Milano
Regione, il countdown delle primarie. Entro giugno un nome forte oppure...
Meno 14. Sono i giorni che mancano alla scadenza per l'emersione di candidature valide per Regione Lombardia
Regione, il countdown delle primarie. Entro giugno un nome forte oppure...
Meno 14. Sono i giorni che mancano alla scadenza - fissata informalmente da Vinicio Peluffo, segretario regionale del Pd - per l'emersione di candidature valide. Poi, c'è solo la strada delle primarie a settembre. Almeno questa - secondo indiscrezioni raccolte da Affaritaliani.it Milano - pare la strada individuata dal centrosinistra regionale per l'appuntamento dell'anno prossimo. I pretendenti si scaldano, ma di nomi che possano far dire alla dirigenza regionale che le primarie non sono necessarie per adesso non ce ne sono. Beppe Sala si è sfilato e ri-sfilato: per lui ambizioni nazionali, opportunità locali e anche la notizia di Attilio Fontana prosciolto sono una combinazione assai ostativa verso la Regione.
Carlo Cottarelli resta sempre più indeciso
Che cosa resta? Carlo Cottarelli pare sempre più indeciso, anche se Enrico Letta lo avrebbe ancora nel mirino - sempre che sia lui a decidere nella realtà e non la federazione locale, come il segretario nazionale continua a ribadire non si capisce bene se per lasciare il cerino oppure per il principio di autonomia dei luoghi. C'è sicuramente Stefania Bonaldi, quasi ex sindaco di Crema, dopo due mandati. C'è sicuramente, come era stato anticipato da Affari, Fabio Pizzul, forte di più mandati in consiglio regionale, di un'ottima conoscenza del mondo della comunicazione (è giornalista professionista), di un forte seguito del mondo cattolico e di un cognome noto dalle Alpi alla Sicilia, cosa che non guasta mai. Potrebbe esserci Pierfrancesco Majorino, europarlamentare che da poco ha pubblicato il suo romanzo "Sorella rivoluzione", e il Movimento 5 Stelle sogna Irene Tinagli (paradosso: Carlo Calenda invece punta su Carlo Cottarelli anche se la Tinagli una ex calendiana).
I sondaggi sono brutti, e anche peggio
La verità è che i sondaggi sono brutti, e anche peggio. Dieci, quindici punti di distacco dal centrodestra, che però ha litigi sparsi sul territorio, mentre la temperatura sulla presidenza invece precipita a favore di Attilio Fontana: difficile che qualcuno possa pensare a candidature alternative. Daniela Santanché ha sottolineato che il candidato di Brescia lo si decide tutti insieme e non solo il Carroccio. Che da parte sua incassa con favore la nomina di Licia Ronzulli, coordinatrice regionale di Forza Italia: una bella sponda per i prossimi giochi interni alla coalizione.
fabio.massa@affaritaliani.it