Milano
Robinho, la Corte d'Appello: "Stupro, vittima brutalmente umiliata"
Le motivazioni con cui la Corte d'Appello di Milano ha confermato i nove anni di condanna per l'ex calciatore del Milan: Vittima in stato di totale incoscienza
Robinho, la Corte d'Appello: "Stupro, vittima brutalmente umiliata"
Robinho e i suoi complici avrebbero manifestato "particolare disprezzo" nei confronti "della vittima che e' stata brutalmente umiliata" e hanno "da subito cercato di sviare le indagini offrendo agli inquirenti una versione dei fatti falsa e previamente concordata". L'ex calciatore del Milan ha visto confermata a dicembre in appello la condanna a nove anni dalla Corte di Appello di Milano. Ed ora sono state rese note le motivazioni della sentenza per violenza sessuale di gruppo su una ragazza che all'epoca, nel 2013, aveva 23 anni. Lo stupro sarebbe stato commesso dal calciatore e da altre quattro persone, resesi irreperibili. "L'illustrato quadro probatorio - scrivono i giudici - dimostra in modo inequivocabile, a parere della Corte, lo stato di totale incoscienza della persona offesa". A fronte delle "floride condizioni economiche" di Robinho "decantate dalla difesa e che avrebbero costituito l'obiettivo ultimo della denuncia, egli - scrive la Corte - non ha inteso avanzare neppure una offerta risarcitoria che, anche nella prospettiva difensiva di una mancata percezione del dissenso, avrebbe potuto trovare spazio".