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Milano
Scala, battaglia sulla vicepresidenza tra Renzi e Sangalli

di Fabio Massa

Sarà Francesco Micheli il nuovo vicepresidente del Teatro alla Scala? Sicuramente è tra i tre nomi che girano per il posto più importante dell’istituzione della musica milanese e mondiale. Più importante perché la presidenza spetta proporla al sindaco di Milano che - come si sa - è in mille cose affaccendato e operativamente lascia grandi spazi al vicepresidente. E non è un caso che il dimissionario dal cda e quindi dalla vicepresidenza, ovvero Bruno Ermolli, abbia gestito le fasi più critiche della Scala negli ultimi 15 anni, dal trasferimento agli Arcimboldi al ritorno, all’avvicendamento Lissner-Pereira.

Ermolli era stato nominato dalla Camera di Commercio nel cda. La stessa Camera di Commercio che con Carluccio Sangalli l’ha sostituito con l’ex presidente di Assolombarda Alberto Meomartini. E ora? Ora pare che il sindaco Pisapia voglia nominare un nuovo vicepresidente. In lizza, appunto, Francesco Micheli, oppure il presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia Aldo Poli (gradito a Pereira, che con la Fondazione ci collabora), oppure Margherita Zambon.

Fin qui, l’ufficialità et similia. La verità è che dietro questa nomina c’è molto di più. Perché inside raccolti da Affaritaliani.it raccontano di un interessamento diretto, prima dell’ultima nomina di Ermolli alla vicepresidenza, del presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi. L’inquilino di Palazzo Chigi era stato molto chiaro, ai tempi: voglio Micheli vicepresidente. Pare, invece, che Carluccio Sangalli la pensasse diversamente e ancor oggi si racconta di quanto abilmente il gran capo della Camera di Commercio operò al punto di partorire, appunto, il rinnovo di Ermolli. Matteo Renzi non la prese bene, ed è di quel periodo - anche se potrebbe essere un accostamento maligno, o una pura coincidenza - la decisione di “tagliare le unghie” alle Camere di Commercio.

Ora siamo punto e daccapo. Fonti vicine a Palazzo Marino raccontano che nel frattempo la decisione di Renzi potrebbe essere mutata. Fonti romane, invece, inseriscono comunque Micheli in pole position proprio per il gradimento del premier. Di certo è che per ora non c’è nulla di certo, salvo la volontà della Regione e del centrodestra di cerca di impedire che venga occupato il posto di vicepresidente prima delle nuove elezioni.

@FabioAMassa

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