Milano
Sala e il Pd: "Cinque proposte per rinnovare la sanità lombarda". VIDEO

L'istituzione di una agenzia per il governo della sanità e altri quattro punti nella proposta pubblicata dal sindaco Beppe Sala e dal Pd lombardo
Sala e il Pd: "Cinque proposte per rinnovare la sanità lombarda"
Cinque proposte per rinnovare e migliorare la sanita' lombarda. Il sindaco di Milano Beppe Sala torna sul tema anticipato già ieri con un video su facebook con cui entra nel dettaglio del piano elaborato assieme al Partito democratico.
La prima proposta riguarda "l'istituzione di un'agenzia per il governo della sanita'. Un'agenzia che si occupi direttamente della sanita' pubblica e delle relazioni con la sanita' privata, di acquisti, innovazione tecnologica, che si muova sul modello di altre agenzie, come ad esempio nel Veneto e nel Lazio dove sono gia' state create, con lo scopo di dare stabilita' al governo della sanita' e ruolo ai tecnici". "Da cittadino lombardo - sottolinea Sala - mi fiderei di piu' di un ente che basa su competenza e continuita' di servizio il suo lavoro, piuttosto che su un assessorato che, come a volte succede nella politica, e' governato da assessori che non hanno una competenza specifica"
La seconda mossa, aggiunge Sala, riguarda "il rapporto tra sanita' pubblica e sanita' privata. Io non ho nulla contro la sanita' privata, anzi costituisce un valore in Lombardia. Quello che a mio avviso e' sbagliato e' che il pubblico, in questo caso la Regione, deve avere piu' forza e competenza nel rapporto col privato. Il rapporto non si puo' limitare all'accreditamento e poi l'ospedale privato esegue una prestazione e fa la fattura. Il tema non e' la singola prestazione, ma l'efficacia della cura nel tempo. La mia proposta e': riconosco all'ospedale privato l'80% del costo della prestazione subito e riconosco un'altra parte, ad esempio il 20%, alla fine della cura". E il riconoscimento della bonta' della prestazione "avviene anche attraverso il giudizio anche dell'assistito sulla qualita' della cura. Non e' demagogia, e' pratica".
La "terza mossa", invece, riguarda il ripensamento delle Ats. "A nostro avviso - dice il sindaco di Milano - non hanno funzionato. E ci sono dei motivi. A volte sono dimensionalmente troppo grandi per numero di assistiti: Ats Milano e Lodi, ad esempio, ha 3,5 milioni di assistiti. Oppure sono geograficamente troppo grandi: pensate ad un'unica Ats per Cremona e Mantova. Poi sono burocratiche, parlano poco tra di loro. Riteniamo che si debba tornare ai distretti, dimensionati in maniera diversa, piu' piccoli e vicini al territorio, piu' in grado di occuparsi direttamente dei problemi sanitari e sociali del singolo assistito".
La "quarta mossa" ha a che fare con "la medicina territoriale, i medici di base e i consultori. A Milano l'eta' media dei medici di base e' 59 anni e hanno in media 1.400 assistiti, ma spesso di piu'. Nel 1970 l'Italia aveva 54 milioni di abitanti, oggi 60 milioni. Quando avevo 12 anni e stavo male, il medico di base veniva a casa mia. Siamo sicuri che oggi non si possa? Certo, non si puo' oggi con questa dimensione di assistiti che hanno i medici base, con la scarsa fiducia che da' loro Regione Lombardia, col fatto che li abbiamo trasformati in produttori di ricette, ma e' necessario, anche attraverso i consultori, che i singoli cittadini vadano in ospedale il meno possibile, che siano curati a casa loro e nel loro territorio. Poi quando dovranno fare un esame per cui c'e' da andare in ospedale ci andranno. Stiamo capendo soprattutto oggi perche' e' necessario presidiare il territorio in termini di cura".
Infine "la quinta mossa. Va dato un ruolo ai sindaci. Sulla carta i sindaci hanno formalmente responsabilita' sulla salute dei loro cittadini, nella pratica non hanno alcun ruolo. Noi proponiamo che venga istituito un consiglio di indirizzo a livello lombardo a cui partecipano perlomeno i sindaci dei capoluogo provinciali e li' vengano discusse le politiche sanitarie". "Sono le nostre proposte - conclude Sala - spero che ci sia un contraddittorio, perche' ritengo che sia il momento di discutere, studiare e fare proposte".
Bolognini, Lega: "Sala pensi ai cittadini in difficoltà"
Il commissario provinciale della Lega a Milano Stefano Bolognini commenta: “Oggi, mentre mi recavo in ufficio, ho avvistato alcune persone che dormivano sotto le piante e, in particolare, un rider, in Largo Marinai d’Italia, all’interno del parco. Ritengo inaccettabile che nella Milano del 2020 le persone debbano dormire sotto una pianta, oltretutto con accanto lo zaino termico per trasportare i cibi a domicilio, cosa che pone anche un tema di carattere sanitario”. “Ora, quando vedo queste cose mi sembra evidente che qualcosa a Milano non funzioni. Penso quindi che il sindaco Sala, anziché pensare alla riforma della sanità lombarda, debba attivarsi lui per primo per riorganizzare la polizia locale e i servizi sociali, di sua competenza, perché si prendano cura dei cittadini in difficoltà. E’ sotto gli occhi di tutti che centinaia di persone a Milano dormano in condizioni di fortuna senza trovare posto nei dormitori comunali”.