Milano

Urbanistica a Milano, i verbali tenuti segreti. Altri tre progetti sotto inchiesta

Convenzioni urbanistiche senza coinvolgere Giunta e consiglio, prassi dai tempi di Pisapia. Gli sviluppi delle inchieste della Procura. Il Governo prepara la legge Salva Milano

Urbanistica a Milano, i verbali tenuti segreti. Altri tre progetti sotto inchiesta

"A noi tecnici così come ai dirigenti e sempre stato raccomandato dalla Collarini di mantenere il massimo riserbo sulle riunioni di staff e del comitato dei dirigenti (CODIR), di non inserire i relativi verbali nelle pratiche edilizie e di non citarli nemmeno. Non ho mai visto questi verbali protocollati". Così un architetto dello Sportello Unico Edilizia di Milano, sentito il 2 luglio 2024 come persona informata sui fatti dal pubblico ministero di Milano, Marina Petruzzella, nell'inchiesta per abusi edilizi che ha portato il 19 luglio al sequestro del cantiere delle 'Residenze Lac' di via Cancano, tre torri di 9, 10 e 13 piani affacciate sul laghetto della ex cava Cabassi adiacente al Parco delle Cave, che vede fra gli indagati la dirigente del Comune di Milano, Simona Collarini, capa del Settore Pianificazione Urbanistica Generale, e Giovanni Oggioni ex direttore dello Sportello Unico Edilizia e oggi in commissione paesaggio e segretario dell'ordine degli architetti. Lo riferisce Francesco Floris di LaPresse.

"Non ho mai partecipato ad una riunione del comitato dei dirigenti - aggiunge il testimone interno all'amministrazione comunale - e ripeto non venivano divulgati (i verbali, ndr) e fatti conoscere a noi funzionari e dirigenti". Nell'inchiesta la dirigente Collarini è stata coinvolta perché in un verbale di staff afferma: "Dobbiamo cercare di non ripetere situazioni come via Cancano, dove la struttura commerciale 'ha divorato' gran parte della superficie fondiaria, obbligando a una soluzione progettuale delle residenze molto impattante peraltro fronte Parco delle Cave".

Convenzioni con i privati senza coinvolgere Giunta e Consiglio: così sin dai tempi di Pisapia

"La prassi di concludere le convenzioni urbanistiche tra un dirigente dello Sportello Unico Edilizia e il privato davanti al notaio, senza il coinvolgimento del consiglio o giunta comunale è stata instaurata a partire dal Pgt del 2012, era assessore all'urbanistica l'avvocato Ada Lucia De Cesaris". Sono altre dichiarazioni dell'architetto, sentito come persona informata sui fatti il 2 luglio 2024 nel fascicolo che ha portato al sequestro del progetto immobiliare di via Cancano. In quell'indagine fra i 9 indagati c'è anche l'ex direttore dello Sportello Unico Edilizia e plenipotenziario dell'Urbanistica milanese, Giovanni Oggioni. E' accusato di essersi recato il 31 gennaio 2019 nello studio notarile privato Restucchia&Stucchi con la proprietaria del terreno da quasi 10mila mq, Rossella Bollini della Lakes Park srl, per firmare la convenzione urbanistica che 'spacchetta' in due lotti inferiori ai 5mila mq l'area e ne pianifica lo sviluppo di un supermercato Lidl e degli appartamenti sequestrati.

Una convenzione, poi rinnovata nel 2021 con gli sviluppatori francesi della Nexity Milano Parco delle Cave srl, che per i pm Marina Petruzzella, Mauro Clerici, Paolo Filippini e l'aggiunto Tiziana Siciliano è un atto di pianificazione del territorio che non corrisponde ad "alcun modello legale di convenzione urbanistica ammessa dalla legge". Per la gip di Milano, Lidia Castellucci, che ha disposto il sequestro del cantiere è invece priva di "fondamento nello stesso Piano di governo del territorio" di Milano e "non è stata autorizzata né dal Consiglio comunale né dalla Giunta" che mai l'hanno votata. La sua "formazione e i suoi contenuti" sono stati decisi "soltanto" dal "dirigente che l'ha stipulata" con "modalità e prassi" prolungate nel "tempo" che sono del "tutto 'inedite'"

"Se le convenzioni fossero deliberate tutte dal Consiglio o dalla Giunta allora istituzionalmente il Segretario comunale le controllerebbe" mentre le convenzioni urbanistiche stipulate dai dirigenti, invece, "vengono controllate a campione". E' quanto ha riferito invece il direttore generale del Comune di Milano, Christian Malangone, ai pubblici ministeri di Milano che indagano sui cantieri edilizi e le pratiche urbanistiche della città. Malangone, che non è indagato in alcuno degli 11 fascicoli a oggi noti, è stato sentito il 4 luglio come persona informata sui fatti.

