Milano
Ups, caporalato e false fatture: sequestro da 84 milioni di euro
La Procura di Milano dispone il maxi sequestro nei confronti di Ups. L'uso di società serbatoio per attingere ai lavoratori
Ups, caporalato e false fatture: sequestro da 84 milioni di euro
Il Giudice per le indagini preliminari di Milano, Luca Milani, ha convalidato il sequestro preventivo d'urgenza da 86,4 milioni di euro disposto dalla Procura di Milano nei confronti della multinazionale della logistica Ups. Lo spiega Francesco Floris per LaPresse.
Ups, l'inchiesta milanese su appalti e subappalti simulati
Dall'inchiesta dei pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri condotta dalla GdF di Milano su Ups "e' emerso chiaramente come l'architettura fraudolenta ruoti attorno ad un sistema di appalti e subappalti simulati, utilizzati allo scopo di schermare l'unico oggetto del rapporto tra le parti, vale a dire al somministrazione di manodopera da considerarsi, quanto meno, irregolare, atteso che la stessa viene effettuata in totale inosservanza delle prescrizioni normative in materia".
Lo ha sottolineato il gip di Milano Luca Milani. La divisione italiana del colosso della logistica americano è indagata insieme a tre suoi manager per frode fiscale all'Iva con l'emissione di false fatture. "La committenza", ovvero Ups, "ha quindi ottenuto benefici di natura economica e non, dovuti alla estrema flessibilita' della forza lavoro a propria disposizione ed alla imposizione di tariffe assolutamente inadeguate. Forza lavoro alla quale, come si e' visto, al stessa Ups impartisce direttive e mansioni, anche contando su un'elevata informatizzazione delle comunicazioni interpersonali". Il prossimo 12 gennaio davanti allo stesso giudice si discutera' in udienza la richiesta di misura interdittiva per Ups di fare pubblicita' per un anno.
Lavoratori Ups controllati minuto per minuto con gps installati sui palmari
I lavoratori negli appalti di Ups sarebbero "telecomandati" da un "software" durante le "operazioni di smistamento e consegna" della merce "da eseguirsi giorno per giorno, minuto per minuto", prosegue il decreto. "Diversi dipendenti - scrive il gip che ha 'sposato' l'impianto dei pubblici ministeri di Milano, Paolo Storari e Giovanna Cavalleri - hanno dichiarato di essere controllati da Ups anche tramite gps installato sui palmari", come ad esempio il 'DIAD' per i drivers , il palmare per i magazzinieri e a cui si aggiungono sistemi audio collegati a procedure informatizzate per chi smista i pacchi "small" sul nastro e le consolle gestionali. Oltre alle tecnologie i lavoratori sarebbero controllati da Ups anche con "telecamere all'interno degli stabilimenti di smistamento dove tra l'altro sono sottoposti alla vigilanza del personale di security interno".
La rete di società serbatoio di manodopera
Gli appaltatori che lavorano per Ups agiscono di fatto come una agenzia di somministrazione senza esserlo di fatto. Questo fa assumere rilievo penale ai contratti d'appalto, di fatto fittizi