Milano

Sanità, Consiglio regionale: iniziate le votazioni, 9 consiglieri M5S espulsi

Partono le votazioni sulla Riforma della sanità lombarda dopo 14 sedute e 110 ore di dibattito. Scrutinio segreto non ammesso

Riforma sanità Lombardia, al via le votazione in Consiglio regionale

Dopo la chiusura della discussione generale sulla riforma della sanità lombarda, che si è conclusa ieri pomeriggio al termine di 14 sedute giornaliere e oltre 110 ore di dibattito, questa mattina sono cominciate nell’Aula del Consiglio regionale le votazioni degli emendamenti e dei subemendamenti, a cui seguiranno quelle degli ordini del giorno: non sono possibili votazioni a scrutinio segreto. 

Complessivamente . riporta Mianews - sono stati dichiarati ammissibili 942 emendamenti e 929 ordini del giorno. Il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi - si legge nel comunicato - ha annunciato in apertura dei lavori odierni (aspettando quindi la conclusione della discussione generale) l'inammissibilità di oltre mille emendamenti “seriali” (cioè che ripropongono tutti il medesimo impegno) e di 4422 ordini del giorno “seriali”.

“Ho scelto di annunciare solo al termine della discussione generale quali fossero gli emendamenti e gli ordini del giorno ritenuti ammissibili dagli uffici -ha sottolineato il Presidente Fermi-. Questo per garantire tutto il tempo necessario a consentire un dibattito approfondito e per non pregiudicare a nessun Consigliere regionale la possibilità di illustrare nel merito i propri ordini del giorno ed esprimere le proprie valutazioni sulla riforma. Una scelta che ha sicuramente garantito ampia possibilità di intervento ai rappresentanti della minoranza e che è andata incontro alle loro stesse richieste, assicurando tutto lo spazio necessario per lo svolgimento di una discussione approfondita ed esaustiva”.

Prima dell’inizio delle votazioni, i Consiglieri del gruppo del Movimento 5 Stelle hanno inscenato una protesta con fischietti e striscioni riportanti slogan contro la sanità lombarda, per poi sedersi nel centro dell'aula e sui banchi della Giunta regionale. Fermi ha intimato loro di tornare ai propri posti, richiesta non accolta però dai 9 Consiglieri che hanno messo in atto l’iniziativa di protesta. Il Presidente del Consiglio ha così espulso i 9 Consiglieri e sospeso i lavori, che hanno potuto riprendere solo dopo l’intervento degli agenti della Digos, resosi necessario per far uscire dall’Aula i Consiglieri espulsi.

Non potranno quindi partecipare ai lavori consiliari odierni i Consiglieri del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa, Ferdinando Alberti, Roberto Cenci, Nicola Di Marco, Raffaele Erba, Andrea Fiasconaro, Marco Fumagalli, Consolato Mammì e Simone Verni. Unico Consigliere pentastellato presente che non ha preso parte attiva alla protesta il Consigliere Segretario Dario Violi.

Il Consiglio regionale resta convocato sulla riforma sanitaria sia oggi che domani fino alle ore 24. Il Presidente Fermi ha quindi convocato una nuova seduta ordinaria per giovedì 2 dicembre dalle 10 alle 19: all’ordine del giorno la seconda legge di revisione normativa ordinamentale (relatore Francesco Ghiroldi, Lega) e il provvedimento di revisione generale del Piano Territoriale Regionale (relatore Andrea Monti, Lega).Resta confermata la convocazione del 15, 16 e 17 dicembre per la Sessione di Bilancio.

Consiglieri M5s: in potresta al Consiglio regionale

"Per chiuderci la bocca hanno dovuto cacciarci dall’Aula. Abbiamo lottato per due settimane contro questa (non) riforma, per scoprire oggi che non solo il centrodestra, che ieri ha disertato i lavori d’Aula, non ha ascoltato una parola, ma ha cestinato le nostre proposte tagliando 3500 dei nostri ordini del giorno. Mai la Presidenza aveva fatto ricorso a un simile taglio degli atti presentati da un gruppo politico. Un pericoloso precedente per il dibattito democratico in Regione Lombardia. Per questo motivo abbiamo deciso di protestare occupando i banchi, vuoti della Giunta e quelli della presidenza, mostrando con i cartelli le proposte che non hanno voluto ascoltare: meno liste d’attesa, stop nomine politiche, pubblico e privato uguali diritti e uguali doveri". Così Massimo De Rosa, capogruppo del M5S, dopo l’espulsione dall’Aula sua e di tutto il gruppo del Movimento Cinque Stelle (ad eccezione del consigliere segretario Dario Violi) a causa della protesta che ha portato all’occupazione dei banchi della Giunta e della Presidenza, in seguito al taglio degli ordini del giorno presentati dal gruppo pentastellato sulla legge di riforma della sanità che sta impegnando i lavori dell'aula.

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