Milano

San Siro, anche Sgarbi in campo contro l'abbattimento dello stadio

San Siro, Sgarbi: "Non si tocca, ha più di settanta anni". Marcora (FdI): "Anche otto consiglieri di maggioranza contro Sala". Il sindaco: "Al voto in un anno"

San Siro, anche Sgarbi in campo contro l'abbattimento dello stadio

Anche il neo sottosegretario Vittorio Sgarbi scende in campo per impedire l'abbattimento dello stadio San Siro di Milano. “Il Meazza non si tocca perché la legge non permette di abbattere un edificio che ha più di 70 anni. La Soprintendenza dovrebbe dire ‘buttatelo giù’ ma questa autorizzazione non la darà mai. Se occorre farò fare un vincolo diretto ma, in ogni caso, la legge ne impedisce comunque l’abbattimento, quindi non occorre un vincolo per salvarlo. Semmai servirebbe una decisione del ministero dei Beni Culturali per abbatterlo e dal ministero non arriverà mai”.

Lo ha detto il neo sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi dell'abbattimento dello stadio Meazza. “Come l’edificio Marchiondi è in cattive condizioni ma non lo si butta giù, così non si butta giù un’architettura come il Meazza del 1926. Sarebbe come buttare giù l’Eur a Roma e Milano è molto più importante di Roma per l’architettura del ‘900”, ha concluso.

Marcora (FdI): "Sgarbi si è impegnato a vigilare sul futuro di San Siro"

Enrico Marcora, consigliere comunale di Fratelli d'Italia oggi ha promosso una conferenza stampa sul futuro dell'impianto. Marcora ha spiegato: "Ho chiamato Sgarbi e prenderà in considerazione la pratica sulla demolizione di San Siro, perché la soprintendenza non dovrebbe dare il via libera a un bene tutelato. Se qualcosa andrà contro la legge deciderà di intervenire". "Ho avuto una lunga conversazione telefonica con Vittorio Sgarbi, nel corso della quale il sottosegretario si è impegnato a vigilare su quanto verrà deciso su San Siro, verificando inoltre se la struttura sia stata costruita più di cinquant’anni fa,  condizione che consentirebbe di considerarla sotto tutela e non più demolibile”, ha aggiunto Marcora.

"Otto consiglieri di maggioranza contrari alla linea del sindaco Sala"

Non è il solo ostacolo sulla strada della realizzazione del nuovo impianto che il consigliere di centrodestra rende manifesto:  “Nella  corso della mia conferenza stampa di oggi sullo stadio di San Siro, ben otto Consiglieri di maggioranza hanno manifestato contrarietà nei confronti della linea di condotta scelta dal Sindaco. E’ meglio che Sala si doti di un pallottoliere e lo usi per verificare se su questo tema ha ancora la maggioranza in consiglio”,

“Se Sala pensa di cavarsela prendendo voti dall’opposizione è meglio che si cerchi un altro lavoro – continua Marcora – perché di questo passo difficilmente arriverà a termine del mandato. Il Consiglio Comunale – sottolinea  – non è il consiglio di amministrazione dove gli interessi economici aziendali prevalgono su quelli pubblici. I consiglieri di minoranza oltre ad occuparsi del bene dei milanesi, devono anche agire nel rispetto della loro dignità politica e farlo  sicuramente non corrisponde a soddisfare quanto contenuto nel libro dei sogni di Sala”.

San Siro, Sala: "In consiglio al voto entro un anno"

In giornata era intervenuto il sindaco Beppe Sala, spiegando: "In Consiglio andremo a votare il progetto sulla realizzazione dello stadio tra un anno. In un anno le opinioni cambiano, ho l’impressione che su un tema del genere quando si andrà in Consiglio ci possa non essere la classica divisione tra centrosinistra e centrodestra. Però questa è la mia impressione ad oggi, tra un anno chissà come saranno le cose. Questa storia dello stadio è talmente tribolata che la mia intenzione è fare un passo alla volta”.

Così il sindaco Giuseppe Sala, a margine delle celebrazioni della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate in piazza Duomo, in merito alle opinioni contrastanti sulla realizzazione del nuovo stadio tra i consiglieri, anche di maggioranza. “Il prossimo passo è quello di ricevere il 18 novembre il risultato del dibattito pubblico", ha spiegato il sindaco.

