Auto e Motori

BMW Italia chiude un anno complesso, ma ricco di trasformazioni

Di Silvestre, BMW Italia, traccia il bilancio di un difficile 2020, che però aprirà le porte una maggiore digitalizzazione, sostenibilità e responsabilità

Al termine di un anno doloroso in termini di perdite, ma anche di profonde trasformazioni dal punto di vista dell’organizzazione lavorativa e della digitalizzazione, Massimiliano Di Silvestre, presidente e amministratore delegato di BMW Italia, ha voluto tracciare un bilancio di questo 2020, che sicuramente, in un modo o nell’altro, entrerà nella storia.

Non posso non menzionare il fatto, che in un periodo così complesso, siamo comunque stati capaci di lanciare sul mercato tre prodotti iconici che ci proiettano nel futuro e che, ancora una volta, ci collocano in una posizione di leadership, come la Mini Cooper SE, la BMW R18 e la nuova BMW Serie 4” ha commentato. Il numero uno di BMW Italia ha voluto focalizzare la sua attenzione sul tema della sostenibilità, dopo che nelle scorse settimane la casa di Monaco di Baviera si è aggiudicata il primo posto nella categoria "Automobiles" della classifica dei Dow Jones Sustainability Index World and Europe, guadagnando 80 punti su 100 possibili. “Questi risultati riflettono il lavoro fatto negli ultimi anni.

Ad esempio, attraverso la nostra rete di produzione internazionale, abbiamo ridotto il consumo di energia per veicolo prodotto del 40% e le emissioni di CO2 di circa il 70% dal 2006. Tutti i nostri siti di produzione utilizzano elettricità proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili. Abbiamo anche ridotto le emissioni di CO2 dei nuovi veicoli venduti in Europa di circa il 42% tra il 1995 e il 2019 - ha spiegato -. Ed ora ci apprestiamo a compiere il passo successivo nella lotta al cambiamento climatico, attraverso una gestione responsabile delle risorse. Infatti, nello scorso mese di luglio abbiamo presentato la nuova direzione strategica per la sostenibilità. Vogliamo ridurre le emissioni di CO2 per veicolo di almeno un terzo nell’intero ciclo di vita. Per una flotta di oltre 2,5 milioni di veicoli, come quella prodotta dal BMW Group nel 2019, ciò corrisponderebbe ad una riduzione di oltre 40 milioni di tonnellate di CO2”. Di Silvestre ha aggiunto poi che, “con una straordinaria offensiva di prodotto che ci porterà già alla fine del 2021 ad aver venduto 1 milione di veicoli elettrificati dal lancio della BMW i3 nel 2013.

Ulteriori esempi di "Power of Choice" saranno la BMW Serie 7, la BMW X1 e la BMW Serie 5, che in futuro saranno anch’esse disponibili nella variante elettrica pura. Entro il 2023, infatti, avremo 25 modelli elettrificati in gamma, metà dei quali completamente elettrici”. Inoltre, il BMW Group quest'anno ha anche iniziato a utilizzare la connettività estesa dei suoi veicoli per aumentare la quantità di strada percorsa in modalità elettrica dagli ibridi plug-in. I modelli con tecnologia eDrive Zones passano automaticamente alla modalità elettrica pura non appena entrano in una zona ecologica predefinita in circa 80 città europee. Man mano che la disponibilità si espanderà in più Paesi e città, sarà possibile aumentare la percorrenza in elettrico degli ibridi plug-in in un numero crescente di aree urbane. “Presto anche in Italia - si augura Di Silvestre -.

Questo è il momento di fare scelte da parte del sistema-Paese. Non possiamo più rimandare decisioni importanti sulla mobilità sostenibile. Imprese, istituzioni e ricerca devono disegnare insieme il futuro attraverso la creazione di infrastrutture tecnologiche, penso al 5G, reti di ricarica su tutto il territorio nazionale e una revisione della fiscalità.

(RM media)