Milano

Urbanistica Milano, parla Bardelli: "Mi dimetto per la libertà e la serenità di tutti"

L'assessore alla Casa dimissionario dopo la pubblicazione di alcune sue chat con Oggioni. Sala: "Salva Milano, non è una resa, il Parlamento faccia quello che ritiene"

di redazione

Urbanistica Milano, parla Bardelli: "Mi dimetto per la libertà e la serenità di tutti"

L'assessore dimissionario Guido Bardelli ha parlato a Palazzo Marino durante una seduta di consiglio turbolenta nel pomeriggio di lunedì 10 marzo. "Ho a cuore che la giunta possa proseguire la sua azione, rimetto il mio mandato a beneficio della libertà e serenità di tutti". Queste le sue parole, dopo che le sue chat private sono finite nelle indagini della magistratura sull'urbanistica milanese. "Un'altra cosa che mi sta a cuore è che sia rispettata la segretezza della corrispondenza come dice la Costituzione e di ogni altra forma di comunicazione - ha aggiunto -. La terza cosa che mi sta a cuore è la tutela delle persone a me care, le mie dimissioni possono realizzare ognuna di queste cose".

"Tutti sanno che questo è il mio primo incarico di amministratore pubblico e ho accettato di farlo con entusiasmo, sperando di contribuire a risolvere le sfide dell'abitare", ha aggiunto l'ex assessore alla Casa del Comune di Milano Guido Bardelli, spiegando in aula le ragioni delle sue dimissioni. "Tutti sanno che per questo ho lasciato lo studio che avevo fondato, invito tutti quindi al di là di ogni polemica politica - ha aggiunto -, sulla base delle mie dichiarazioni pubbliche, degli atti adottati, del modo di agire con voi, con i dipendenti, di valutare se mi sia comportato con lealtà". Al termine del suo discorso tutta la giunta si è alzata per applaudire l'assessore dimissionario e anche gran parte dell'aula del Consiglio comunale.

"Le ragioni delle mie dimissioni sono in primo luogo la divulgazione dei miei messaggi privati utilizzati a sostegno delle tesi contenute in atti giudiziari non a me rivolti. Mi interessa il dato sostanziale, i messaggi sono diventati pubblici con l'effetto negativo che ha ricordato il sindaco e di cui mi rammarico molto. Il secondo punto fatto e' la menzione del nome Guido in atto istruttorio, nome subito attribuito alla mia persona benche' non ve ne fosse certezza, poi e' emerso che non ero io, equivoco oggi superato ma che mi ha sconcertato", ha spiegato ancora l'assessore.

I messaggi del dicembre 2023: "Dobbiamo far cadere questa Giunta"

Il 13 dicembre 2023, mesi prima di divenire assessore, Guido Bardelli scriveva su WhatsApp all'architetto Giovanni Oggioni, ex dirigente comunale arrestato nei giorni scorsi. I due discutevano delle dichiarazioni dell’assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi, e della direttrice della Rigenerazione Urbana, Simona Collarini, rilasciate durante una riunione sulla variante del Piano di Governo del Territorio (Pgt). Bardelli criticava l’atteggiamento di Tancredi, accusandolo di essersi allineato alle osservazioni della magistratura nell’ambito dell’inchiesta in corso. "Questi magistrati sono fuori di testa", scriveva Bardelli, esprimendo irritazione per l'andamento della vicenda. Oggioni replicava in tono sarcastico: "Ormai è il Pgt della Petruzzella", facendo riferimento a uno dei pm dell’indagine. Bardelli, a quel punto, rilanciava con una frase che lasciava poco spazio all’interpretazione: "Chi è la Petruzzella? Dobbiamo far cadere questa Giunta".

Sala: "Il whatsapp non mi ha fatto piacere, ma Bardelli ha fatto un lavoro molto buono"

"Venerdì l'assessore Bardelli è venuto da me e mi ha manifestato la sua indisponibilità a continuare l' incarico che gli avevo affidato. Mi dispiace molto, in questi mesi a mio giudizio, e non credo solo mio, ha fatto un lavoro molto buono", ha riconosciuto il sindaco di Milano Giuseppe Sala. "Il messaggio whatsapp incriminato non mi ha fatto piacere - ha rimarcato -, ma non voglio nemmeno dargli un valore che esorbiti dal contesto: se fosse resa pubblica la messaggistica di tutti noi per un anno di fila, non credo non si verificherebbero situazioni di grandi imbarazzo". "Non appartengo alla categoria degli scagliatori della prima pietra, ma i tempi che viviamo ne sono affollati - ha concluso -, tempi che si caratterizzano per carenza di persone che fanno e si prendono la loro responsabilità e per eccesso di giudici del lavoro altrui".

