascicolo.
Tutto normale, fin qui, perché è atto dovuto della procura aprire un fascicolo in base a un esposto. Il problema è che in barba a qualunque riservatezza, la notizia del fascicolo arriva alla stampa, che giustamente la spara ovunque. L'effetto politico è che nessuno si prenderà mezza responsabilità con una inchiesta preventiva, cioè prima ancora che sia avvenuto il reato, peraltro davanti a una procura che dovrebbe indagare reati, dunque penali, e non davanti a un tribunale amministrativo o a una corte dei conti.
Se Sala è convinto che è tutto legittimo, dovrebbe dire: "Indagate solo me"
Quindi, riepiloghiamo: l'eventuale reato non si è ancora commesso, viene presentato un esposto, viene aperto un fascicolo, e tutto finisce alla stampa. Completa il quadro un altro elemento: la debolezza estrema della politica. Che non riuscirà a dire: noi stiamo facendo tutto bene, ma finirà nell'immobilismo. Pensate davvero che un consigliere comunale alzerà la mano con il rischio di finire indagato dalla procura e dalla Corte dei Conti? Pensate davvero che un funzionario firmerà? Il punto è proprio questo. Se l'amministrazione pensa che quello che sta facendo sia legittimo, dovrebbe andare avanti. Il sindaco dovrebbe dire: indagate me e solo me, sono l'unico responsabile, e continuare sulla sua strada sfidando tutto e tutti.
PS. Detto tutto questo, da tempo io sostengo che la vicenda di San Siro si è talmente intricata che questa amministrazione avrebbe dovuto già da tempo lasciar perdere. Ci sono partite che si ingarbugliano a tal punto da non rendere scioglibili i nodi. Ci penserà chi verrà dopo. Non è la frase ottimale di una politica responsabile, ma a volte è l'unica cosa da fare. E questa oggi è l'unica cosa da fare: abbandonare ogni tipo di progettualità su San Siro.