Regionali Lombardia, Sala: "Alla riscossa, ora possiamo giocarcela"
Il sindaco di Milano Beppe Sala suona la carica dopo la rinuncia di Roberto Maroni in Regione Lombardia. E lancia un appello a LeU: "Divisioni intollerabili"
Regionali Lombardia, Sala suona la carica: "Andiamo a giocarcela"
La rinuncia di Roberto Maroni e l'investitura, al momento solo da parte della Lega, di Attilio Fontana è per il sindaco di Milano Beppe Sala una grande occasione per il centrosinistra per contendere seriamente la Regione Lombardia al centro destra. Il primo cittadino ha commentato gli ultimi sviluppi in una intervista su Repubblica, in cui ha parlato di una "prova della verità" e di un "ultimo appello": "Adesso c’è più spazio per andare alla riscossa, e ce la possiamo giocare sino in fondo".
Sala: "LeU, spaccature intollerabili"
Sala rivolge un ulteriore appello anche a Liberi e Uguali, che anche ieri ha confermato l'intenzione di non sostenere il candidato del Pd Giorgio Gori: "Oggi con Maroni giù dal ring diventa ancora più intollerabile vederci spaccati e attorcigliati nei distinguo". L'ambizione del sindaco è di esportare in Lombardia il "modello Milano", sul fronte dell'accoglienza ai migranti ma non solo. Tutto questo senza naturalmente sottovalutare la candidatura di Fontana: "E' stato all’Anci e conosce il sistema, ma è il prototipo della mentalità provinciale leghista". Giudizio in chiaroscuro su Maroni, che ha sì collaborato con Milano, ma solo "sui temi ai quali faceva comodo alla Regione collaborare. Penso a Ema, all’agenzia del farmaco. Viceversa sui migranti non ha mosso un dito". Per Sala, dunque "pronostici e statistiche sono da scrivere, petto in fuori e spiegare le cose senza paura". Ultima battuta su Carmela Rozza, assessore comunale in predicato di candidarsi per la Regione: "Se vorrà correre avrà il mio appoggio".