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Milano
Inchiesta Mensa dei poveri: Comi, Tatarella e Altitonante tra i 60 a processo

Inchiesta Mensa dei poveri: Comi, Tatarella e Altitonante tra i 60 a processo

Sono stati mandati a processo a Milano oltre 60 imputati, tra cui l'ex eurodeputata di FI Lara Comi, l'ex vicecoordinatore lombardo 'azzurro' ed ex consigliere comunale milanese Pietro Tatarella e il consigliere lombardo e collega di partito Fabio Altitonante, che hanno scelto il rito ordinario nel procedimento a carico di oltre un centinaio di persone scaturito dalla riunione di quattro filoni dell'inchiesta 'mensa dei poveri' su un presunto "sistema" di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia. A deciderlo e' stato il gup Natalia Imarisio. 

Il processo con rito ordinario si aprira' il prossimo 18 novembre davanti alla sesta sezione penale del Tribunale. Rimangono in udienza preliminare circa una trentina di imputati che hanno chiesto i riti alternativi, tra cui il patteggiamento, la sospensione della processo con la messa alla prova e il giudizio abbreviato. 

Relativamente al primo dei quattro filoni d'indagine dei pm Bonardi-Furno-Scudieri, riuniti nell'udienza preliminare del gup Natalia Imarisio, vanno a processo, tra altri, l'ex consigliere comunale di Milano, Pietro Tatarella (associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito), e il consigliere regionale lombardo, Fabio Altitonante (finanziamento illecito, traffico di influenze illecite e falso) per aver agevolato, a vario titolo, Daniele D'Alfonso (anche lui a processo), in cambio di denaro e altre utilita' l'assegnazione di gare pubbliche alla Ecol Service, societa' di gestioni di rifiuti di cui D'Alfonso era amministratore unico. Nel processo al via a novembre l'ex eurodeputata forzista Lara Comi, invece, si difendera' dalle accuse di corruzione, false fatture e truffa aggravata ai danni del bilancio dell'Unione Europea. Le prime due ipotesi di reato fanno riferimento all'episodio in cui, in qualita' di intermediaria, insieme a Giuseppe Zingale e Gioacchino Caianiello avrebbe fatto ottenere una consulenza da 21 mila euro presso l'ente Afol Metropolitana all'avvocato Maria Teresa Bergamaschi.

La seconda riguarda alcuni fittizi contratti stipulati da Comi per mansioni a suoi collaboratori con spese a carico del Parlamento europeo. Tra le altre posizioni mandate a dibattimento dal gup Imarisio, figurano anche il patron della catena di supermercati Tigros, Paolo Orrigoni (corruzione), e l'ex sindaco di Gallarate (Va), Andrea Cassani (turbativa d'asta).

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