I motivi del sequestro del cantiere delle Residenze Lac di via Cancano

Tra i motivi del sequestro del cantiere delle Residenze Lac di via Cancano, il fatto che il progetto fosse stato autorizzato con una convenzione urbanistica siglata dall'ex dirigente del Comune, Giovanni Oggioni, e la proprietaria dell'area davanti a uno studio notarile privato. Un atto che secondo la gip non trova "fondamento nello stesso Piano di governo del territorio" di Milano e "non è stata autorizzata né dal Consiglio comunale né dalla Giunta" che mai l'hanno votata e i cui "contenuti" sono stati decisi "soltanto" dal "dirigente che l'ha stipulata".

Fu della "Giunta del sindaco Pisapia" l'idea di "adottare una procedura" in base alla quale "i dirigenti dello Sportello Unico Edilizia" possono "stipulare direttamente le convenzioni" urbanistiche con i proprietari privati di aree e terreni "senza la necessità di atto della Giunta" o di una votazione, ha confermato l'ex direttore generale di Expo. Malangone ha spiegato di non ricordare se la "delibera" della giunta Pisapia si riferisse "più in generale" a tutte le "convenzioni a contenuto edilizio o urbanistico" ma "la stessa cosa" ha detto, è stata fatta "in materia ad esempio di appalti e contratti". Sulla vicenda delle torri affacciate sul Parco della Cave e sequestrate dai magistrati, il direttore generale ha chiarito di non conoscere il progetto. "Quindi non sapevo nemmeno di una convenzione" né del 'verbale di staff' del 29 marzo 2022.

Milano: sotto inchiesta altri 3 progetti nei cortili, da via Compagnoni a Murat  

E oggi si apprende che da via Murat a via Compagnoni, sono almeno altri 3 i progetti di edificazione immobiliare all'interno di corti e cortili di Milano su cui sono aperte inchieste per abusi edilizi, altezze troppo elevate e violazioni delle norme urbanistiche. È quanto emerge da una 'memoria sui cortili' dei pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici con l'aggiunto Tiziana Siciliano depositata agli avvocati e al gip Lidia Castellucci che 2 settimane fa ha disposto il sequestro del cantiere di via Cancano.

Oltre ai casi già noti di Bluestone piazza Aspromonte (12 indagati) e via Lepontina 7-9 (cantiere sotto sequestro da maggio), i fari dei pm sono sul maxi progetto di Greenstone Funds di via Lepontina 4, angolo via Valtellina 38, che prevede oltre alla "ristrutturazione edilizia" dal precedente immobile a uso uffici per trasformarlo in alloggi per studenti anche la demolizione e ricostruzione di due edifici di 1 e 2 piani per realizzare due torri di 8 e 13 piani per 65 appartamenti. Il progettista è l'ex presidente dell'ordine degli architetti e della commissione paesaggio di Milano, Paolo Mazzoleni, oggi assessore all'Urbanistica di Torino e già indagato per i 'casi' Aspromonte e 'Residenze Lac' al Parco della Cave.

Un progetto dal profilo "eclatante", secondo i pm, sarebbe quello di via Compagnoni con un "intervento in una delle corti interne all'isolato delimitato dalle vie Compagnoni, Marcona, Viale Campania e via Archimede". Consiste nella demolizione dell'edificio delle ex officine cinematrografiche (alto due piani) e nella costruzione di tre torri di 6 piani ciascuna che in alcuni punti sarebbe distante anche meno di 10 metri dagli edifici circostanti, violando la legge sugli standard urbanistici 1444/68. All'attenzione di magistrati e guardia di finanza ci sarebbe anche il caso di via Murat 84, già sospeso il 15 marzo 2024 dal Comune di Milano con un "ordine di non esecuzione delle opere edilizie" presentate con Scia allo Sportello Unico Edilizia, che prevede l'abbattimento di un fabbricato produttivo per costruire un edificio di 5 piani e che si troverebbe all'interno di un "cortile".

La Procura cita gli atti depositati nel ricorso al Tar proposto dai costruttori contro la sospensiva del Comune di Milano in cui si legge che "l'edificio progettato, all'interno di un lotto, non ha un accesso idoneo dalla pubblica". "Utilizza un passo carrabile esistente - prosegue il documento - inadeguato rispetto alla futura trasformazione" e che non è "in grado di sopportare i relativi flussi di traffico veicolari e pedonali".

Salva Milano, presentata la proposta di legge

Sul "Salva-Milano il Parlamento è pronto a fare la sua parte: ribadiamo l'intenzione di salvaguardare gli interessi delle famiglie che hanno acceso un mutuo per comprare casa e dei dipendenti del Comune che hanno applicato le direttive". Lo dice il Sottosegretario di Stato Alessandro Morelli commentando la proposta di legge, a firma dei capigruppo di maggioranza, presentata oggi in commissione Ambiente alla Camera e che riprende la norma cosiddetta SalvaMilano. "È chiaro che a fronte della soluzione dei problemi legati al passato, sarà necessario mettere le basi per regolare le demo-ricostruzioni. Era evidente fin da subito- spiega Morelli- che la soluzione non si sarebbe potuta trovare nella modifica del Pgt comunale e che la crisi dell'urbanistica milanese, dovuta alle scelte dell'amministrazione, non potrà essere il pretesto per modificare il Pgt, prima di una nuova legge sulla rigenerazione urbana che vedrà il Parlamento impegnato già nei prossimi mesi", conclude Morelli







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