Da lì noi dovremo formalmente rispondere o con l’accettazione delle osservazioni che sono state fatte oppure respingerle argomentando. Dopodiché la giunta delibererà. A quel punto le squadre avranno il compito da un lato di costruire il progetto esecutivo e dall’altro quello di spiegare meglio come il Meazza verrebbe smantellato, a meno che non troviamo altri interessi sulla strada”.

San Siro, Barberis (Pd): "Sgarbi straparla e sembra arrivare da Marte"

A Sgarbi ha replicato Filippo Barberis, capogruppo Pd a Palazzo Marino:  "L’operazione di rigenerazione urbana dell’area Stadio merita più rispetto e responsabilità. Basta dichiarazioni estemporanee di chi, come Sgarbi, straparla e sembra arrivare da Marte. Abbiamo già affrontato un percorso amministrativo di più di 3 anni nel quale il confronto con le squadre e con tutti gli enti pubblici competenti, compresa la sovrintendenza, è stato serrato e ha prodotto dei risultati importanti: dalla riduzione delle volumetrie, al potenziamento del verde, delle infrastrutture e dei servizi per il quartiere e la città. Risultati che hanno portato la giunta a riconoscere l’interesse pubblico all’ultima versione del progetto presentata dalle squadre"

Barberis prosegue: "Il nostro faro è sempre stato l’interesse pubblico e su questa linea continueremo a lavorare anche tenendo conto dei contributi che stanno arrivando dal dibattito pubblico. Crediamo che Milano meriti una nuova area e una nuova struttura stadio che traguardino i più alti standard a livello internazionale e crediamo sia un valore che le squadre investano e restino sull’area di San Siro. Su questi presupposti cercheremo fino all’ultimo di migliorare ancora il progetto e di convincere anche i consiglieri più scettici".

Salvini: "Il Comune di Milano ha già fatto perdere troppo tempo"

“Il Comune di Milano ha già fatto perdere troppo tempo a Milano, alle società e ai tifosi. Si scelga subito il nuovo San Siro, oppure si vada a Sesto!”. Lo dice il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Matteo Salvini in risposta alle parole di Sala.

Verri (Lega): "Stadio, Milano rischia di perdere 1,3 miliardi di investimenti"

- “Per colpa di Sala a Milano stiamo perdendo l’occasione di ricevere oltre un miliardo e trecento milioni di investimenti privati” Così Alessandro Verri Capogruppo della Lega in Consiglio comunale. “Come ha detto il Ministro Matteo Salvini è tempo di decidere e non possiamo negare l’evidenza, se abbiamo perso così tanto tempo è a causa di una giunta che non vuole far crescere Milano - prosegue Verri -. Solo nell’ultimo anno e mezzo non si è fatto un solo passo avanti, perché Sala ha aspettato a far partire il dibattito su San Siro, ora ci aspettiamo che si faccia in fretta altrimenti rischiamo di vedere un’occasione sfumare.”

San Siro, Sardone (Lega): "Sindaco Sala passivo"

“Il sindaco Sala continua ad assistere in maniera passiva alla questione stadio. Al momento in Consiglio comunale non si riuscirebbe ad approvare il progetto del nuovo stadio solo con i voti della maggioranza di Palazzo Marino e ben 8 consiglieri della sinistra hanno espresso contrarietà su un eventuale abbattimento dello stadio Meazza. Le squadre vogliono competere ad alti livelli e chiedono soluzioni e non i soliti ritardi e mal di pancia a cui sono stati abituati dal sindaco e dalla sua giunta. E’ il momento di decidere e di spingere verso una direzione in maniera chiara. Sullo sfondo ci sono altri comuni come Sesto San Giovanni che sarebbero ben contenti di accogliere un nuovo impianto moderno sul proprio territorio”. Così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega.

Sgarbi: "Farò di tutto per far spostare la Pietà Rondanini"

Il neo sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi non è intervenuto solo sullo stadio ma è tornato a criticare il posizionamento della Pietà Rondanini di Michelangelo all'Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco, annunciando di volerla spostare: "Sala dice che finché è sindaco terrà dov’è la Pietà Rondanini ma io farò di tutto per farla spostare. La questione della Pietà Rondanini e la sua collocazione è un errore della Soprintendenza che non si ripeterà. In quel caso, la Soprintendenza aveva autorizzato lo spostamento (dalla sala degli Scarlioni all'Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco) perché si è piegata alla volontà del Comune, l’ha voluto compiacere. Io sono arrivato tardi. Ma non ricapiterà”.







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