Milano

San Siro, protesta con fischietti e cartellini rossi a Palazzo Marino

di redazione

Contestazione nell'aula del consiglio comunale di Milano. Il sindaco Sala: "Offerta di acquisto dai club nel primo trimestre 2025"

San Siro, protesta con fischietti e cartellini rossi a Palazzo Marino

Rumorosa protesta di cittadini e comitati in aula del consiglio comunale a Milano dopo che il sindaco Giuseppe Sala ha ultimato la sua relazione sullo stadio di San Siro. E' di settimana scorsa la manifestazione d'interesse di Inter e Milan inviata al Comune per l'acquisto del Meazza e delle aree circostanti. Diversi cittadini alloggiati nell'area a loro dedicata si sono alzati in piedi fischiando e impugnando cartellini rossi con la scritta "si' Meazza". "Vergogna, e' un bene pubblico, non e' roba tua" hanno urlato alcuni mentre altri hanno sollevato un cartello: "Non vogliamo un altro stadio, ristrutturare il Meazza si puo'".

 Sala: "Offerta di acquisto dai club nel primo trimestre 2025"
 


Con gli uffici dell'amministrazione comunale "stiamo ipotizzando un percorso che ci porti alla conclusione del procedimento di vendita (dello Stadio San Siro e delle aree circostanti, ndr.) entro l'estate del 2025. Concretamente questo significa che entro il primo trimestre 2025 deve arrivare (da Inter e Milan, ndr.) l'offerta di acquisto da parte delle squadre corredata da un piano di fattibilita' aggiornato e dalla relazione tecnica". Così Sala.

Sala sullo stadio: "Tema estremamente divisivo, dobbiamo perseguire l'interesse pubblico"

Quello del futuro di San Siro è stato un "tema estremamente divisivo" con lo "scontro tra blocchi contrapposti con una discreta dose di opportunismo politico da parte di alcuni", ha spiegato Sala riferendo in consiglio comunale sul Meazza che i club hanno detto di voler acquistare lo scorso 4 novembre dopo la bocciatura del restyling proposto da Webuild su spinta dell'amministrazione. "Sono sempre stato cosciente che dovevamo come giunta portare sulle spalle questa croce", ha aggiunto Sala, gestendo letture "emozionali più che razionali", fronteggiando "interlocutori affidabili ma con un legame relativo con il tessuto cittadino". La giunta, ha proseguito Sala, ha cercato il "miglior risultato possibile stante la realtà fattuale delle cose. Bisogna sapere quello che si può e quello che non si può fare" e far politica "non significa rilanciare all'infinito le proprie idee senza curare la loro realizzabilità. Il compito nostro è garantire che l'operazione sia improntata al perseguimento dell'interesse pubblico", considerando che "sono cambiate le proprietà delle squadre, sono cambiate le normative delle squadre, sono cambiati i governi".

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