Rogo a Milano: i retroscena: il cambio ai vertici e i rifiuti illegali
Rogo nel capannone di rifiuti in Boviscasca: la società aveva cambiato amministratore ed erano stati scoperti 16mila metri cubi di rifiuti stoccati illegalmente
Rogo a Milano: i retroscena: il cambio ai vertici e i rifiuti illegali
Stando a dati acquisiti alla Camera di Commercio, la Ipb Italia Srl, che aveva affittato i capannoni di via Chiasserini dalla Ipb Srl che sono bruciati domenica notte, aveva cambiato amministratore sabato scorso. Mauro Zonca, amministratore di Ipb Italia - a cui Ipb srl (amministrata dalla famiglia Pettinato non collegata agli amministratori di Ipb Italia) ha ceduto un ramo d'azienda e il capannone - aveva infatti appena rimesso la carica a favore di un nuovo amministratore, Patrizia Geronimi. e 48 ore prima del rovisono incendio, la ditta in zona Bovisasca era stata oggetto di un sopralluogo della Polizia locale e dei tecnici della Città metropolitana che avevano scoperto che da luglio erano stati stoccati illegalmente all'interno dei capannoni 16mila metri cubi di rifiuti. Ai quali quindi qualcuno ha poi appiccato fuoco nella notte tra domenica e lunedì scorso. Le autorizzazioni a raccogliere rifiuti ad agosto erano state negate alla Ipb Italia, con sede a Cureggio, in provincia di Novara. La ditta, infatti, non aveva depositato la fideiussione necessaria per coprire i rischi di un eventuale danno ambientale. E proprio per questo la Ipb srl (sempre in regola negli anni con i via libera a trattare rifiuti e poi in crisi finanziaria), dopo la cessione del ramo d'azienda, era intenzionata ad aprire un contenzioso relativo alla cessione, nei confronti della nuova società stoccava rifiuti senza essere autorizzata.
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