Milano

Sala: "Non ho fiducia in un Governo che non ascolta la città"

Consiglio comunale di Milano dedicato al bilancio e alle difficoltà legate alla mancanza di aiuti dallo Stato. Il ministro Gelmini: "900 milioni in due anni"

Sala: "Non ho fiducia in un Governo che non ascolta la città"

"Non posso avere fiducia in un governo che non ascolta la citta'": così il sindaco di Milano Giuseppe Sala parlando dei problemi del Comune a chiudere il bilancio a causa dell'emergenza Covid senza aiuti da parte dello Stato, nel corso del Consiglio comunale dedicato a questo tema a cui partecipano anche parlamentari lombardi di centrodestra e centrosinistra. Negli ultimi anni il governo "ha sempre celebrato Milano come suo traino - ha aggiunto - per Expo, per le Olimpiadi, per la nostra forza propulsiva, per l'attrattivita' delle nostre universita', un governo che adesso sembra cosi' lontano".

Sala: "Il Governo ci autorizzi a usare l'avanzo di bilancio"

"Voglio tutelare i milanesi e chiamare il governo a fare la sua parte dicendo che in primis facciamo noi la nostra, ci autorizzano a usare gli avanzi di bilancio dello scorso anno? Siamo felici ma in quattro mesi di discussione non abbiamo avuto una risposta positiva da nessuno", ha detto Sala. "L'ipotesi di utilizzare l'avanzo di bilancio l'ho rappresentata al ministro Franco e ci e' sempre stato detto che non e' possibile - ha aggiunto Sala -. Siccome abbiamo dei soldi nostri fateceli spendere, io chiedo a voi parlamentari di darci una mano. Tutti insieme dobbiamo trovare le formule perche' il governo aiuti Milano, perche' Milano ha aiutato tanto il paese in questi anni".

Gelmini: "A Milano 900 milioni in due anni"

Al sindaco Sala ha risposto Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, in una lettera inviata al presidente del Consiglio comunale di Milano, Elena Buscemi, nella quale la informa della sua impossibilità a partecipare, “per inderogabili impegni istituzionali“, alla seduta odierna del Consiglio: “Il governo è consapevole delle difficoltà che gli enti locali stanno affrontando per effetto di due anni di pandemia e per i riflessi economici della guerra in Ucraina. Più volte, nel corso del 2021, l’esecutivo ha concretamente manifestato la sua attenzione ai problemi di Comuni, Città Metropolitane, Province e Regioni, stanziando risorse ingenti per supplire ai mancati introiti e alle maggiori spese”.

”Nel caso specifico - sottolinea il ministro - il Comune di Milano ha beneficiato, nel 2020 e nel 2021, di circa 900 milioni di euro complessivi, che hanno consentito all’amministrazione di fronteggiare la situazione, senza interruzione di servizi.Da ultimo la sensibilità dell’esecutivo ai problemi degli enti locali si è manifestata con la sottoscrizione, da parte del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dei sindaci dei Comuni di Napoli e Torino, degli accordi previsti dalla legge 234 del 2021 per il ripianamento del disavanzo dei Comuni sede di capoluogo di Città Metropolitana. Confido che, attraverso l’interlocuzione con i competenti Ministeri, si possano individuare le soluzioni idonee a superare questa fase di difficoltà e seguirò con la dovuta attenzione gli esiti del dibattito odierno”.

Letizia Moratti scrive a Sala: "Estremamente dannoso congelare 200 milioni destinati al Welfare"

"Considero la decisione, annunciata dalla Giunta del Comune di Milano, di 'congelare' 200 milioni di euro destinati al Welfare una scelta estremamente dannosa. In un momento storico che ci vede finalmente impegnati verso l’uscita della fase pandemica, acuita però da seri problemi economici conseguenza dell’emergenza covid prima e della guerra in Ucraina ora, tale decisione mette tantissime famiglie milanesi in crisi": così l'assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti., in un post su facebook poi rimosso.

"Tra tutte le spese comprimibili in un bilancio comunale, non si può certo far leva sulle spese destinate a servizi sanitari e del Welfare, facendo venir meno ogni più elementare concetto di equità sociale - prosegue Moratti -. Tutto ciò mentre Regione Lombardia è fortemente impegnata proprio sul fronte dell’assistenza sanitaria e sociale per una concreta equità. Trovo dunque inconcepibile che il capoluogo della Regione, città da sempre caratterizzata dall’aiuto reciproco e dallo spirito di collaborazione, dia un segnale diametralmente opposto a ogni elementare concetto di solidarietà". "Per questo motivo - riferisce ancora Moratti - oggi ho scritto una lettera al sindaco Beppe Sala chiedendogli di rivedere da subito la decisione assunta".

La replica di Sala a Moratti: "Tagli? Ci pensiamo noi senza i suoi suggerimenti..."

"La Moratti ha parlato di tagli di 200 milioni al welfare. Questo vuol dire che ha leggiucchiato i giornali e non ci ha capito granché. Detto ciò io pensavo che dovesse preoccuparsi della riforma del disastrato sistema sanitario lombardo, ma evidentemente ha altri problemi in testa. Rassicuro comunque l'assessore Moratti, noi stiamo cercando con il governo una formula per non tagliare nulla. Ma ci penseremo noi, saremo in grado di gestire la cosa senza i suoi preziosi suggerimenti". È la risposta di Sala alla Moratti che, durante il consiglio comunale meneghino in cui si è discusso dei problemi relativi alla chiusura del bilancio, ha scritto un post su Facebook (poi rimosso) con cui chiedeva alla giunta di rivedere la decisione. A dire della vicepresidente la scelta sarebbe dannosa per i milanesi, specie in un momento storico come l'attuale in cui ci si trova a fare i conti con l'uscita da una crisi pandemica i cui effetti sono però acuiti dalle conseguenze economiche del conflitto in Ucraina.

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