Sala: "Atto dovuto prendere le distanze dal Salva Milano, ma non è una resa

"Ho ritenuto un atto dovuto prendere le distanze dal salva Milano ma non è una resa", ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala in aula. "D'ora in poi ci metteremo in attesa per capire cosa il parlamento vorrà fare e lo faremo senza intervenire - ha aggiunto -. Io stesso ho fatto continui richiami alla necessità di stringere i tempi, a questo punto non aprirò più bocca sul tema. Mi pare che sia la politica che si stia arrendendo se in 12 mesi non si riesce a fare una norma così è difficile convincere la gente dell'efficacia della azione politica. Si può dire sì o no - ha proseguito - ma ci deve essere un tempo per tutto, per la discussione e per la decisione e a volte sembra che la politica non conosca questa regola basilare". "Fino a una settimana fa non ritenevamo di aver violato la legge e non lo riteniamo neanche oggi, per cui la nostra avvocatura continuera' a difendere le nostre ragioni". "Continueremo nel confronto con la procura nelle sedi giudiziarie", ha proseguito il sindaco, precisando, pero', che "deve essere chiaro che un conto sono i singoli casi di corruzione, che vanno contrastati e sanzionati senza alcuna tolleranza e accertati con sentenze definitive, un altro sono le politiche urbanistiche applicate secondo noi legittimamente a Milano".

Sala: "Il Parlamento faccia quello che ritiene senza che noi faremo alcun richiamo"

Il sindaco ha rimarcato il fatto che ora il Parlamento dovrà agire. "A chi dice, e quindi adesso? Dico prego, il Parlamento è chiamato a legiferare e faccia quel che ritiene senza che noi faremo alcun richiamo". "Le leggi che governano la materia urbanistica sono di difficile interpretazione, la legge madre è del 1942 e questo dice tutto. Il Parlamento non può evitare di prenderne atto - ha detto Sala -. Questo in sintesi è il mio messaggio: temete che abbiamo voluto fare un favore a qualcuno? Allora date una interpretazione restrittiva ma la materia è male regolamentata, come è possibile che Milano possa applicare le regole per oltre 10 anni e solo dopo essere fermata?". "In questi anni abbiamo vinto in sedi giudiziarie più volte a seguito di ricorsi che sono stati presentati ed è un fatto - ha concluso -. La giustizia farà il suo corso, se ci sono illeciti spero vengano sanzionati con fermezza e il Comune sarà parte civile quando sarà il caso"

Uguccioni (Pd): "Dal centrodestra sciacallaggio su Sala"

 "Non è il tempo dello sciacallaggio politico, visto anche che nessun politico di questa amministrazione è indagato. È il tempo della responsabilità". Lo sottolinea nell' aula del Consiglio comunale la capogruppo del Pd Beatrice Uguccioni replicando a Fratelli d'Italia che chiede le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala dopo che un ex dirigente del Comune è stato arrestato nelle inchieste dell'Urbanistica. "Ma davvero, davvero in questa aula c'è chi chiede le dimissioni del Sindaco? Davvero chi ha al governo indagati e condannati per reati contro lo Stato e parla di complotto della magistratura, qui in aula chiede le dimissioni e Sindaco? - prosegue -. I nomi fatti dagli indagati in relazione ai presunti contatti per scrivere il cosiddetto Salva Milano sono nomi del centrodestra. Ma andiamo oltre…lo dico mezza voce perché non è il momento dello sciacallaggio". "C'è chi in queste ore sta tentando di sfruttare questa crisi per un misero calcolo politico. Vediamo attacchi di bassa lega, speculazioni strumentali, un triste tentativo di trarre vantaggio da una situazione dolorosa - conclude -. Noi non ci prestiamo a questo gioco al ribasso. Noi scegliamo la serietà. Scegliamo di guardare avanti".

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